18012 Bordighera (Imperia)
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Fax: 0184263601; 0184266421
E-mail: iisl.segreteria@gmail.com; bicknell@istitutostudiliguri.191.it
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Istituto internazionale di studi liguri. Museo - Biblioteca Clarence Bicknell
Tipologia: ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico
L'Istituto Internazionale di Studi Liguri, fondato da Nino Lamboglia, continua dal 1937 l'opera del Museo-Biblioteca "Clarence Bicknell" di Bordighera, ideato dall'inglese Clarence Bicknell nel 1888 ed eretto in ente morale fin dal 1924, e della Società Storico-Archeologica Ingauna e Intemelia, sorta nel 1932 in Albenga e in Ventimiglia. Esso è un sodalizio autonomo, aperto a tutti gli studiosi e le persone di cultura che si interessano allo studio e alla valorizzazione della storia e dell'archeologia, dei monumenti antichi e della tradizione regionale, in tutto l'arco nord-occidentale del Mediterraneo che fu popolato in origine dai Liguri e che è legato all'ambiente ligure da rapporti di affinità e di discendenza comune.
L'Istituto si è organizzato in forma internazionale dopo l'ultima guerra ed ha attualmente 13 Sezioni, un Presidente, un Vicepresidente, due Copresidenti, uno per la Francia ed uno per la Spagna, e una Direzione che coordina il lavoro di tutte le Sezioni e che funziona con personale proprio presso il Centro Nino Lamboglia di Bordighera, sede centrale dell'Istituto.
In Italia esercita la sua più larga azione nelle Riviere liguri oltre che a Genova, ed estende pure la sua attività in Piemonte, in Lombardia e nell'Appennino orientale fino a Lucca, entro i limiti della Liguria preistorica e protostorica. In Francia esso coordina parallelamente gli studi preistorici ed archeologici del Mezzogiorno e della valle del Rodano, ove è più viva la tradizione del substrato ligure, entro i limiti dell'antica "Provincia Narbonensis". Sono in corso contatti per riorganizzare le sezioni spagnole e catalane.
Per l'organizzazione e per il progresso degli "Studi Liguri" così definiti, e per la loro diffusione nel mondo scientifico e fra il pubblico di ogni nazione, l'Istituto ha creato una vasta serie di riviste e di pubblicazioni monografiche, di grande rigore tecnico e al tempo stesso accessibili a tutte le persone desiderose di conoscere il passato del proprio paese: la Rivista di Studi Liguri come organo internazionale, le altre specificamente italiane ("Ligures", "Rivista Ingauna e Intemelia", "Giornale Storico della Lunigiana e del Territorio Lucense", "Studi Genuensi") o francesi ("Cahiers Ligures de Préhistoire et d'Archéologie", ora "Cahiers Ligures de Préhistoire et de Protohistoire"), favorendo così un costante scambio reciproco di insegnamenti e di idee fra le maggiori nazioni latine. Esso è anche all'avanguardia negli studi sulla ceramica di età romana e nell'organizzazione delle ricerche sottomarine, che hanno avuto il loro punto di partenza in Liguria e in Provenza dopo il 1950.
L'Istituto organizza i Congressi Internazionali di Studi Liguri e i Congressi Internazionali di Archeologia Sottomarina; più frequentemente adunanze e convegni, a cui possono partecipare tutti i soci, e infine i Corsi Internazionali di Studi Liguri, che tendono sopratutto alla preparazione dei giovani allievi nel campo archeologico. Le singole Sezioni indicono pure periodicamente adunanze scientifiche, escursioni e visite a musei, monumenti e scavi, e svolgono, in particolare nella Riviera di ponente ove l'Istituto è nato, molteplici attività pratiche di scavo, restauro, valorizzazione di ogni aspetto della storia regionale. Le principali sezioni hanno sede e funzionamento autonomo, con una propria biblioteca, coordinata con quella centrale del Museo Bicknell. Altre hanno vita più formale od esclusivamente scientifica.
