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Todesco Rosselli Maria Vittoria

Padova 1905 ago. 9 - Bagno a Ripoli (Firenze) 1998 lug. 30

antifascista

Intestazioni:
Todesco Rosselli, Maria Vittoria, antifascista, (Padova 1905 - Bagno a Ripoli 1998), SIUSA

Altre denominazioni:
Todesco Rosselli Maria

Maria Vittoria Todesco nasce a Padova il 9 agosto 1905 da Massimo, colonnello di artiglieria, e Luisa Rignano. La famiglia, appartenente all’alta borghesia possidente – il padre proviene da una famiglia di proprietarie terrieri a Certaldo (Firenze), la madre possiede tenute nelle campagne venete –, si trasferisce nel 1920 a Firenze in un villino di proprietà. L’abitazione si trova in via Jacopo Nardi, parallela a via Giambologna, sede della prima casa a Firenze della Famiglia Rosselli, con la quale i Todesco condividono la fede ebraica; a differenza dei Rosselli, i Todesco sono ebrei praticanti, che non partecipano attivamente alla politica.
Maria compie gli studi a casa, sotto la guida di istitutori privati. Nel 1924, all’età di diciannove anni, conosce Nello Rosselli, di cinque anni più grande, probabilmente per il tramite della scrittrice Giorgina Zabban, intima amica di Amelia Rosselli. Si fidanzano dopo poche settimane e si sposano nel dicembre 1926 con rito ebraico.
Nel giugno del 1927 Nello viene arrestato per antifascismo ed attività sovversiva e condannato al confino ad Ustica. Maria lo raggiunge in settembre, condividendo con il marito i disagi della reclusione fino alla fine di gennaio 1928, quando a Nello viene revocato il confino per intercessione di Giacchino Volpe e del senatore Paolo Boselli.
Nel luglio del 1928 nasce la prima figlia, Silvia. All’inizio dell’anno seguente la famiglia si trasferisce a Torino per agevolare le ricerche di Nello presso l’Archivio di Stato, nell’ambito della borsa triennale conseguita presso la Scuola di Storia Moderna e Contemporanea di Roma. Nel luglio del 1929, in seguito alla fuga di Carlo Rosselli dall’isola di Lipari dove era stato inviato in confino nel dicembre del 1927, Nello viene arrestato con l’accusa di avere organizzato la fuga del fratello Carlo e inviato al confino, prima ad Ustica e poi Ponza. Verrà rilasciato l’ottobre successivo e potrà assistere alla nascita della secondogenita Paola. Nel giugno 1930 Nello si trasferisce per qualche mese a Londra per condurre una ricerca affidatagli dall’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea sulle relazioni diplomatiche italo-inglesi nel secolo XIX. Maria resta in Italia, sia perché una sua partenza con il marito avrebbe destato sospetti, sia per motivi di salute. In dicembre, per intercessione di Gioacchino Volpe, Mussolini concede, seppur riluttante, il passaporto a Maria per raggiungere il marito. A Londra Maria recupera le forze; la coppia rientra in Italia nella primavera del 1931 e si trasferisce in una villa a Bagno a Ripoli, L’Apparita.
Lo stesso anno Maria diventa socia del “Lyceum club internazionale”, circolo culturale femminile sorto a Firenze nel 1908, di cui la suocera Amelia è una delle fondatrici.
La famiglia Rosselli trascorre i mesi estivi in collina, all’Apparita, e l’inverno in via Giusti, nel palazzo di famiglia diviso con Amelia e la famiglia di Carlo. Per evitare il rischio di una educazione fascista, i figli vengono fatti studiare privatamente. La coppia conduce una vita appartata, evitando qualsiasi forma di mondanità e praticando la religione ebraica, anche se non assiduamente.
Si ha testimonianza di un incontro segreto avvenuto nel febbraio del 1934 a Juan-les-Pins, poco oltre il confine con la Francia, di Maria, Nello e Silvia con Carlo, la moglie Marion e il figlio John.
Nel dicembre del 1934 nasce il terzo figlio di Maria e Nello, cui viene dato il nome Aldo, in ricordo del fratello di Nello caduto in guerra nel 1916 all’età di ventun’anni.
Il 1 maggio del 1937, dopo una gravidanza difficile, nasce Alberto, quarto e ultimo figlio della coppia.
Poche settimane dopo, il 5 giugno 1937, Nello si reca in Francia per incontrare il fratello Carlo. Quattro giorni dopo i due fratelli vengono uccisi a Bagnoles-de-l’Orne, in bassa Normandia, in un agguato organizzato dai servizi italiani.
