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Dolci Danilo

Sesana (Trieste) 1924 giu. 28 - Trappeto (Palermo) 1997 dic. 30

Sociologo e poeta

Intestazioni:
Dolci, Danilo, sociologo, poeta, (Sesana 1924 - Trappeto 1997), SIUSA

Danilo Dolci nacque il 28 giugno 1924 a Sesana, allora in provincia di Trieste ora in Slovenia, da Enrico e da Meli Kontelj, di nazionalità slovena. Dopo aver effettuato gli studi a Milano, negli anni del fascismo sviluppò presto una decisa avversione alla dittatura. Nel 1943 venne arrestato a Genova dai nazifascisti, ma riuscì a fuggire. Nel 1950 abbandona gli studi universitari e aderisce all'esperienza di Nomadelfia, comunità animata da don Zeno Saltini; l'anno dopo, si trasferisce in Sicilia, nel piccolo borgo marinaro di Trappeto, in cui promosse lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti ed il lavoro. Nel gennaio del '56, a poche settimane dalla pubblicazione di "Banditi a Partinico", oltre mille persone danno vita a un imponente sciopero della fame, vòlto a denunciare il diffuso e tollerato fenomeno della pesca di frodo, che priva i pescatori di ogni mezzo di sussistenza. La manifestazione è vietata con la singolare motivazione che «un digiuno pubblico è illegale». Sempre del 1956 è lo sciopero alla rovescia, con centinaia di disoccupati impegnati a riattivare una strada comunale resa intransitabile dall'incuria delle amministrazioni locali. Le forze dell'ordine dispersero i manifestanti, mentre gli organizzatori vennero arrestati. Il "caso Dolci" infiamma il Paese, occupa le prime pagine dei giornali, accende un vivace dibattito al Senato e alla Camera: decine di parlamentari (tra questi Alicata, De Martino, La Malfa, Li Causi, Mancini, Pajetta) chiedono al governo di chiarire i motivi dell'arresto e di assumere provvedimenti contro i funzionari di polizia che lo hanno disposto. Dolci viene scarcerato al termine di uno storico processo, al quale depongono come testimoni per la difesa Carlo Levi e Elio Vittorini. Danilo Dolci è tutt'altro che isolato: nel corso degli anni si è progressivamente consolidato il sostegno nazionale e internazionale intorno alla sua opera. Tra i tanti che in vario modo aderiscono alle sue battaglie Norberto Bobbio e Ignazio Silone, Cesare Zavattini e Alberto Moravia, Enzo Sellerio e Lucio Lombardo Radice, Erich Fromm e Bertrand Russell, Jean Piaget e Aldous Huxley, Jean-Paul Sartre e Ernst Bloch. In Italia, Svizzera, Germania, Svezia, Gran Bretagna, Olanda, Norvegia, Francia si costituiscono numerosi gruppi di sostenitori. Nel 1958, gli viene attribuito il Premio Lenin per la Pace. Nel maggio successivo, con i soldi del Premio, si costituisce il Centro Studi e Iniziative per la Piena Occupazione, con sedi in diversi comuni dell'Isola, che diventerà rapidamente uno straordinario strumento al servizio dello sviluppo di tutta la Sicilia occidentale. Nel 1965, Dolci denuncia pubblicamente per collusione con la criminalità organizzata il ministro Bernardo Mattarella, il sottosegretario Calogero Volpe e numerosi notabili siciliani: fino all'incredibile condanna a due anni e mezzo di reclusione inflitta a Danilo Dolci e Franco Alasia per il reato di diffamazione. Nel 1968 l'Università di Berna gli conferisce la laurea honoris causa in Pedagogia. Nel 1970 ottiene il Premio Socrate di Stoccolma «per l'attività in favore della pace e per i contributi di portata mondiale nel settore dell'educazione». L'anno successivo l'Università di Copenaghen gli assegna il Premio Sonning «per il suo contributo alla civilizzazione europea».
A partire dal 1970, quattordici anni dopo la pubblicazione della prima silloge, vedono la luce le maggiori opere poetiche di Dolci: Il limone lunare (1970), Non sentite l'odore del fumo? (1971), Poema umano (1974), Il Dio delle zecche (1976), Creatura di creature (1979), fino all'ultima raccolta, di poco precedente la scomparsa, Se gli occhi fioriscono (1997). In India, nel 1989, gli viene attribuito il Premio Gandhi. Il 13 maggio 1996, l'Università di Bologna gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze dell'Educazione. Danilo Dolci si spense il 30 dicembre 1997, al termine di una dolorosa malattia, stroncato da un infarto.

Complessi archivistici prodotti:
Dolci Danilo (fondo)


Bibliografia:
D. DOLCI, Conversazioni con Danilo Dolci, a cura di Giacinto Spagnoletti, Milano, A. Mondatori, 1977.
Danilo Dolci e la via della nonviolenza, a cura di Lucio C. Giummo e Carlo Marchese, Manduria-Bari-Roma, Pietro Lacaita Editore, 2005.
G. BARONE, La forza della nonviolenza: bibliografia e profilo biografico di Danilo Dolci, Napoli, Lireria Dante & Descartes, 2004.

Redazione e revisione:
Bellomo Caterina - direzione lavori Romano, 2008/11/27, prima redazione


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