Il Museo-Biblioteca "Clarence Bicknell", realizzato tra il 1886 e il 1888 su progetto dell'architetto inglese Clarence Tait, fu il primo museo creato nella Liguria Occidentale; la struttura, ad aula absidata con coro rialzato, è caratterizzata da soluzioni architettoniche che oggi si potrebbero definire polivalenti.
Sede per molti anni della "Biblioteca Internazionale", originata dalla "English Lending Library", al suo interno si alternarono nei primi anni concerti, esposizioni, letture e conferenze, eventi a cui parteciparono principalmente personalità del mondo culturale inglese.
Con la morte del Bicknell l'attività fu continuata dal nipote Edward Berry affiancato dalla moglie Margaret che, rimasta vedova, decise di affidare il Museo e la Biblioteca Internazionale al giovane studioso Nino Lamboglia, fondatore, nel 1932, della "Società Storico-Archeologica Ingauna", trasformata pochi anni dopo (1935) nella "Sezione Ingauna e Intemelia della R. Deputazione di Storia Patria della Liguria".
Lo studioso ligure, rendendosi conto dell'importanza di possedere una biblioteca di fonti storico-artistiche ed archeologiche, continuò con gli anni ad incrementarne la dotazione contribuendo all'affermazione come una tra le più importanti e specialistiche, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Gestita e diretta dal 1937 dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri, costituisce la più importante raccolta di pubblicazioni archeologiche dell'Italia settentrionale.
La Biblioteca "Clarence Bicknell" possiede attualmente 90 mila volumi suddivisi e riordinati secondo lo schema adottato dalle biblioteche specializzate in archeologia del CNRS francese.
Uno dei settori di maggior rilievo è dedicato alla ceramica e all'instrumentum domesticum d'età romana, in cui vi sono raccolte opere a carattere generale, cataloghi e repertori, pubblicazioni sulle principali tipologie, dalle produzioni greche, etrusche e puniche, alle numerose ceramiche di età romana, fino a raggiungere le produzioni medievali (italiane, europee, islamiche) e moderne. In questo settore sono inoltre raccolte le opere concernenti i vetri, i metalli e la coroplastica.
Altro settore fondamentale, strettamente legato alla sua decennale attività sul campo, riguarda l'Archeologia subacquea; sono presenti pubblicazioni sulle metodologia e le tecniche di scavo, la storia delle ricerche e della navigazione, la tutela e la legislazione sui principali relitti e ritrovamenti del Mediterraneo.
Nella biblioteca ampio spazio è dedicato alla Storia, dall'epoca romana a quella contemporanea, sia locale che generale, alla Storia dell'Arte, alla Cultura Generale.
Caratteristica fondamentale della Biblioteca "Clarence Bicknell" è la presenza di oltre 1300 periodici che, grazie ad una serie di cambi con i centri di ricerca italiani, europei ed extra-europei, consente di ricevere le pubblicazioni più importanti del panorama scientifico mondiale.
Nella biblioteca sono infine conservate due importanti raccolte, il fondo Giacomo Rossi e il fondo Clarence Bicknell.
La prima è costituita dalla raccolta di tutto il materiale bibliografico, edito o manoscritto, utilizzato dallo studioso ventimigliese nella sua decennale attività nel Ponente Ligure: pergamene e documenti originali che coprono un arco cronologico che va dal XIII al XIX secolo; statuti antichi manoscritti (tra i quali quelli di Diano Marina, a. 1363, Porto Maurizio, a. 1405, Savona, a. 1458, ecc.) e statuti antichi a stampa (Albenga, a. 1519-1608, Loano, a. 1602, ecc.); manoscritti di storia genovese e ligure (Storia della Famiglia Giustiniani, sec. XVIII, Documenti sull'Inquisizione, sec. XVII, ecc.); carte antiche (Portolano di Giovanni da Messina, ecc.); documenti trascritti dal Rossi o più antichi (diversi scritti sui Conti di Ventimiglia, ecc.); manoscritti di vario tipo (alberi genealogici, appunti storici, corrispondenza di studio, ecc.); miscellanea patria (raccolta di numerosi documenti, manoscritti ed a stampa dei secoli XVII-XIX, riguardanti la vita e la storia di Ventimiglia).
