fondo
Estremi cronologici: 1943 - 1991
Note alla datazione: L’estremo remoto e l’estremo recente sono da attribuirsi a documentazione a stampa.
Consistenza: Unità 344: fascc. 314 in bb. 46, volumi 30
Storia archivistica: Il Fondo è stato donato dagli eredi di Giannino Parravicini alla Fondazione Nenni. Con decreto della Soprintendenza archivistica e bibliografica per il Lazio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante il 17 settembre 2008. Nel 2019 la Fondazione Nenni ha ricevuto un contributo statale per realizzare il progetto di riordinamento e inventariazione delle carte. Il lavoro è stato affidato a un’archivista libero professionista, sotto la direzione scientifica della stessa Soprintendenza e la collaborazione della responsabile del Settore Archivi e Biblioteca della Fondazione Nenni. Il primo intervento sulle carte è consistito nella schedatura analitica del contenuto di ciascuna busta, tenendo in considerazione anche le indicazioni originali riportate su queste. Al termine della schedatura è stata fatta una valutazione delle tipologie documentarie presenti, della modalità di sedimentazione e delle diverse attività di cui si rivelavano testimonianza. Il primo elemento messo in evidenza era la massiccia presenza di documentazione a stampa costituita da giornali, rassegna stampa, ritagli, tratti principalmente da quotidiani e relativi alla vita politica italiana a partire dal 1943, in particolar modo sulla storia del Partito socialista, del Partito socialdemocratico e principalmente sul difficile e controverso processo di unificazione socialista. È molto probabile che le carte donate alla Fondazione siano frutto di una selezione di un complesso documentario più consistente; mancano infatti testimonianze degli anni di studio, dei primi impegni di lavoro, dell’attività come docente universitario e dell’esperienza fatta all’Onu. La corrispondenza, inoltre, è molto scarsa, ed esclusione dei carteggi con le Federazioni territoriali del Psdi. Di contro sono emerse molte notizie biografiche non presenti nei profili consultati all’inizio del lavoro, che fanno luce sui rapporti tra Parravicini, il movimento socialista e i suoi esponenti, soprattutto all’interno del Governo. Nel 1947 viene cooptato quale membro del Comitato centrale del Movimento Europa socialista e inizia l’attività pubblicista sulla rivista omonima diretta da Ignazio Silone; nel 1949 sottopone una sua proposta al Congresso provinciale di unificazione socialista svoltosi a Firenze; nel 1950 l’esecutivo del Partito socialista unitario lo contatta per valutare l’opportunità di costituire una Commissione finanze e tesoro all’interno del partito; viene candidato nel Psdi per le elezioni amministrative di Roma del 1952, alle quali rinuncia ma per poi riproporsi alle elezioni politiche del 1963, alle amministrative del 1964, alle provinciali di Roma del 1966 e alle politiche del 1968; dal 1952 fa parte della Commissione economica del Psdi ed è in rapporti di stima reciproca con Giuseppe Saragat; entra a far parte del neocostituito Istituto per il progresso economico nel 1953; dal 1958 è componente del Comitato direttivo della Federazione provinciale romana del Psdi; a partire dal 1962 collabora alla stesura dei discorsi e degli interventi di Roberto Tremelloni, ministro del Tesoro; è segretario del Gruppo di lavoro per l’accertamento degli impegni dello Stato verso l’estero nel 1963; tra il 1965 e il 1969 segue da vicino il processo di unificazione socialista che porterà al l’esperienza del Partito socialista unificato, Psu; è membro del Consiglio direttivo del Circolo culturale Riccardo Musatti, costituito nel 1967; negli stessi anni è presente anche nel dibattito sulle politiche europee portato avanti dalle forze socialiste presenti nei Paesi della Cee; dai primi anni Settanta del XX secolo scrive testi e bozze di documenti per esponenti del Governo quali Mariano Rumor, Giuseppe Romita, Flavio Orlandi, Mario Tanassi, Walter Garavella, Luigi Buzio, Pio Alessandrini, in archivio sono stati rinvenuti anche appunti per Aldo Moro, Ugo La Malfa e Giulio Andreotti. Parravicini ha rilasciato