1471 - sec. XIX fine
patrizi di Genova, Urbino e San Marino dal 1701, principi di Soriano nel Cimino con Carlo Albani
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Albani, patrizi di Genova, Urbino, San Marino, principi di Soriano nel Cimino, Urbino (Pesaro e Urbino), 1471 - sec. XIX fine, SIUSA
Originari dell'Albania, gli Albani sono arrivati in Italia nel 1471 con Michele Lazi o De' Lazi che andò via dal suo paese, insieme ai figli Filippo, Giorgio e Andrea, in seguito all'invasione turca. Essi erano stati capitani delle truppe di Giorgio Castriota Skanderbeg e quando si stabilirono a Urbino continuarono ad essere capitani di ventura di alcune potenti casate, tra cui i Malatesta e i Montefeltro, e per la Repubblica di Venezia. I Lazi seppero capitalizzare le entrate derivanti da questa attività e, come attestano gli atti di compravendita, i tre fratelli, tra la fine del secolo XV e l'inizio del XVI, acquistarono numerose proprietà, case rurali e appezzamenti di terreno intorno a Urbino, in particolare in località Casarotonda, in una prospettiva di ampliamento del patrimonio familiare.
Da questi documenti il cognome risulta mutato da Lazi ad Albanensis, o Albanesi, in onore della terra di origine.
Altobello (1445-1564), figlio di Giorgio, fu vice capitano del castello di Farneto e cambiò il cognome in Albani.
Suo figlio Annibale (1530-1591) sposò Giulia Giordani, nobile di Pesaro, e dalla loro unione nacquero Eleonora, Orazio, Caterina, Giovanni Francesco e Cangenua.
Orazio Albani (1576-1653) fu un giureconsulto di grande prestigio, ambasciatore di duchi e papi, commissario della Massa Trabaria dal 1613 al 1615, podestà di Fossombrone, ambasciatore del duca d'Urbino presso la Santa Sede; dal 1624 si occupò anche della devoluzione del Ducato di Urbino alla Chiesa. Divenne senatore di Roma durante il pontificato di Urbano VIII, nel 1633, e rimase in carica fino al 1645. Orazio sposò Olimpia Staccoli di Urbino, figlia di Girolamo Staccoli, e da questa unione nacquero quindici figli, molti dei quali morirono in giovane età. Tra questi ricordiamo Annibale, Malatesta, Carlo, Girolamo e Filippo.
Annibale Albani (1605-1651) si dedicò alla carriera ecclesiastica; fu il primo custode e prefetto della Biblioteca Vaticana e fu uditore del cardinale di Sant'Onofrio, Antonio Barberini.
Girolamo Albani (1606 ca.-?), fratello di Annibale Albani (1605-1651), si laureò a Urbino e ricoprì la carica di preposto della chiesa metropolitana di Urbino e vicario generale della diocesi urbinate.
Filippo Albani (?-1655) fu canonico di Santa Maria in Trastevere di Roma e anch'egli fu uditore del cardinale di Sant'Onofrio.
Malatesta Albani (1617-1645) fu confidente e uomo di fiducia del cardinale Francesco Barberini (1597-1679), per il quale fu inviato in Francia e in Inghilterra a negoziare alcuni affari.
Carlo (1623-1684) sposò Elena Mosca di Pesaro da cui ebbe due figli, Giovanni Francesco e Orazio.
Giovanni Francesco, (1649-1721) intraprese una lunga carriera ecclesiastica. Ricoprì diverse cariche: canonico di San Lorenzo e Damaso di Roma nel 1670, referendario dei Tribunali della segnatura apostolica di grazia e giustizia dal 1676 al 1689, prelato pontificio dal 1677, governatore pontificio di Rieti, Sabina e Orvieto, segretario dei brevi apostolici dal 5 ottobre 1687, canonico della Basilica Vaticana dal 29 ottobre 1688, abate commendatario di Casamari di Veroli nel 1690, cardinale dal 13 febbraio 1690, cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro dal 10 aprile 1690 al 22 maggio 1690, cardinale diacono di Sant'Adriano dal 22 maggio 1690 al 30 marzo 1700, cardinale del titolo di San Silvestro in Capite dal 30 marzo 1700 al 23 dicembre 1700; fu infine eletto papa con il nome di Clemente XI il 23 dicembre 1700. Fu ascritto al patriziato genovese dal 1701.
