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Naldini Del Riccio

Luogo: Prato e Firenze
sec. XV - 1939

Il 24 maggio 1751, i Naldini ottennero l'ascrizione al patriziato fiorentino (quartiere di S. Giovanni); il 20 settembre 1784, quella alla nobiltà pratese.

Intestazioni:
Naldini Del Riccio, Prato e Firenze, sec. XIV - 1939, SIUSA

Altre denominazioni:
Naldini, sec. XIV - sec. XVIII

I Naldini già Rinaldeschi furono una delle famiglie più antiche di Prato. Cacciati da quella città nel 1343, si trasferirono a Firenze, ove ottennero più volte le prime cariche cittadine. Domenico di Naldino Rinaldeschi, il figlio Francesco, il nipote Pier Giovanni "Giovanni" e il pronipote Domenico esercitarono la mercatura a Firenze e nei maggiori centri del nord Europa. Domenico di Naldino prese dimora in via della Rosa, nel popolo di San Pier Maggiore e fu eletto priore nell'anno 1400. Francesco di Domenico fu mercante a Tolosa e, nel 1519 sposò Caterina di Antonio delli Erri. Domenico di Giovanni e di Lena Bracci, che nel 1508 aveva sposato Ginevra di Lattanzio Tedaldi, nel 1527 iniziò ad acquisire le case dei Tedaldi in via dei Servi, nelle aree adiacenti all'abside del Duomo fiorentino. Tali edifici furono poi unificati nel palazzo Naldini edificato con l'intervento dell'architetto Pierfrancesco Silvani nel Seicento.
Il figlio Giovanni sposò in prime nozze Agna di Bernardino Vasquez, successivamente Anna Valcassar vicina alla casa dei Toledo. I figli di Giovanni furono Bernardino, nel 1575 marito di Maria di Dionigi Antinori, Ottaviano che istituì la secondogenitura prima della sua morte nel 1595, Domenico e Ferrante, cavaliere stefaniano e capitano con don Pedro de' Medici. I figli di Bernardino, Francesco e Giovanni, proseguirono le attività imprenditoriali. Francesco sposò in prime nozze Laura Carducci, e in seconde nozze Elisabetta di Vincenzo Pitti, fu socio della Compagnia de Astudillo, poi travolta da un fallimento. Figlio di Francesco fu Giovanni, sposo di Lucrezia Zati, poi di Virginia di Andrea de' Pazzi, che proseguì la discendenza con Francesco Maria (+ 1692) e Domenico Andrea (1646-1697), marito di Anna di Bernardino Nerli che nel 1729, alla sua morte, lasciò eredi i tre figli che le erano sopravvissuti, Ottaviano (1684-1756), Antonio (1690-1742) e Giuseppe (1692-1760).
Ottaviano nel 1729 sposò Maria Caterina di Giovanni Del Riccio, erede della sua casa, ed ebbe vari figli fra cui Domenico Andrea, Giovanni (1732-1798), Francesco (1733-1795), sposo di Luisa Landini vedova Maffei (+ 1823), Pietro (1735-1799), Benedetto (1747-1821 ca). La sorella di Ottaviano, Virginia (1674-1747), aveva sposato Cristofano di Pierfrancesco Marzimedici (+ 1737), ultimo della sua famiglia, e da lui ne aveva ereditato i beni e le carte.
Il primogenito di Ottaviano, Domenico (1731-1810), nel 1786 sposò Fiammetta di Vincenzo Capponi ed ebbe, tra gli altri, Ottaviano e Vincenzo (1773-1831) che con la consorte Caterina Baldi dette avvio alla linea dei Vitolini Naldini. Ottaviano (n. 1771) sposò Teresa Incontri ed ebbe Domenico (1806-1875), marito di Flavia Cambi e padre di un altro Ottaviano (n. 1831), marito di Vittoria Giugni Canigiani dei Cerchi e padre di Cristina.
Fu poi Cristina Naldini Del Riccio (+ 1948), che aveva sposato nel 1879 Eugenio Niccolini (1853-1939), a lasciare a questa famiglia i beni e l'archivio della propria.
Arme: "D'azzurro al disco d'argento in cuore caricato di un leone di azzurro sostenente nelle branche anteriori una palla d'oro".


Per saperne di più:
Blasoni delle famiglie toscane descritte nella Raccolta Ceramelli Papiani

Complessi archivistici prodotti:
Atti patrimoniali (serie)
Contabilità (serie)
Lettere (serie)
Libri del patrimonio (serie)
Libri di scrittura per Società mercantili (serie)
Naldini Del Riccio (fondo)
Naldini Del Riccio, famiglia (complesso di fondi / superfondo)
Processi e scritture legali (serie)
Ricevute (serie)


Fonti:
ASFi, Ceramelli Papiani, n. 3335

Bibliografia:
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 763, vol. IV
Archivi dell'aristocrazia fiorentina. Mostra di documenti privati restaurati a cura della Soprintendenza Archivistica per la Toscana tra il 1975 e il 1989, catalogo della mostra, Firenze, Acta, 1989, 69-73
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 335
GINORI LISCI LEONARDO, I palazzi di Firenze, vol.1-2, Firenze, Bemporad Marzocco, 1972, 421-426

Redazione e revisione:
Insabato Elisabetta, 2015/11/28, supervisione della scheda
Romanelli Rita, 2005/09/17, prima redazione
Romanelli Rita, 2015/11/27, rielaborazione


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