musicista e critico musicale
Intestazioni:
Pizzetti, Ildebrando, Ildebrando da Parma, musicista, (Parma 1880 - Roma 1968), SIUSA
Studiò nella città natale sotto la guida di Giovanni Tebaldini, il quale gli trasmise l'interesse nei riguardi della musica antica italiana; una cultura e una passione che Pizzetti seppe sviluppare in numerosi scritti e nella creazione musicale. Esordì nel 1908 con le musiche di scena per "La nave" di G. D'Annunzio. Fin dai primi anni di attività operò nella direzione di un rinnovamento del dramma musicale, rifacendosi al recitar cantando barocco e al canto gregoriano. Insegnò al Conservatorio di Firenze, di cui fu pure direttore dal 1917 al 1923. Nel 1924 divenne direttore del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, mentre nel 1936 divenne docente del corso di alto perfezionamento in composizione presso l'Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma. Insegnante molto apprezzato e richiesto (collaboratore dell'Enciclopedia e dell'Istituto Treccani, particolarmente attivo nei processi di riforma delle istituzioni scolastiche musicali), fra i suoi allievi - anche solo temporanei - si ricordano i compositori Giulia Recli, Mario Castelnuovo-Tedesco, Virgilio Mortari, Guido Farina, Gianandrea Gavazzeni, Nino Rota, Franco Donatoni. Firmatario del Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925, nel 1939 fu nominato Accademico d'Italia. La sua drammaturgia musicale si allontana con evidenza dal melodramma "tradizionale", segnatamente da quello verista, mantenendo a un tempo incondizionata ammirazione per il teatro di Giuseppe Verdi. Pizzetti introdusse infatti, un nuovo linguaggio drammatico nel quale la musica e la parola si compenetravano sino a divenire una sola cosa.
Il culto della vocalità viene trasferito anche nella produzione strumentale, specificamente nei suoi due quartetti per archi, nei due trii per pianoforte e archi, e nella sonata per violino e pianoforte.
L'elenco delle sue composizioni comprende numerosi concerti come il "Concerto dell'estate", i vari "Concerti per strumento solista ed orchestra" (arpa, violino, violoncello), i "Canti della stagione alta", per pianoforte e orchestra, la "Messa di requiem", e le opere teatrali in cui la sua personalità artistica trovò maggiore espressione.
Frutto di della sintesi profonda della tradizione musicale italiana è l'opera "Assassinio nella cattedrale" (1958), basata su testo di T.S. Eliot. Altre opere significative sono: "Fedra" (1915, su testo di G. D'Annunzio), "Debora e Jaele" (1922) su testo proprio. Pizzetti fece parte della cosiddetta "generazione dell'80", assieme a Franco Alfano, Ottorino Respighi, Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero e altri compositori. Le sue opere ebbero grandissima influenza sull'attività creativa e sulla cultura musicale italiana della prima metà del XX secolo e contribuirono notevolmente a dare un nuovo orientamento alla musica di quel periodo.
L'elenco delle sue composizioni comprende numerosi concerti come il "Concerto dell'estate", i vari "Concerti per strumento solista ed orchestra" (arpa, violino, violoncello), i "Canti della stagione alta", per pianoforte e orchestra, la "Messa di requiem", e le opere teatrali in cui la sua personalità artistica trovò maggiore espressione.
Frutto di della sintesi profonda della tradizione musicale italiana è l'opera "Assassinio nella cattedrale" (1958), basata su testo di T.S. Eliot. Altre opere significative sono: "Fedra" (1915, su testo di G. D'Annunzio), "Debora e Jaele" (1922) su testo proprio. Pizzetti fece parte della cosiddetta "generazione dell'80", assieme a Franco Alfano, Ottorino Respighi, Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero e altri compositori. Le sue opere ebbero grandissima influenza sull'attività creativa e sulla cultura musicale italiana della prima metà del XX secolo e contribuirono notevolmente a dare un nuovo orientamento alla musica di quel periodo.
Complessi archivistici prodotti:
Pizzetti Ildebrando (fondo)
Redazione e revisione:
Cioffi Valentina, 2011/10/12, prima redazione