Date di esistenza: sec. XII -
Intestazioni:
Comune di Fratta Polesine, Fratta Polesine (Rovigo), sec. XII -, SIUSA
Il più antico nucleo abitativo della futura Fratta Polesine si sviluppa in età protostorica lungo un ramo del Po di Adria: è Frattesina, importante centro artigianale ed emporio commerciale verso l'Italia settentrionale, centrale e il mare Egeo. Altri reperti archeologici, databili tra I e IV secolo d. C., testimoniano la presenza nel territorio di un insediamento romano. Nel medioevo i documenti identificano Fratta inizialmente come locus poi come centro fortificato. Si suppone che il toponimo Fratta sia stato usato in età medievale per indicare un sito diverso dall'antica Villa Comeda che presumibilmente indicava solo la zona dell'abitato vicino alla chiesa, in un ampio territorio conosciuto come "Manegium". Il castello, costruito quasi certamente per volontà di Guglielmo II degli Adelardi intorno al 1142, diventa un punto militarmente strategico per la città di Ferrara. Infatti, nei decenni successivi, è luogo di scontri per il potere politico su Ferrara tra la stessa stirpe degli Adelardi, la più importante famiglia della città, e la casa d'Este che possiede una parte del territorio di Fratta. All'estinguersi degli Adelardi, gli scontri continuano tra i Salinguerra, ghibellini, e gli Estensi, guelfi, fino alla distruzione del castello di Fratta. La località è possedimento estense, conteso con i Veneziani, fino alla fine del Quattrocento; dopo la guerra del sale (1482-1484) diventa, con una parte di Frattesina, una comunità del territorio di Rovigo, nella Terraferma Veneta, e sviluppa un'economia prevalentemente agricola, artigianale e proto-industriale. Oltre alla Filistina, l'altro corso d'acqua che interssa il centro abitato è lo Scortico, canale artificiale costruito per defluire le acque dei terreni adiacenti e asta fluviale di collegamento con il Canalbianco e il Po. Proprio lungo questo naviglio e dopo diversi interventi di bonifica del territorio, Fratta si sviluppa da un punto di vista urbanistico a partire dal Cinquecento, con le ville Badoera e Molin e le altre che hanno abbellito il tessuto urbano della città.
Nel repertorio generale del 1769 delle ville e comuni di tutte le provincie della terraferma, formato sulla documentazione dei Deputati e aggiunti alla provvision del denaro pubblico, Fratta Polesine è riportata con la denominazione Fratta tra le comunità e parrocchie del territorio di Rovigo. Caduta la Serenissima nel 1797, passa sotto la dominazione francese e con la legge della Consulta legislativa del 23 fiorile anno IX repubblicano, che divide la Repubblica italiana in 12 dipartimenti e questi in distretti, il paese è compreso come comune, con la denominazione di Fratta, nel Dipartimento X del Basso Po, con capoluogo Ferrara, Distretto III di Rovigo con capoluogo Rovigo. Il decreto dell'8 giugno 1805 n. 46 sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del Regno riporta Fratta nel Dipartimento del Basso Po, Distretto III di Rovigo, Cantone I di Rovigo. Con la sovrana patente del 7 aprile 1815, che istituì il Regno del Lombardo Veneto, il comune con la denominazione di Fratta e le frazioni di Bragola Raimonda, Prespara, Frattesina, Ramedello è assegnato alla neo istituita Provincia del Polesine, Distretto II di Lendinara. Il nuovo compartimento territoriale delle provincie venete, pubblicato con dispaccio 40.285/3. 94 del 2 novembre 1845 e la successiva sovrana risoluzione del 28 gennaio 1853 che definisce il compartimento territoriale delle provincie venete attivato col 1 luglio 1853, riportano Fratta con le frazioni di Bragola Raimonde, Vespara, Frattesina (porzione della parrocchia di Fratta), Ramedello nella provincia di Rovigo, distretto III di Lendinara. Tale stato di cose non viene mutato dalla normativa degli anni seguenti, fino alla fine della dominazione austriaca. In questo periodo i cittadini di Fratta partecipano a diverse imprese belliche di carattere patriottico, tanto che il governo austriaco tenta di riconquistare il controllo del territorio acquartierando a Fratta dal novembre 1859 una divisione del reggimento principe ereditario Alberto di Sassonia. I territori veneti vengono poi annessi al Regno d'Italia ed il comune di Fratta entra a far parte della provincia di Rovigo con il regio decreto del 13 ottobre 1866 n. 3282, col quale è pubblicata e messa in vigore nelle provincie della Venezia e di Mantova la legge elettorale politica del Regno del 17 dicembre 1860 n. 4513. Con regio decreto n. 3807 del 7 luglio 1867 Fratta assume il nome di Fratta Polesine e nel primo censimento del 1871 risulta avere 2.943. Con R. D. 12.11.1911 n. 1263, si rettificavano i confini tra i comuni di Fratta Polesine e di Lendinara mediante permuta di terreni.
La nascita del Fascismo e la sua evoluzione in regime coinvolge direttamente la comunità di Fratta con la barbara uccisione del suo concittadino Giacomo Matteotti, esponente di spicco a livello nazionale del Partito socialista e per diversi anni amministratore del Comune. Il suo corpo riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Fratta Polesine.
La nascita del Fascismo e la sua evoluzione in regime coinvolge direttamente la comunità di Fratta con la barbara uccisione del suo concittadino Giacomo Matteotti, esponente di spicco a livello nazionale del Partito socialista e per diversi anni amministratore del Comune. Il suo corpo riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Fratta Polesine.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Fratta Polesine (complesso di fondi / superfondo)
Periodo unitario (fondo)
Regno d'Italia napoleonico (fondo)
Regno Lombardo-Veneto (fondo)
Stato civile del Comune di Fratta Polesine (fondo)
Bibliografia:
Archivio comunale di Fratta Polesine. Inventario della sezione separata (1807-1966), a cura di M. L. MUTTERLE e A. ZAGATO, Venezia, Giunta Regionale del Veneto, 2009
Fratta Polesine. La storia, Rovigo, Minelliana, 1990
P. GRIGUOLO, Fratta Polesine. Appunti per un visitatore, Fratta Polesine - [Cittadella], [Bertoncello], 1983
A. C. BELLETTATO, Antonio Fortunato Oroboni e i carbonari della Fratta. Studio biografico con illustrazioni e documenti inediti, Fratta Polesine, Comune di Fratta Polesine, 1973
Redazione e revisione:
Pavan Laura, 2014/03/28, integrazione successiva

