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Guida on-line agli archivi non statali
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Le fonti audiovisive negli archivi

Il percorso descrive gli archivi in cui sono presenti, come serie omogenee o singoli pezzi all’interno dei fondi, registrazioni sonore e audiovisive (testimonianze di vita vissuta, interviste, film familiari, riprese di eventi di diversa natura, registrazioni del suono), anche frammiste ad altra documentazione.

Al fine di individuare tali fonti l’ICAR ha inizialmente realizzato una capillare rilevazione (tramite una serie di specifiche parole chiave) nei dati già presenti nel sistema, che ha portato a selezionare un cospicuo numero di schede relative a complessi archivistici e ai corrispondenti conservatori, produttori e strumenti di ricerca.

Il quadro che ne deriva è molto vario e articolato; sono presenti, accanto a raccolte di fonti orali prodotte nell’ambito di ricerche (interviste e testimonianze), alcuni importanti centri di conservazione del settore, dislocati nel territorio nazionale (tra i principali Istituto Luce, Archivio audiovisivo del movimento operaio democratico - AAMOD, Associazione culturale Circolo Gianni Bosio, Istituto di bibliografia musicale, Istituto di ricerca per il teatro musicale a Roma, Archivio nazionale del cinema d'impresa di Ivrea, Associazione Museo nazionale del cinema di Torino, Associazione Home Movies e Archivio nazionale del film di famiglia di Bologna, Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, Festival dei popoli di Firenze) e archivi prodotti dai soggetti più svariati: imprese, personaggi del mondo della cultura, della politica, dello spettacolo e della comunicazione, diverse tipologie di enti, tra cui teatri e istituzioni cultuali. In gran parte questi ultimi archivi sono stati individuati durante i diversi censimenti effettuati dalle Soprintendenze archivistiche in settori particolari, quali imprese, psicologia, musica, donne, sport, spettacolo.

Il percorso testimonia la diffusione della presenza delle fonti sonore e audiovisive negli archivi, e intende offrire un contributo alla conoscenza di questo significativo patrimonio, su cui si è concentrata già da tempo l’attenzione dell’Amministrazione archivistica, a partire dai primi censimenti pubblicati nel 1993 a cura dell’Ufficio centrale per i beni archivistici, nel volume Fonti orali. Censimento degli istituti di conservazione, a cura di Giulia Barrera, Alfredo Martini, Antonella Mulè, e che ora è al centro di un rinnovato interesse e di importanti progetti nazionali e tavoli di lavoro.

Tra questi il gruppo di lavoro (avviato nel 2019), che ha curato la redazione del Vademecum per il trattamento delle fonti orali, frutto di una riflessione collettiva che ha coinvolto, oltre a vari uffici del Ministero, rappresentanti dell’università, della pubblica amministrazione e delle associazioni scientifiche di riferimento in Italia. Della prima versione presentata nell’ottobre 2020, è attualmente in corso una revisione, che sarà pubblicata nel prossimo ottobre 2021, elaborata sulla base dei commenti ricevuti.





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