Orazio Albani (1652-1712), patrizio di Urbino e ascritto al patriziato di San Marino e al patriziato genovese dal 1701, fu camerlengo della Fabbrica della chiesa di San Giuseppe di Urbino. Sposò nel 1678 Maria Bernardina Ondedei, nobile di Pesaro. Dal matrimonio nacquero Annibale nel 1682 e Carlo nel 1687.
Annibale Albani (1682-1751) ricoprì numerose e importanti cariche ecclesiastiche, in particolare in seguito al 23 dicembre 1711, momento in cui fu creato cardinale di Santa Romana Chiesa. Fu anche ciambellano privato di Sua Santità nel 1701, protonotario apostolico soprannumerario nel 1705, presidente della Camera Apostolica dal 1707, nunzio apostolico a Colonia dal 1711, segretario dei Memoriali dal 1712, cardinale diacono di Sant'Eustachio dal 1712 al 1716, arciprete della Basilica Vaticana e Prefetto della Reverenda Fabbrica di San Pietro dal 1712, governatore pontificio di Frascati e Castelgandolfo dal 1712 al 1726, cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin dal 1716 al 1722, camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 1719 al 1747, cardinale prete del titolo di San Clemente dal 1722 al 1730, vice decano del Sacro Collegio dal 1745, oratore dell'imperatore presso la Santa Sede dal 1748.
Il fratello di Annibale, Carlo Albani (1687-1724), principe di Soriano nel Cimino, sposò Teresa Borromeo. Da questa unione nacque Orazio (1717- 792), principe di Soriano al Cimino, anch'egli ascritto al patriziato urbinate, genovese e nobile di Viterbo e ascritto alla cittadinanza della Repubblica di San Marino. Sposò nel 1748 Maria Anna Matilde Cybo Malaspina, figlia del principe don Alderano Cybo Malaspina.
Nella famiglia si susseguirono altri personaggi che intrapresero la carriera ecclesiastica, i nipoti di papa Clemente XI furono tutti cardinali: Alessandro Albani (1692-1779) che fu, tra l'altro, archivista dell'Archivio segreto vaticano; Giovanni Francesco Albani (1720-1803); Giovanni Albani (1750-1834).
Dalla fine dell'Ottocento gli Albani si sono uniti ai conti Castelbarco di Milano, dando luogo ad una nuova famiglia, Castelbarco Albani.
Orazio Albani (1576-1653) fu un giureconsulto di grande prestigio, ambasciatore di duchi e papi, commissario della Massa Trabaria dal 1613 al 1615, podestà di Fossombrone, ambasciatore del duca d'Urbino presso la Santa Sede; dal 1624 si occupò anche della devoluzione del Ducato di Urbino alla Chiesa. Divenne senatore di Roma durante il pontificato di Urbano VIII, nel 1633, e rimase in carica fino al 1645. Orazio sposò Olimpia Staccoli di Urbino, figlia di Girolamo Staccoli, e da questa unione nacquero quindici figli, molti dei quali morirono in giovane età. Tra questi ricordiamo Annibale, Malatesta, Carlo, Girolamo e Filippo.
Annibale Albani (1605-1651) si dedicò alla carriera ecclesiastica; fu il primo custode e prefetto della Biblioteca Vaticana e fu uditore del cardinale di Sant'Onofrio, Antonio Barberini.
Girolamo Albani (1606 ca.-?), fratello di Annibale Albani (1605-1651), si laureò a Urbino e ricoprì la carica di preposto della chiesa metropolitana di Urbino e vicario generale della diocesi urbinate.
Filippo Albani (?-1655) fu canonico di Santa Maria in Trastevere di Roma e anch'egli fu uditore del cardinale di Sant'Onofrio.
