architetto
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Venturoli, Angelo, architetto, (Medicina 1749 - Bologna 1821), SIUSA
Figlio di Domenico Antonio e di Maria Caterina Orfei, Angelo Venturoli trascorse gli anni dell'infanzia e dei primi studi a Medicina. Nel 1756, anno della morte del padre, il Venturoli si trasferì a Bologna con la madre e i fratelli presso lo scultore Luigi Dardani, sacerdote appartenente ad una famiglia di artisti originari di Medicina e parente per via materna. A Bologna, con l'aiuto anche della Comunità di Medicina, intraprese gli studi artistici, che completò presso l'Accademia clementina, ottenendo vari premi nella classe di Architettura. Il giovane architetto trascorse poi un periodo nel Veneto, dove, operando su commissione del cardinale Cornaro, si perfezionò, assimilando contenuti classici, soprattutto a contatto con le opere cinquecentesche di Andrea Palladio. Per circa cinquant'anni svolse una fittissima attività a Bologna e fuori regione in ogni settore di costruzioni, apprezzato da ogni categoria di committenti per il suo stile, la sua professionalità e le sue doti umane.
L'elenco autografo dei suoi disegni eseguiti, ineseguiti o diretti da altri arriva a 356 progetti. Nella città di Bologna, oltre alla chiesa di S. Maria Labarum Coeli, alla facciata di S. Gregorio e ai disegni per S. Giuliano, si ricordano l'altare maggiore di S. Maria della Vita, l'altare della Madonna di S. Luca nel santuario omonimo, il portico del palazzo Sassoli già Pietramellara e molti restauri e ristrutturazioni di edifici sacri e civili, cui si aggiungono chiese e ville nella provincia bolognese e non solo. Sue sono, infatti, anche la chiesa abbaziale di Poggio Renatico (Fe), la casa Landriani a Modena e il palazzo Cappelletti a Rieti.
All'attività progettuale e di direzione delle opere affidategli, affiancò quella di professore di Architettura all'interno dell'Accademia bolognese. La formazione artistica dei giovani sarà anche la finalità della sua cospicua eredità lasciata per istituire, con testamento, un collegio artistico (ancora oggi attivo e a lui intitolato) per aiutare concretamente giovani studenti nello studio delle arti e nei primi passi della professione.
All'attività progettuale e di direzione delle opere affidategli, affiancò quella di professore di Architettura all'interno dell'Accademia bolognese. La formazione artistica dei giovani sarà anche la finalità della sua cospicua eredità lasciata per istituire, con testamento, un collegio artistico (ancora oggi attivo e a lui intitolato) per aiutare concretamente giovani studenti nello studio delle arti e nei primi passi della professione.
Generated archives:
Venturoli Angelo (fondo)
Bibliography:
L. SAMOGGIA, Note autobiografiche inedite dalle vacchette di Angelo Venturoli, estratto da "Strenna storica bolognese", Patron editore, Bologna, 2014
G. GRESLERI - P. G. MASSARETTI (a cura di), Norma e arbitrio. Architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, Bologna, Marsilio, 2001, 411
A. VENTUROLI, Testamento del fu Angelo Venturoli nel di di maggio del 1820 consegnato secreto ed aperto e pubblicato nell'8 di marzo del 1821 a rogiti del notaro di Bologna signor Gio. Paolo Dossani, Tipografia Alfonso Garagnani e figli, Bologna, 1899
A. BOLOGNINI AMORINI, Elogio di Angelo Venturoli architetto bolognese scritto dal marchese Antonio Bolognini Amorini, dai Tipi del Nobili e comp., Bologna, 1827
Editing and review:
Caniatti Giovanna, 2020/11/25, supervisione della scheda
Di Cillo Ilaria, 2007/10/31, prima redazione
Pagani Jessica, 2020/10/24, revisione