Il percorso offre un accesso alle fonti archivistiche d'interesse per la storia dell'Ebraismo, soprattutto ma non esclusivamente italiano, della persecuzione antisemita, della Shoah: un patrimonio documentario di primaria importanza, comprendente archivi prodotti da comunità ed istituzioni ebraiche, da persone, famiglie ed enti vari, per il quale, grazie alle risorse assicurate dalla legge 17 agosto 2005, n. 175 Disposizioni per la salvaguardia del patrimonio culturale ebraico in Italia che prevedeva interventi conservativi e di restauro sul patrimonio culturale, architettonico, artistico e archivistico ebraico in Italia, è stato possibile attivare interventi finalizzati alla sua conoscenza e salvaguardia.
Varie Soprintendenze archivistiche hanno condotto nei territori di competenza censimenti riordinamenti, i cui esiti sono stati riversati in SIUSA e hanno dato luogo, a volte, a specifici progetti come il percorso tematico dedicato al Patrimonio archivistico di interesse ebraico, all’interno del percorso regionale dell’Emilia-Romagna e il portale Percorsi negli archivi ebraici del Piemonte, realizzato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte.
Questo percorso intende presentare, man mano che l’attività di descrizione viene completata, la mappatura nazionale della consistente mole di archivi conservati da numerosi e diversi soggetti, tra cui si annoverano in primo luogo alcune delle principali comunità e istituzioni ebraiche in Italia: in Piemonte quelle di Torino con l’Archivio delle tradizioni e del costume ebraici Benvenuto e Alessandro Terracini, di Vercelli e di Casale Monferrato; in Veneto quelle di Venezia, con la Biblioteca archivio Renato Maestro, e di Padova; in Emilia-Romagna quelle di Bologna, Modena, Ferrara, Parma e Reggio Emilia; in Toscana quelle di Firenze, Livorno, Siena e Pisa; a Roma l’Archivio storico della Comunità ebraica di Roma, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, gli Asili infantili israelitici, la Casa famiglia e Centro ebraico Giuseppe e Violante Pitigliani, la Deputazione ebraica di assistenza e servizio sociale; altrove quelle di Trieste, Ancona, Urbino e Napoli.
Accanto agli archivi delle comunità ebraiche, che testimoniano la loro storia e le peculiari situazioni locali, troviamo fondi di personalità e di famiglie, quali, per citare qualche esempio, quelli di Isacco Artom, Samuel Davide Luzzatto e Augusto Segre presso l’Unione delle comunità ebraiche italiane, i fondi Formiggini presso la Biblioteca estense universitaria di Modena, il fondo Ragazzi di Villa Emma, presso l’ Archivio storico del Comune di Nonantola, gli archivi Eugenio Artom e Cesare Fasola preso l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea, i fondi Rosselli presso l’Archivio di Stato di Firenze, i fondi di Giacomo Debenedetti, Mario Mafai e Antonietta Raphaël e altri presso il Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux di Firenze.
A integrazione di questo quadro, si segnala che, a seguito del progetto realizzato grazie alla collaborazione della Direzione Generale Archivi e della Scuola Normale Superiore di Pisa sulle interviste a sopravvissuti alla Shoah, conservate presso University of Southern California Shoah Foundation The Institute for Visual History and Education' di Los Angeles, sul sito dell’Archivio centrale dello Stato è accessibile la banca dati Ti racconto la storia: voci dalla Shoah con la collezione delle 433 interviste in italiano, conservate in copia dall’istituto e indicizzate analiticamente attraverso un apposito software, che offrono un rilevante contributo per la conoscenza delle fonti audiovisive su questo drammatico evento.
Le informazioni su archivi, strumenti di ricerca, soggetti conservatori e soggetti produttori restituiscono un quadro molto articolato di queste fonti documentarie di primario rilievo per la storia delle comunità e dei soggetti cui si riferiscono, alla cui conoscenza il presente percorso, pubblicato il 27 gennaio 2022, in occasione della Giornata della Memoria 2022, intende offrire il proprio contributo.