Malatesta Albani (1617-1645) fu confidente e uomo di fiducia del cardinale Francesco Barberini (1597-1679), per il quale fu inviato in Francia e in Inghilterra a negoziare alcuni affari.
Carlo (1623-1684) sposò Elena Mosca di Pesaro da cui ebbe due figli, Giovanni Francesco e Orazio.
Giovanni Francesco, (1649-1721) intraprese una lunga carriera ecclesiastica. Ricoprì diverse cariche: canonico di San Lorenzo e Damaso di Roma nel 1670, referendario dei Tribunali della segnatura apostolica di grazia e giustizia dal 1676 al 1689, prelato pontificio dal 1677, governatore pontificio di Rieti, Sabina e Orvieto, segretario dei brevi apostolici dal 5 ottobre 1687, canonico della Basilica Vaticana dal 29 ottobre 1688, abate commendatario di Casamari di Veroli nel 1690, cardinale dal 13 febbraio 1690, cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro dal 10 aprile 1690 al 22 maggio 1690, cardinale diacono di Sant'Adriano dal 22 maggio 1690 al 30 marzo 1700, cardinale del titolo di San Silvestro in Capite dal 30 marzo 1700 al 23 dicembre 1700; fu infine eletto papa con il nome di Clemente XI il 23 dicembre 1700. Fu ascritto al patriziato genovese dal 1701.
Orazio Albani (1652-1712), patrizio di Urbino e ascritto al patriziato di San Marino e al patriziato genovese dal 1701, fu camerlengo della Fabbrica della chiesa di San Giuseppe di Urbino. Sposò nel 1678 Maria Bernardina Ondedei, nobile di Pesaro. Dal matrimonio nacquero Annibale nel 1682 e Carlo nel 1687.
Annibale Albani (1682-1751) ricoprì numerose e importanti cariche ecclesiastiche, in particolare in seguito al 23 dicembre 1711, momento in cui fu creato cardinale di Santa Romana Chiesa. Fu anche ciambellano privato di Sua Santità nel 1701, protonotario apostolico soprannumerario nel 1705, presidente della Camera Apostolica dal 1707, nunzio apostolico a Colonia dal 1711, segretario dei Memoriali dal 1712, cardinale diacono di Sant'Eustachio dal 1712 al 1716, arciprete della Basilica Vaticana e Prefetto della Reverenda Fabbrica di San Pietro dal 1712, governatore pontificio di Frascati e Castelgandolfo dal 1712 al 1726, cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin dal 1716 al 1722, camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 1719 al 1747, cardinale prete del titolo di San Clemente dal 1722 al 1730, vice decano del Sacro Collegio dal 1745, oratore dell'imperatore presso la Santa Sede dal 1748.
Il fratello di Annibale, Carlo Albani (1687-1724), principe di Soriano nel Cimino, sposò Teresa Borromeo. Da questa unione nacque Orazio (1717- 792), principe di Soriano al Cimino, anch'egli ascritto al patriziato urbinate, genovese e nobile di Viterbo e ascritto alla cittadinanza della Repubblica di San Marino. Sposò nel 1748 Maria Anna Matilde Cybo Malaspina, figlia del principe don Alderano Cybo Malaspina.
Nella famiglia si susseguirono altri personaggi che intrapresero la carriera ecclesiastica, i nipoti di papa Clemente XI furono tutti cardinali: Alessandro Albani (1692-1779) che fu, tra l'altro, archivista dell'Archivio segreto vaticano; Giovanni Francesco Albani (1720-1803); Giovanni Albani (1750-1834).
Dalla fine dell'Ottocento gli Albani si sono uniti ai conti Castelbarco di Milano, dando luogo ad una nuova famiglia, Castelbarco Albani.
Generated archives:
Albani, famiglia (fondo)
Editing and review:
Santolamazza Rossella, 2017/05/03, supervisione della scheda
Zaffini Arianna, 2016/11/29, prima redazione