Il fondo Clarence Bicknell raccoglie manoscritti e documenti relativi all'attività del fondatore della Biblioteca ed un nucleo di pubblicazioni a carattere botanico e naturalistico.
Nel giardino della biblioteca trovano posto alcune lastre di strada romana provenienti dalla città romana di Albintimilium (odierna Ventimiglia) e vi cresce un sorprendente Ficus Macrophylla.
Per l'organizzazione e per il progresso degli "Studi Liguri" così definiti, e per la loro diffusione nel mondo scientifico e fra il pubblico di ogni nazione, l'Istituto ha creato una vasta serie di riviste e di pubblicazioni monografiche, di grande rigore tecnico e al tempo stesso accessibili a tutte le persone desiderose di conoscere il passato del proprio paese: la Rivista di Studi Liguri come organo internazionale, le altre specificamente italiane ("Ligures", "Rivista Ingauna e Intemelia", "Giornale Storico della Lunigiana e del Territorio Lucense", "Studi Genuensi") o francesi ("Cahiers Ligures de Préhistoire et d'Archéologie", ora "Cahiers Ligures de Préhistoire et de Protohistoire"), favorendo così un costante scambio reciproco di insegnamenti e di idee fra le maggiori nazioni latine. Esso è anche all'avanguardia negli studi sulla ceramica di età romana e nell'organizzazione delle ricerche sottomarine, che hanno avuto il loro punto di partenza in Liguria e in Provenza dopo il 1950.
L'Istituto organizza i Congressi Internazionali di Studi Liguri e i Congressi Internazionali di Archeologia Sottomarina; più frequentemente adunanze e convegni, a cui possono partecipare tutti i soci, e infine i Corsi Internazionali di Studi Liguri, che tendono sopratutto alla preparazione dei giovani allievi nel campo archeologico. Le singole Sezioni indicono pure periodicamente adunanze scientifiche, escursioni e visite a musei, monumenti e scavi, e svolgono, in particolare nella Riviera di ponente ove l'Istituto è nato, molteplici attività pratiche di scavo, restauro, valorizzazione di ogni aspetto della storia regionale. Le principali sezioni hanno sede e funzionamento autonomo, con una propria biblioteca, coordinata con quella centrale del Museo Bicknell. Altre hanno vita più formale od esclusivamente scientifica.
Il Museo-Biblioteca "Clarence Bicknell", realizzato tra il 1886 e il 1888 su progetto dell'architetto inglese Clarence Tait, fu il primo museo creato nella Liguria Occidentale; la struttura, ad aula absidata con coro rialzato, è caratterizzata da soluzioni architettoniche che oggi si potrebbero definire polivalenti.
Sede per molti anni della "Biblioteca Internazionale", originata dalla "English Lending Library", al suo interno si alternarono nei primi anni concerti, esposizioni, letture e conferenze, eventi a cui parteciparono principalmente personalità del mondo culturale inglese.
Con la morte del Bicknell l'attività fu continuata dal nipote Edward Berry affiancato dalla moglie Margaret che, rimasta vedova, decise di affidare il Museo e la Biblioteca Internazionale al giovane studioso Nino Lamboglia, fondatore, nel 1932, della "Società Storico-Archeologica Ingauna", trasformata pochi anni dopo (1935) nella "Sezione Ingauna e Intemelia della R. Deputazione di Storia Patria della Liguria".
