Trieste 1928 set. 17 - Roma 2009 ago. 17
critico cinematografico, commediografo, sceneggiatore e attore
Intestazioni:Kezich, Tullio, attore, critico cinematografico, (Trieste 1928 - Roma 2009), SIUSA
Tullio Kezich (Trieste, 17 settembre 1928 - Roma, 17 agosto 2009) è stato un critico cinematografico, commediografo, sceneggiatore e attore italiano.
L'esordio da giornalista avvenne il 2 agosto 1946, come recensore per l'emittente radiofonica Radio Trieste, con la quale collaborò fino agli inizi degli anni cinquanta, occupandosi dal primo dopoguerra del Festival cinematografico di Venezia. Nel 1950 iniziò la collaborazione con la rivista Sipario, di cui divenne direttore dal 1971 al 1974.
Nel 1961 partecipò in veste d'attore a Il posto di Ermanno Olmi, e contribuì alla fondazione della casa di produzione cinematografica "22 dicembre", che diresse artisticamente fino alla cessazione delle attività nel 1965, producendo film quali Il terrorista di Gianfranco De Bosio e il televisivo L'età del ferro di Roberto Rossellini.
Nel 1969 si trasferì a Roma per collaborare alla produzione e alla sceneggiatura del film televisivo I recuperanti, sempre di Olmi, cui seguirono altre partecipazioni alla stesura di diversi adattamenti cinematografici (da Piero Chiara e Joseph Roth) e televisivi (da Cervantes, Dostoevskij e Italo Svevo). La sceneggiatura de La leggenda del santo bevitore venne insignita del premio Nastro d'argento nell'edizione del 1989.
[espandi/riduci]Uomo di grande cultura, Kezich fu attivo anche in teatro, firmando riusciti adattamenti di capolavori della letteratura: La coscienza di Zeno, dal romanzo omonimo del suo concittadino Italo Svevo, che fu allestito la prima volta nel 1964 da Luigi Squarzina con l'interpretazione di Alberto Lionello - attore protagonista anche di un ulteriore adattamento, per la televisione, firmato sempre da Kezich nel 1966; Bouvard e Pécuchet dall'opera incompiuta di Flaubert, nel 1968 insieme con Squarzina; Il fu Mattia Pascal dal racconto di Pirandello, allestito nel 1974 ancora da Squarzina con Giorgio Albertazzi protagonista.
Tutto suo invece è W Bresci, scritto nel 1971 per il Piccolo Teatro di Milano.
Fu anche autore di alcune opere letterarie ("Campeggio a Duttogliano" del 1959 e "L'uomo di sfiducia del 1962), che vengono incluse nella cosiddetta "letteratura triestina".
Nel corso della sua carriera collaborò con la Settimana Incom, con il periodico Panorama, con i quotidiani la Repubblica e Corriere della Sera. Dalle recensioni scritte per Panorama e per la Repubblica, alla quale collaborò dalla fondazione, trasse una serie di libri a cura delle Edizioni Il Formichiere: Il MilleFilm - Dieci anni al cinema 1967-1977 (due volumi), al quale seguirono, visto il successo, Il CentoFilm - un anno al cinema 1977-1978, poi Il CentoFilm 2 - un anno al cinema 1978-1979, quindi Il CentoFilm 3 - un anno al cinema 1979-1980; e con scritti recuperati dalle riviste alle quali collaborava all'inizio degli anni '60, pubblicò nel 1979 Il FilmSessanta - il cinema degli anni 1962-1966, sempre con il Formichiere. Complessivamente, queste cinque antologie propongono oltre duemila schede di film usciti nell'arco di un ventennio (dal 1962 al 1980). La pubblicazione di raccolte delle sue recensioni proseguì negli anni Ottanta e Novanta con altri editori (Mondadori e Laterza).
Nel novembre 1978 l'editore Bompiani raccolse in un solo volume, intitolato Il dolce cinema - Fellini & altri, alcune sue opere: Fellini & altri, diario de La dolce vita, uscito contemporaneamente al film, e i cinque racconti contenuti in L'uomo di sfiducia, del 1962.
Complessi archivistici prodotti:Kezich Tullio (fondo)
Redazione e revisione:Mezzani Donatella, 2018/12/01, prima redazione