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Galleria del costume di Palazzo Pitti. Abiti e accessori

fondo

Estremi cronologici: sec. XVIII - sec. XXI inizio

Consistenza: 6.500 pezzi circa

Storia archivistica: Gli abiti e gli accessori confluiti nel fondo, hanno provenienze molto diverse.
Il primo nucleo di esemplari era già di proprietà dello Stato e proveniva dalle collezioni della Real Galleria degli Arazzi e dei Tessuti Antichi del Palazzo della Crocetta a Firenze. A questo si affiancò un cospicuo numero di abiti e accessori pervenuti in dono e con la prima selezione espositiva nel 1983 fu inaugurata la Galleria del Costume. Da quel momento si andarono incrementando le donazioni da parte di privati, i cui abiti facevano talvolta parte dei beni di famiglia.
Donazioni di privati, di enti e acquisti dello Stato hanno arricchito il fondo nel corso del tempo, fino ad arrivare ad oggi quando oltre alle stesse modalità di donazione si verificano sempre più frequenti i doni fatti direttamente dai creatori di moda e dagli stilisti. Fra le donazioni, ciascuna delle quali meriterebbe una citazione, si annoverano quella di abiti storici e costumi teatrali di Umberto Tirelli (vedi voce: Costumi di scena), quelle di guardaroba, da cui emergono il gusto e la personalità di chi ne ha indossato i capi, e a questo proposito ricordiamo Donna Franca Florio (acquistato dalla Cassa di Risparmio per farne dono alla Galleria), Eleonora Duse, Renata Tebaldi, Patty Pravo, quelle degli stessi artefici o dei loro eredi, quali Salvatore Ferragamo e Gherardini, Emilio Pucci, Roberta di Camerino, Simonetta, Gianfranco Ferré e Maurizio Galante.

Descrizione: Il fondo si compone di abiti e dei loro fondamentali complementi, gli accessori (cappelli, scarpe, cinture, ombrelli, borse, occhiali, foulard, ventagli e guanti).
Ben rappresentata è la biancheria intima e da notte, come pure gli oggetti per la cura della persona, costumi di scena (vedi voce), gioielli (Flora Wiechmann Savioli), oltre ad una ricca collezione di bottoni, acquistata dallo Stato ed una di borsette antiche, dono di Giuliana Schlatter.
Nel complesso le opere sono ascrivibili fra il XVIII secolo e l'inizio del XXI, ma fanno eccezione gli abiti funebri restaurati appartenuti a Cosimo I de' Medici, alla moglie Eleonora di Toledo e al figlio Don Garzia. Questi sono gli unici capi inamovibili dalle vetrine, mentre il museo ogni due/tre anni cambia l'intero allestimento delle opere in vetrina, sostituendole con altri capi estratti dai depositi. Vi sono rappresentate sartorie e modisterie che spaziano dal parigino Worth alla modista fiorentina Leonella. Citiamo alcune sartorie e alcuni stilisti, di cui sono presenti esemplari in Galleria, in ordine di località: (Ancona) Argia Felicioli in Negroni; (Firenze) A. Aiazzi Fantechi, Rina Barbagli, Brunelli, Sartoria Gabriella Bellenghi, Bencini, Vittoria Calabri, Augusta Cambi, Robes & Confetions/ D.E. Carena, Lietta Cavalli, Chioffi, Maria Beltrame Fantechi, Lady Florence, Galardi, Giuseppa Giabbani, Ida Giraldi Masolini, Cesare Guidi, Alma Maria Lami, Giulia Carla Cecchi, Magnani, Marianna, Gemma Palloni, Emma Paoletti, Emilio Pucci, Marianna Salimbeni, Giovanni Salvadori, E. Zaccagnini-Righi, Dianora Marandino, Sorelle Chiostri, Roberto Cavalli; (Genova) Sartoria Sorelle Carpaneto, Manlio Tagliabue; (Iesi) Ernesta Mazzanti; (Livorno) A La Ville de Paris; (Milano) Giorgio Armani, Luigi Bigi, Biki, Gigliola Curiel, Raffaella Curiel, Giovanni Fercioni, Gandini Remo, Rosa Genoni, Rosita Contreras, Enzo Sguanci, Giunta Milano, Gianfranco Ferrè, Missoni Ottavio e Rosita Jelmini, Pirovano, Giuseppe Saporiti, Mila Schön, Jole Veneziani, Ventura Milano, Zuckermann; F.lli Italiano (Modena); (Napoli) Raffaele De Luca, Noemi Mondella, A La Ville de Lyon, Madame Grazie, Madame Grazini, Sorelle Ricci, Amalia Sazano Faraone; (Palermo), Durand Palerm, Pillitteri Merlet; (Pisa) Elena Parenti; (Roma) Maria Antonelli, Battilocchi, Maria Berardelli, Sorelle Botti, Roberto Capucci, Carosa, Centinaro, L'Escalier, Alberto Fabiani, Sorelle Fontana, Federico Forquet, Maurizio Galante (Roma/Parigi), Maria Monaci Gallenga, Irene Galitzine, Fernanda Gattinoni, Pino Lancetti, Mingolini & Guggenheim, Robe set Manteaux Maison Oger, Grands Magazins Nouveautés C. Paventa, B.o Pontecorvo, Giuseppe Rocchi, Emilio Schubert, Simonetta Colonna di Cesarò, Valentino, Ventura, Zecca, Elsa Schiapparelli, Sorelle Fendi; (Siena) Palagi Annunziata; (Torino) De Gasperi, Isnardon, Sartoria Pastagiovara, Ch. Paventa, Maison Rechiantone, Anna Torta; (Trieste) Sittich; (Venezia) Capelin, Daniele Venezia, Dragoni, Mariano Fortuny, Leonia, Roberta di Camerino; inoltre la Galleria possiede abiti di creatori stranieri come: Cristobal Balenciaga, Jaques Fath, Givenchy, Jean Paul Gaultier.


Ordinamento: In corso

La documentazione è stata prodotta da:
Colonna di Cesarò Simonetta
Emilio Pucci spa
Giulia Carla Cecchi snc
Guidi Cesare
Lami Alma Maria
Marandino Dianora
Salvatore Ferragamo Italia spa
Sorelle Chiostri

La documentazione è conservata da:
Galleria del costume di Palazzo Pitti


Bibliografia:
S. Ricci, L'abito da ballo e Alma Maria Lami: una sartoria fiorentina del dopoguerra, in Abiti in festa, l'ornamento e la sartoria italiana. Firenze 30 marzo-31 dicembre 1996, Livorno, Sillabe, 1996
V. Pinchera, La moda in Italia e in Toscana. Dalle origini alla globalizzazione, Venezia, Marsilio Editori, 2009
D. L. Bemporad - C. Chiarelli, Buttons at the Galleria del Costume in Palazzo Pitti, Livorno, Sillabe, 2007 (Galleria del Costume di Palazzo Pitti)
C. Chiarelli, Le Collezioni - Moda fra analogie e dissonanze, Livorno, Sillabe, 2010 (Galleria del Costume di Palazzo Pitti)
C. Chiarelli, Dal guardaroba al museo. Dinamismo e metamorfosi della Galleria del Costume, Livorno, Sillabe, 2009
Dianora Marandino Fantasie di colori, a cura di C. Chiarelli - F. Demontis, Livorno, Sillabe, 2011 (Galleria del Costume di Palazzo Pitti)

Redazione e revisione:
Gallai Monica, 2011/04/05, prima redazione

Modalità di consultazione:
Richiesta alla direzione


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