Lo studioso ligure, rendendosi conto dell'importanza di possedere una biblioteca di fonti storico-artistiche ed archeologiche, continuò con gli anni ad incrementarne la dotazione contribuendo all'affermazione come una tra le più importanti e specialistiche, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Gestita e diretta dal 1937 dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri, costituisce la più importante raccolta di pubblicazioni archeologiche dell'Italia settentrionale.
La Biblioteca "Clarence Bicknell" possiede attualmente 90 mila volumi suddivisi e riordinati secondo lo schema adottato dalle biblioteche specializzate in archeologia del CNRS francese.
Uno dei settori di maggior rilievo è dedicato alla ceramica e all'instrumentum domesticum d'età romana, in cui vi sono raccolte opere a carattere generale, cataloghi e repertori, pubblicazioni sulle principali tipologie, dalle produzioni greche, etrusche e puniche, alle numerose ceramiche di età romana, fino a raggiungere le produzioni medievali (italiane, europee, islamiche) e moderne. In questo settore sono inoltre raccolte le opere concernenti i vetri, i metalli e la coroplastica.
Altro settore fondamentale, strettamente legato alla sua decennale attività sul campo, riguarda l'Archeologia subacquea; sono presenti pubblicazioni sulle metodologia e le tecniche di scavo, la storia delle ricerche e della navigazione, la tutela e la legislazione sui principali relitti e ritrovamenti del Mediterraneo.
Nella biblioteca ampio spazio è dedicato alla Storia, dall'epoca romana a quella contemporanea, sia locale che generale, alla Storia dell'Arte, alla Cultura Generale.
Caratteristica fondamentale della Biblioteca "Clarence Bicknell" è la presenza di oltre 1300 periodici che, grazie ad una serie di cambi con i centri di ricerca italiani, europei ed extra-europei, consente di ricevere le pubblicazioni più importanti del panorama scientifico mondiale.
Nella biblioteca sono infine conservate due importanti raccolte, il fondo Giacomo Rossi e il fondo Clarence Bicknell.
La prima è costituita dalla raccolta di tutto il materiale bibliografico, edito o manoscritto, utilizzato dallo studioso ventimigliese nella sua decennale attività nel Ponente Ligure: pergamene e documenti originali che coprono un arco cronologico che va dal XIII al XIX secolo; statuti antichi manoscritti (tra i quali quelli di Diano Marina, a. 1363, Porto Maurizio, a. 1405, Savona, a. 1458, ecc.) e statuti antichi a stampa (Albenga, a. 1519-1608, Loano, a. 1602, ecc.); manoscritti di storia genovese e ligure (Storia della Famiglia Giustiniani, sec. XVIII, Documenti sull'Inquisizione, sec. XVII, ecc.); carte antiche (Portolano di Giovanni da Messina, ecc.); documenti trascritti dal Rossi o più antichi (diversi scritti sui Conti di Ventimiglia, ecc.); manoscritti di vario tipo (alberi genealogici, appunti storici, corrispondenza di studio, ecc.); miscellanea patria (raccolta di numerosi documenti, manoscritti ed a stampa dei secoli XVII-XIX, riguardanti la vita e la storia di Ventimiglia).
Il fondo Clarence Bicknell raccoglie manoscritti e documenti relativi all'attività del fondatore della Biblioteca ed un nucleo di pubblicazioni a carattere botanico e naturalistico.
Nel giardino della biblioteca trovano posto alcune lastre di strada romana provenienti dalla città romana di Albintimilium (odierna Ventimiglia) e vi cresce un sorprendente Ficus Macrophylla.
Complessi archivistici:
Hanbury, famiglia (Istituto internazionale studi liguri) (fondo)
Bibliografia:
La Mortola e Thomas Hanbury. Atti della giornata di studi, 23 novembre 2007, a cura di F. DE CUPIS e E. RAGUSA, Torino, Allemandi & C., 2011.
CD allegato: Archivio Hanbury. Inventario, a cura di E. SAITA
Redazione e revisione:
Romano Antonio Salvatore, 2017/03/14, prima redazione