Date of live: sec. XVII -
Headings:
Confraternita del Santissimo Sacramento di Otricoli, Otricoli (Terni), sec. XVII -, SIUSA
La Confraternita del Santissimo Sacramento di Otricoli prende origine da una precedente compagnia detta del Corpo di Cristo e dei Disciplinati sotto l'invocazione di San Bernardino, così come compare anche nelle vacchette delle messe della Collegiata di Santa Maria Assunta di Otricoli, almeno fino alla metà circa del secolo XVII. Nel corso dei secoli XVII e XVIII crebbe il numero dei confratelli e si ampliò la sua organizzazione. Ne facevano parte il Capitolo collegiatizio e l'arciprete, confratelli senza l'obbligo di portare la veste.
Il 27 ottobre 1650 venne aggregata alla "Archiconfraternita del Santissimo Sagramento in San Lorenzo e Damaso in Roma", cioè l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e delle Cinque Piaghe di Cristo: il relativo diploma era conservato nell'archivio del Capitolo della Collegiata di Otricoli.
Nel "Regolamento e moderazione della venerabile compagnia", compilato intorno al 1760 dal canonico Lorenzo Pierdonati, compaiono gli obblighi di ogni ufficiale e dei confratelli. Il priore, a capo della Compagnia, doveva far rispettare le regole ed era tenuto ad "intonare il Veni Creator Spiritus con la sua orazione, e nel fine l'orazione Agimus Tibi gratias". Il camerlengo era la seconda carica per importanza e a lui spettava l'amministrazione economica, consistente nella riscossione delle entrate, nel provvedere alle spese e ai bisogni della Compagnia, nella manutenzione della cappella. Inoltre "perché il meglio capitale che si ritrova la compagnia consiste nel casale voc. Roscio o Cuccagna, acciò questo si mantenga debba ogn'anno farci piantare dodic'alberi e dodici vite a spese della compagnia". Il sacrestano è il terzo "ufficiale", che doveva "fare la cerca nella chiesa collegiata tutte le feste in tempo delle messe, e secondo l'uso darne la porzione alla chiesa nelle feste di prima classe, ed alla compagnia del Ss.mo Rosario tutte le prime domeniche e feste della Madonna; tutta la questua si farà con renderne conto al camerlengo ogni mese". A lui venivano consegnati dal camerlengo tutte le suppellettili e altri "utenzili" della Compagnia, di cui ogni anno doveva essere fatto l'inventario; in ultimo era anche tenuto a mantenere pulita e in ordine la cappella, soprattutto durante le feste. Dal 18 maggio 1862 risulta non esistere più la carica di camerlengo; al suo posto ci sono "altri" due amministratori economici "coadiuvatori".
I confratelli erano tenuti a dire le orazioni, sia in privato che durante le congregazioni; inoltre dovevano procurarsi la veste; partecipare, sotto pena di un baiocco, alle adunanze e alle sacre processioni del Corpus Domini, San Vittore, San Fulgenzio, l'Assunta, il Giovedì Santo, San Marco "e li tre giorni delle Rogazioni", cioè i tre giorni precedenti la festa dell'Ascensione; confessarsi e comunicarsi almeno tre volte l'anno, a Pasqua, a Natale e alla festa del Santissimo Sacramento; nelle processioni e funzioni procedere con modestia e devozione tenendo la corona in mano e recitando il santo Rosario sotto voce; accettare di "buona voglia le penitenze, e mortificazioni" date dal priore ai trasgressori e negligenti. Un confratello, infine, non poteva avere meno di 15 anni e, per poter partecipare all'elezione dei membri, doveva averne compiuto 21.
Le congregazioni potevano essere ordinarie o straordinarie; le riunioni generali ordinarie si tenevano il lunedì di Pasqua. Almeno fino al 2 agosto 1804, compare, inoltre, una congregazione particolare economica, detta "dei Tredici", nata in seno alla congregazione generale della Compagnia e addetta a prendere decisioni di tipo strettamente economico come dare in affitto il terreno in vocabolo Cuccagna o amministrare i censi. Le congregazioni erano adunate anche per l'elezione o conferma degli ufficiali: il priore, il camerlengo, il sacrestano, il segretario, due "sindici" per la revisione dei conti del camerlengo, due periti per i terreni della Compagnia. Inoltre venivano indicati "12 fratelli" per servire nelle processioni, comunioni e funerali e si decideva anche per l'accoglimento o meno di coloro che avevano avanzato la supplica per far parte della Confraternita.
La Compagnia esigeva, per accompagnare alle esequie un adulto deceduto, "un asciugatore, che si dà secondo la possibilità de parenti, o di cambraia, o di cortina, o di tela, oltre di che quando il morto sia huomo, e che nel funerale vi siano più di quattro torcie (...) una di esse torcie resta per commodo della compagnia". Inoltre "quando sia anche donna e che le torcie siano più di dieci, parimenti ne deve haver una la compagnia suddetta, oltre l'altra che resta per la compagnia del Ss.mo Rosario, e tale è stato sempre l'uso inveterato".
