Sede: Proceno (Viterbo)
Date di esistenza: sec. X -
Intestazioni:
Comune di Proceno, Proceno (Viterbo), sec. X, SIUSA
Dalle cronache di Orvieto risulta che Proceno nel 1083 era un libero comune. La rocca fu edificata, per volere di Gregorio V, nel 997. Gregorio IX incluse Proceno fra i castelli della chiesa inalienabili a feudatari. Dopo brevi periodi di dominio diegli Orvietani, degli Sforza, degli Orsini, nel 1536 Paolo III lo concesse a vita al cardinale Guido Ascanio Sforza e nel 1542 infeudò per quattro generazioni i fratelli del Cardinale: Mario, Alessandro e Paolo. Guido Sforza di S. Fiora concesse alla cittadina nuovi statuti considerati molto liberali. Nel 1669 Proceno tornò alla Camera Apostolica; nel 1773 Clemente XIV concesse in enfiteusi i beni camerali di Proceno e Onano. Durante il dominio francese, iniziato nel 1798, la città fu ascritta al dipartimento del Cimino, cantone di Acquapendente; con la Restaurazione del dominio pontificio e la riforma del 1816 fu inclusa nella provincia del Patrimonio, delegazione di Viterbo, governo di Orvieto, mentre dal 1827 divenne podesteria dipendente dal governo di Acquapendente. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1870, Proceno appartenne alla provincia di Roma fino al 1927, anno in cui passò alla neoistituita provincia di Viterbo
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Proceno (fondo)
Stato civile del Comune di Proceno (fondo)
Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2005/09/30, revisione