La suocera Amalia parte immediatamente per Parigi, dove la famiglia di Carlo viveva in esilio dal 1929, e dove si svolgono i funerali dei due fratelli. Maria rimane in Italia con l’ultimo figlio, di appena quaranta giorni. Nel dicembre 1937 decide di lasciare l’Italia e raggiunge con i tre figli maggiori la suocera Amelia, che si è trasferita da qualche mese a Villars-sur-Ollon, in Svizzera; il figlio più piccolo, Alberto, viene inizialmente lasciato alla nonna Luisa. Da questo momento le due donne, che hanno sviluppato un profondo legame emotivo e intellettuale, vivranno sempre assieme. Nell’estate del 1938 i problemi opposti dalla burocrazia elvetica alla proroga del visto di soggiorno per i bambini spingono Maria e Amelia a trasferirsi in Inghilterra, a Quainton nel Buckinghamshire. Marion le raggiunge con i figli nel giugno 1940. La paura di uno sbarco dei tedeschi in Inghilterra spinge le tre donne, poche settimane dopo, a decidere di trasferirsi negli Stati Uniti. Riescono ad ottenere i visti di entrata e soggiorno grazie all’aiuto del prof. Max Ascoli, fuoriuscito da anni residente a New York. Accolte da Ascoli e altri esiliati italiani, primo fra tutti Gaetano Salvemini, Amelia e Maria con i figli si stabiliscono in villino nel sobborgo di Larchmont, a quaranta minuti di treno da New York; Marion vive con i figli poco distante da loro. Durante l’esilio statunitense le tre donne si dedicano all’educazione dei figli, che frequentano le scuole americane ed entrano in contatto con le associazioni degli ebrei italiani in America. Maria diviene membro dell’Italian Relief for the Children of Italy e presidentessa dell’Italian Relief Workshop, associazione nata nell’aprile del 1944 su impulso della Mazzini Society per aiutare con beni di prima necessità italiani, ebrei e non, residenti nella penisola. Nel giugno del 1945, in occasione dell’ottavo anniversario della morte di Carlo e Nello, le due vedove vengono intervistate alla radio ed esprimono la loro convinzione su un futuro di democrazia in Italia: in questa occasione Maria elogia il contributo dato dai giovani italiani alla caduta del fascismo “con le gesta meravigliose delle brigate dei patrioti”, esprimendo la convinzione che se verrà lasciato libero campo ai giovani l’Italia potrà risorgere.
Nell’autunno del 1945 la famiglia Rosselli ottiene il visto per rientrare in Italia, ma un grave ictus colpisce Marion, che è costretta a trasferirsi in Florida per curarsi. Decise a non lasciare Marion da sola in America, Maria e Amelia rimandano il rientro in Italia di quasi un anno. Nel luglio del 1946 la famiglia Rosselli rientra finalmente a Firenze, nella vecchia casa di via Giusti.
Maria si dedica al progetto, già avviato nel 1945 a Larchmont, di pubblicazione degli scritti inediti di Nello. Nell’ottobre del 1946 viene dato alle stampe con il titolo Saggi sul Risorgimento e altri scritti un volume che raccoglie una biografia incompiuta di Giuseppe Montanelli, un saggio sull’opera della Destra e tre scritti sulle origini del movimento operaio in Italia; nel marzo del 1954 vede la luce l’opera Inghilterra e Regno di Sardegna dal 1815 al 1847.
Nell’aprile del 1951 le salme di Nello e Carlo vengono traslate da Parigi a Firenze con una solenne cerimonia a Palazzo Vecchio: è Maria a rappresentare la famiglia assieme ai sette figli di Nello e Carlo, per le difficoltà emotive di Amelia a partecipare all’evento (Marion era morta nel 1949).
Mentre Amelia si ritira sempre più dalla vita politica, Maria vi partecipa sempre attivamente e nel 1955 aderisce al Partito Radicale, in cui vede una possibilità di realizzazione dei suoi ideali democratici, anti-clericali e anti-partitocratici.
Dopo la morte, il 26 dicembre del 1954, della suocera Amelia a cui era profondamente legata, Maria decide di tornare a vivere all’Apparita, dove si trasferisce nel 1958 dopo un intervento di ristrutturazione. Qui, come ricorda la figlia Silvia, rende disponibili agli studiosi, che accoglie e assiste sempre personalmente, “lo studio di Nello, miracolosamente intatto con tutti i suoi libri, le lettere, gli appunti, l’archivio” (S. Rosselli, “Le donne di casa Rosselli”, 2001).
Muore il 30 luglio del 1998, all’età di novantatré anni.


Soggetti produttori:
Cave Marion, collegato
Pincherle Rosselli Amelia, collegato
Rosselli Nello, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Todesco Rosselli Maria (fondo)


Bibliografia:
R. NATTERMANN, Realtà cambiate. Le donne Rosselli tra esilio e ritorno a Firenze, in L'emigrazione intellettuale dall'Italia fascista. Studenti e studiosi ebrei dell'Università di Firenze in fuga all'estero, a cura di P. GUARNIERI, Firenze, Firenze University Press 2019, pp. 119-134
S. ROSSELLI, Le donne di casa Rosselli: Amelia Pincherle, Marion Cave, Maria Todesco, in Donne ebree, a cura di P. GARRIBBA, Roma, Edizioni Com Nuovi Tempi, 2001, pp. 117-123
J. ROSSELLI, Nello and the other Rossellis, in «Journal of Modern Italian Studies», 6, n° 3 (2001), pp. 422-428
G. FIORI, Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria, Torino, Einaudi, 1999, ad indicem
A. ROSSELLI, "Memorie", a cura di M. CALLONI, Bologna, Il Mulino, 2001, ad indicem

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, dicembre 2020, supervisione della scheda
Caramagno Alida, dicembre 2020, prima redazione


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