Tra le spese vi era il pagamento annuale al Capitolo antiquiore di "un anniversario che li medesimi celebrano doppo la commemorazione de morti per li fratelli e sorelle di questa venerabile compagnia e per quattro esequie per l'anima del quondam Giovanni Egidio Erculei".
Riguardo alla veste, i nuovi associati dovevano procurarsela da sé entro l'anno del noviziato; "debbano esser fatte di tela, o di lino o di canepatina ovvero di cottone bianca, con il cordone di cottone colorato rosso, e con la sopragiunta della mantellina rossa", con lo stemma del Santissimo Sacramento cucito al lato sinistro. Il priore poteva esentarne i poveri.
Dopo l'istituzione della Congregazione di carità di Otricoli, vi furono dei cambiamenti nella conduzione e nell'amministrazione della Compagnia. Le cariche divennero triennali, rimasero immutate quelle di priore e sacrestano e in sostituzione del camerlengo furono nominati i revisori dei conti.
Il 29 agosto 1869 la Confraternita cedette i suoi beni mobili e immobili alla suddetta Congregazione, che si impegnò a mantenere la cappella e a provvedere alle necessità di culto.
La Confraternita è tuttora esistente, ma con funzioni di carattere esclusivamente devozionale.
(tratto dall'inventario a stampa)
Le congregazioni potevano essere ordinarie o straordinarie; le riunioni generali ordinarie si tenevano il lunedì di Pasqua. Almeno fino al 2 agosto 1804, compare, inoltre, una congregazione particolare economica, detta "dei Tredici", nata in seno alla congregazione generale della Compagnia e addetta a prendere decisioni di tipo strettamente economico come dare in affitto il terreno in vocabolo Cuccagna o amministrare i censi. Le congregazioni erano adunate anche per l'elezione o conferma degli ufficiali: il priore, il camerlengo, il sacrestano, il segretario, due "sindici" per la revisione dei conti del camerlengo, due periti per i terreni della Compagnia. Inoltre venivano indicati "12 fratelli" per servire nelle processioni, comunioni e funerali e si decideva anche per l'accoglimento o meno di coloro che avevano avanzato la supplica per far parte della Confraternita.
La Compagnia esigeva, per accompagnare alle esequie un adulto deceduto, "un asciugatore, che si dà secondo la possibilità de parenti, o di cambraia, o di cortina, o di tela, oltre di che quando il morto sia huomo, e che nel funerale vi siano più di quattro torcie (...) una di esse torcie resta per commodo della compagnia". Inoltre "quando sia anche donna e che le torcie siano più di dieci, parimenti ne deve haver una la compagnia suddetta, oltre l'altra che resta per la compagnia del Ss.mo Rosario, e tale è stato sempre l'uso inveterato".
Tra le spese vi era il pagamento annuale al Capitolo antiquiore di "un anniversario che li medesimi celebrano doppo la commemorazione de morti per li fratelli e sorelle di questa venerabile compagnia e per quattro esequie per l'anima del quondam Giovanni Egidio Erculei".
Riguardo alla veste, i nuovi associati dovevano procurarsela da sé entro l'anno del noviziato; "debbano esser fatte di tela, o di lino o di canepatina ovvero di cottone bianca, con il cordone di cottone colorato rosso, e con la sopragiunta della mantellina rossa", con lo stemma del Santissimo Sacramento cucito al lato sinistro. Il priore poteva esentarne i poveri.
Dopo l'istituzione della Congregazione di carità di Otricoli, vi furono dei cambiamenti nella conduzione e nell'amministrazione della Compagnia. Le cariche divennero triennali, rimasero immutate quelle di priore e sacrestano e in sostituzione del camerlengo furono nominati i revisori dei conti.
Il 29 agosto 1869 la Confraternita cedette i suoi beni mobili e immobili alla suddetta Congregazione, che si impegnò a mantenere la cappella e a provvedere alle necessità di culto.
La Confraternita è tuttora esistente, ma con funzioni di carattere esclusivamente devozionale.
(tratto dall'inventario a stampa)
Legal position:
privato
Type of creator:
ente e associazione della chiesa cattolica
Creators:
Capitolo della Collegiata di Santa Maria Assunta di Otricoli, collegato
Parrocchia di Santa Maria Assunta di Otricoli, collegato
Congregazione di carità di Otricoli, collegato, 1869 -
Connected institutional profiles:
Confraternita, sec. XII -
Generated archives:
Confraternita del Santissimo Sacramento di Otricoli (fondo)
Bibliography:
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA E BIBLIOGRAFICA DELL'UMBRIA E DELLE MARCHE e DIOCESI DI TERNI-NARNI-AMELIA, Gli archivi del Capitolo della collegiata e della parrocchia di S. Maria Assunta di Otricoli e fondi aggregati. Inventari, a cura di F. PIANTONI, coordinamento scientifico di C. ROSSETTI, con contributi di C. CARMI e don C. BOSI, Perugia, 2017 (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria e delle Marche, 46), 188-191
Editing and review:
Santolamazza Rossella, 2017/11/22, revisione