numerose Interviste alle principali testate nazionali e ha pubblicato diversi articoli relativi a temi economici e finanziari apparsi sia in quotidiani e riviste specializzate che in testate organo di partito. In archivio si conservano i testi dattiloscritti con le correzioni e le revisioni. Le carte conservate nel Fondo sono state oggetto di un primo tentativo di ordinamento alla morte di Parravicini, si ritrovano, infatti, alcune classificazioni per argomento ma non è stato possibile ricostruire lo schema originale in quanto questo è stato applicato in maniera sporadica e non omogenea. Laddove presente si è mantenuto in inventario il titolo originale dei fascicoli comprensivo di classifica ma per l’ordinamento complessivo del Fondo sono state individuate e serie archivistiche “ex novo”, ad esclusione dei volumi relativi allo “Spoglio stampa”. I titoli attribuiti alle serie sono stati scelti in base alle tipologie documentarie presenti e alle sfere di attività del soggetto produttore e l’ordine delle stesse segue il criterio gerarchico. Le serie 1. ATTIVITÀ POLITICA e 2. CONTRIBUTI DI POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA sono state suddivise in sottoserie. L’unità archivistica è il fascicolo ma sono presenti anche sottofascicoli e sottosottofascicoli. Il contenuto dei fascicoli è descritto in maniera analitica. L’ordine delle unità archivistiche segue sempre il criterio cronologico, ad esclusione della serie 3. CORRISPONDENZA dove l’ordine di successione è alfabetico per mittente. Per ciascuna serie/sottoserie individuata sono presenti in inventario le relative introduzioni esplicative sui contenuti e i criteri di ordinamento. Per agevolare la ricerca l’inventario è preceduto da uno schema riassuntivo della struttura del fondo. In appendice all’inventario sono state descritte alcune sporadiche carte non riconducibili alle serie archivistiche individuate. Nel primo gruppo sono presenti alcune dichiarazioni di Benigno Airoldi, vicepresidente del Mediocredito Centrale, negli anni precedenti l’insediamento presso l’Istituto di Parravicini. Qui si conserva anche il testo del saluto rivolto da Airoldi a Parravicini, nuovo presidente, il 23 gennaio 1979. Nel secondo gruppo sono descritte alcune carte relative all’Associazione bancaria italiana tra le quali figura copia del resoconto dell’audizione di Parravicini in qualità di presidente dell’Abi presso la Commissione industria Senato in merito all’indagine conoscitiva sulla politica industriale del febbraio 1986. Conclude l’inventario la descrizione bibliografica di quattro opere a stampa rinvenute fuori dai fascicoli d’archivio. Il Fondo ha una consistenza complessiva di 314 fascicoli contenuti nelle buste numerate 1 – 46 e di 30 volumi, con estremi cronologici 1943 – 1991. Si segnala che l’estremo remoto e l’estremo recente sono da attribuirsi a documentazione a stampa. La numerazione dei fascicoli riparte da 1 per serie e sottoserie, poiché non è da escludere che in futuro possano affluire nel Fondo ulteriori carte. I titoli originali dei fascicoli sono riportati tra virgolette.
Descrizione: Le carte documentano principalmente le vicende del PSDI dal dopoguerra agli anni '70 e il ruolo svolto al suo interno da Parravicini. Si conservano documenti di programmazione politica, testi di discorsi e interventi, relazioni congressuali, corrispondenza personale e con le Federazioni territoriali del Psdi, dattiloscritti dei testi degli articoli di Parravicini, raccolta articoli e rassegna stampa, documenti di propaganda, statuti e relazioni a stampa.
Ordinamento: Individuazione di cinque serie e sette sottoserie
Informazioni sulla numerazione: La numerazione dei fascicoli riparte da 1 per ciascuna serie e sottoserie. Le buste sono numerate 1 – 46.
Strumenti di ricerca:
Giovanna Robustelli, Parravicini Giannino. Inventario
La documentazione è stata prodotta da:
Parravicini Giannino
La documentazione è conservata da:
Fondazione Pietro Nenni
Redazione e revisione:
Brunetti Francesca, 2020/04/28, integrazione successiva
Catalano Valeria Barbara, 2016/06/15, rielaborazione
Reale Elisabetta, 2017/10/23, revisione