Medico
Intestazioni:
Weidenreich, Ruth, medico, (Strasburgo 1907 - 1998)
Altre denominazioni:
Piccagli Ruth
Ruth Weidenreich nacque a Strasburgo il 2 febbraio 1907. Figlia di Franz Weidenreich, anatomista e paleoantropologo ebreo di fama internazionale, ne ereditò l'interesse per la medicina tanto da scegliere di studiarla all'Università. Iniziò il percorso accademico a Heidelberg, per spostarsi poi a Berlino fino a conseguire la laurea a Francoforte nel maggio 1930. Poco dopo soggiornò 8 mesi in un sanatorio svizzero per via di una tubercolosi polmonare. Tornata in famiglia a Francoforte, nell’ottobre 1931 conseguì l’abilitazione all’esercizio della professione medica. Iniziò così a lavorare come assistente nella clinica e nell’istituto di igiene dell’Università di Francoforte. Tuttavia, a seguito di una ricaduta, nel maggio 1932 fu ricoverata nuovamente nella svizzera Langenbrück, dove comunque poté continuare a lavorare come assistente anche durante le sue cure. Una volta guarita, nel 1936 seguì i genitori in Cina, ove si erano recati a fronte delle preclusioni all’esercizio della professione subite dagli ebrei con l’avvento al potere dei nazionalsocialisti in Germania. La permanenza cinese di Ruth non fu duratura e già nel 1937 si recò in Italia.
L’11 dicembre di quell’anno sposò a Firenze il capitano dell’aeronautica militare Italo Piccagli, presumibilmente conosciuto nel periodo vissuto in Svizzera. Dopo l’8 settembre 1943 il marito iniziò a collaborare con il fronte clandestino per la liberazione della penisola, organizzando in particolare il servizio di radiocomunicazioni del Partito d’Azione fiorentino denominato Radio Cora (Commissione Radio). L’irruzione di un reparto di SS nella sede radiofonica di Piazza d’Azeglio, avvenuta il 7 giugno 1944, costò l’arresto e le torture al consorte Italo. Sembra che, saputo dell’accaduto, Ruth Piccagli volle rimanere in casa ad attendere l’arrivo della polizia tedesca per condividere col marito la sorte avversa nella speranza di potergli essere utile, pur conoscendo il destino che l’attendeva in quanto figlia di un medico e studioso israelita. Il giorno dopo la donna fu individuata e condotta in una cella di «Villa Triste» – sede della polizia politica nazista e della famigerata Banda Carità –, nella quale riuscì a rivedere il marito prima della sua condanna a morte e della fucilazione avvenuta il 12 giugno 1944. La giovane a sua volta fu deportata a Fossoli e poi al campo di sterminio di Auschwitz. Vi ritrovò la sorella Elisabeth, che nel gennaio 1944 era stata deportata da Berlino. Ruth Piccagli, intelligente e capace dottoressa, sfuggì al massacro perché i tedeschi avevano assoluto bisogno di personale sanitario per le necessità del campo. Dopo la vittoriosa avanzata russa in Polonia Ruth Piccagli raggiunse Bucarest e quindi riuscì a ritornare in Italia nei primi mesi del 1945. Pare che soltanto allora apprese la tragica sorte del marito. A Firenze scrisse le memorie “Un medico nel campo di Auschwitz”, una delle prime testimonianze di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, scritta più o meno contemporaneamente a “Se questo è un uomo” di Primo Levi, anche se pubblicata solo nel 1960. Nel giugno 1946 emigrò negli Stati Uniti per riunirsi ai genitori che, fuggiaschi dalla Cina in vista dell’imminente occupazione giapponese, erano riusciti a raggiungere New York nel 1941. Nella metropoli statunitense Ruth ritrovò anche le sorelle Marion ed Elisabeth, che vi erano arrivate rispettivamente nel 1936 e nel 1946. Visto il mancato riconoscimento negli USA della sua abilitazione all’esercizio della professione medica, Ruth Weidenreich fu costretta a frequentare nuovamente l’università, laureandosi nel 1949. Lavorò quindi come medico in un ospedale di New York e aprì uno studio privato. Svolse anche attività di ricerca, pubblicando diversi studi. Nel 1953 sposò in seconde nozze Mitchell J. Sherwin. Dopo una lunga controversia giudiziaria, nel 1958 le venne riconosciuto un risarcimento per la privazione di libertà e per il danno alla carriera professionale subito. Morì il 2 dicembre 1998.
Complessi archivistici prodotti:
Piccagli Italo e Weidenreich Ruth (fondo)
Bibliografia:
R. Weidenreich, “Un medico nel campo di Auschwitz. Testimonianza di una deportata”, «Atti e Studi» (Istituto Storico della Resistenza in Toscana), Firenze, n. 2, aprile 1960
K. Voigt, “Quattro donne esuli dalla Germania nella Resistenza italiana”, «Studi e Ricerche», Cagliari, vol. 2 (2009), pp. 156-160
Redazione e revisione:
Borgia Claudia, 2020/06/01, supervisione della scheda
Lisi Simone, 2020/03, prima redazione
Morotti Laura, 2020/05, revisione