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Martini Giuseppe

Bibbiena (Arezzo) 1923 apr. 21 - Firenze 1999 lug. 24

Intestazioni:
Martini, Giuseppe, detto Paolo, partigiano, (Bibbiena 1923 - Firenze 1999), SIUSA

Giuseppe Martini nacque a Bibbiena il 21 aprile 1923 da Martino e Luisa Mattesini. Il padre, a causa delle persecuzioni del regime fascista, fu costretto ad emigrare in Francia, dove in seguito fu raggiunto dalla moglie e dal figlio. Ricercato dalla polizia italiana per essere estradato e poi condannato per tentato omicidio, Martino si arruolò nel 1925 nella Legione Straniera, dalla quale poi riuscì a fuggire, per rientrare in Italia in modo avventuroso. GM, maggiore di dieci fratelli e sorelle, iniziò a lavorare fin da bambino affiancando in seguito il padre che aveva un negozio di vernici. Nel 1938 fondò a Firenze con alcuni amici una squadra di calcio, la UCLI (Unione libera calciatori italiani), non autorizzata dal locale Gruppo rionale fascista. Per questo motivo fu violentemente percosso dai fascisti e costretto a sciogliere il club. Nel 1942, GM fu chiamato al servizio di leva nella Regia Marina, di stanza a La Spezia; da qui nell'agosto 1943, in seguito a un bombardamento, riuscì a disertare. A fine settembre GM riuscì a rientrare a Firenze ed entrò in clandestinità iniziando la sua militanza nei Gruppi di azione patriottica (GAP) col nome di battaglia di Paolo. Da quel momento in poi divenne protagonista di alcune delle più clamorose azioni dei GAP fiorentini: il 1 dicembre 1943 attentato a Gino Gobbi, comandante del Distretto militare di Firenze, il 15 aprile 1944 attentato a Giovanni Gentile, il 29 aprile 1944 attentato a Italo Ingaramo, comandante provinciale della Guardia nazionale repubblicana, il 9 luglio 1944 liberazione di Tosca Bucarelli dal carcere di Santa Verdiana. Successivamente GM fu inviato a Siena dove continuò la sua attività clandestina, per poi rientrare a Firenze a liberazione avvenuta. Smobilitato nel settembre 1944, col grado di Vicecomandante di compagnia, fu reclutato dalla Questura come Commissario della Polizia ausiliaria. Nel 1947, ricercato per la sparizione di un fascista, espatriò nuovamente in Francia, poi in Cecoslovacchia, dove lavorò per Radio Praga trasmettendo tutte le sere in italiano il programma "Oggi in Italia". Ritenuto estraneo ai fatti addebitatigli poté rientrare in Italia e riprendere insieme al padre l'attività di famiglia. Morì a Firenze nel 1999.

Per saperne di più:
I Partigiani d'Italia - Portale per la consultazione dello schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza. L'accesso alla banca dati è consentito previa registrazione gratuita.

Complessi archivistici prodotti:
Martini Giuseppe (fondo)


Redazione e revisione:
Borgia Claudia, 2019/01/07, supervisione della scheda
Borgia Claudia, 2024/07/30, integrazione successiva
Mascagni Francesco, 2018/09, prima redazione
Morotti Laura, 2018/10, revisione


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