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7ª Brigata Paolo Stefanoni

Sede: Mottarone (Verbano-Cusio-Ossola, Novara)
Date di esistenza: 1944 giu. - 1945 mag.

Intestazioni:
7ª Brigata Paolo Stefanoni, Mottarone (Verbano-Cusio-Ossola, Novara), 1944 - 1945

La 7ª brigata Paolo Stefanoni si costituì nell’estate del 1944: dipendeva dalla Divisione Valtoce ed operò nella zona del Mottarone fra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta.
La formazione ebbe origine dal nucleo di militari e civili organizzato subito dopo l'8 settembre 1943 da Eugenio Cefis (detto Alberto), nei dintorni di Gignese e Massino Visconti, per impedire ai nazifascisti il transito per la strada del Sempione. Erano un centinaio di volontari, poco e male armati, divisi in gruppi autonomi, fra i quali: quello di Giulio Lavarini (detto Tom Mix), quello di Franco Abrami (che morì nel giugno del 1944) e quello di Peppino Beldì (anche lui caduto in combattimento nell'estate del 1944).
Questa zona era stata scelta per il rilevante interesse strategico: qui, dal marzo del 1944 (sopra Stresa) era stata collocata la stazione radio con cui Enzo Boeri trasmetteva agli alleati i bollettini ed i messaggi della Resistenza per conto del Comando generale CVL (Corpo volontari della libertà); inoltre, la zona era un efficiente ponte radio fra Milano e la Svizzera, e soprattutto, fu di grande utilità per il rifornimento di viveri e vettovaglie e per il lancio di armi.
Successivamente il Comando della Divisione autonoma Valtoce di Alfredo Di Dio inviò presso tutte queste unità operanti nella zona del Mottarone il tenente Carlo Angelini: l’ufficiale riuscì a radunare i circa 200 volontari ed a costituire la Brigata Paolo Stefanoni. Il nome proveniva da un giovane di Domodossola che cadde durante un’azione il 10 luglio del 1944 a Candoglia.
Nel settembre del 1944 morì in combattimento anche il tenente Angelini: lo sostituì Giampiero Tagliamaco (detto tenente Belli), che portò con sé anche nuovi uomini e nuove forze. Tagliamaco fu al comando della brigata sino al novembre 1944, quando, in seguito ad un rastrellamento fu costretto a sciogliere la brigata.
Il 29 novembre 1944 fu catturato anche Renato Boeri: collaboratore del fratello Enzo nel collegamento radio di Stresa con gli alleati e combattente nella Brigata Stefanoni.
Boeri venne liberato grazie ad uno scambio con tre prigionieri tedeschi, tornò in montagna e riorganizzò la brigata mediante nuovi arruolamenti e conquiste di armi.
Quando nel dicembre 1944 Tagliamaco lasciò la zona, Renato Boeri assunse il comando della Brigata: nel gennaio del 1945 la inquadrò nelle formazioni GL (Giustizia e Libertà) conferendole un orientamento in armonia con le proprie idee (si vedano gli articoli apparsi sul giornale della brigata "Il Fuorilegge", che fu edito dal gennaio del 1945); smobilitò parte della formazione (inviando circa quaranta uomini in Val Strona con Giulio Lavarini) e così facendo diede vita alla Brigata Abrami della Divisione Valtoce, che venne impiegata sul versante occidentale del Mottarone.
Forti rispettivamente di trecento e duecento volontari, la Brigata Stefanoni e la Abrami, fra il marzo e l’aprile ripresero appieno la loro azione: la prima sul Lago Maggiore e la seconda in Val Vigezzo. Successivamente, nell'aprile del 1945 la Brigata Stefanoni con 350 effettivi venne affiancata dalla Abrami e si stanziarono sopra Levo.
Dopo la liberazione dell'Alto Novarese, il 26 aprile la Divisione Valtoce si divise in due formazioni: quella formata da reparti delle brigate Stefanoni e Valstrona e quella formata da reparti della Brigata Abrami. Il primo gruppo raggiunse la città di Milano il 27 aprile (dopo aver sostenuto scontri a Vergiate e Somma Lombardo); mentre il secondo giunse il 28 aprile.
A seguito della liberazione della città, le formazioni si sciolsero.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
stato
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza

Complessi archivistici prodotti:
Brigata Stefanoni (fondo)
Brigata Stefanoni. Sezione fotografica (fondo)


Bibliografia:
P. CAMILLA – D. CAPPELLI - S. VITALI, Le formazioni Gl nella resistenza : documenti settembre 1943 - aprile 1945, a cura di G. DE LUNA, Milano, Franco Angeli, 1985, 374 - 382
A. AZZARI, L'Ossola nella Resistenza italiana, Domodossola, Cartografica Antonioli, 1954, 50 - 51

Redazione e revisione:
Bertani Annalisa, 2023/03/27, prima redazione
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/03/27, supervisione della scheda


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