Date di esistenza: 1944 dic. 1 - 1945 giu.
Intestazioni:
76ª brigata Sap Angelo Zanti, Reggio nell'Emilia, dicembre 1944 - giugno 1945, SIUSA
La 76ª brigata Squadre di azione patriottica (SAP) fu formalmente costituita il 1° dicembre 1944 nel quadro di una più ampia riorganizzazione delle Sap operanti nella pianura reggiana.
Fin quasi dall'inizio della guerra di liberazione il territorio compreso fra il Po e la zona pedecollinare delimitata dalla linea Ciano-Casina-Baiso-Roteglia era stato difatti diviso in sette zone, ciascuna delle quali comprendeva a sua volta dei settori, corrispondenti in linea di massima coi comuni, nei quali operavano più squadre. Obiettivo primario degli intendenti di zona e di settore era quello di raccogliere armi, munizioni e viveri e di trasferirli ai magazzini clandestini dislocati nella pianura, dai quali poi sarebbero stati prelevati e trasportati in montagna per il sostentamento delle forze partigiane. Si trattava dunque di una struttura ausiliaria, formata sia da uomini che da donne, non mobilitati in permanenza ma impegnati quando necessario come portatori e staffette, nota inizialmente con il nome di "Gruppi sportivi", ribattezzata nel marzo 1944 "Organizzazione paramilitare" e dal 1° giugno di quello stesso anno denominata "SAP".
Dopo il grande rastrellamento del luglio 1944 e la conseguente riorganizzazione delle formazioni partigiane, si stabilì che il coordinamento dell'attività delle varie SAP venisse garantito da un Comando di brigata posto alle dipendenze del Comando piazza; nel mese di settembre alla guida del Comando della brigata SAP Reggio Emilia (nota anche come 184ª brigata SAP) fu nominato Gismondo Veroni (alias Bortesi), con vicecomandante Ettore Barchi (alias Pezzi) e commissario Bruno Cattini (alias Zenith).
La crescente affluenza di nuovi elementi nelle formazioni SAP impose nel novembre 1944 prima la creazione di due "gruppi zone" e poi il formale sdoppiamento della Brigata: a partire dal 1° dicembre sorsero così la 76ª brigata Sap e la 77ª brigata Sap; le preesistenti sette zone furono inoltre ridotte a sei e trasformate in battaglioni. Il vecchio Comando di brigata SAP assunse infine il nome di Comando centrale (o provinciale) SAP, mantenendo inalterata la sua precedente composizione.
Alla 76ª brigata SAP, intitolata al partigiano Angelo Zanti, fucilato il 13 gennaio 1945, e posta sotto il comando di Paride Allegri (alias Sirio), con commissario Lino Battini (alias Tommaso), fu assegnata in particolare la zona a sud della via Emilia fino alla fascia pedecollinare. Gli effettivi della brigata furono organizzati nei tre battaglioni Scandiano, Albinea e Cavriago, strutturati a loro volta in distaccamenti. Ciò impresse all'organizzazione un carattere spiccatamente marziale; d'altronde già da tempo le SAP avevano affiancato all'iniziale missione di recupero di armamenti e vettovaglie un ramificato servizio di controspionaggio e un'agguerrita azione militare.
Alla vigilia della liberazione le due brigate Sap e la 37ª brigata Gruppi di azione patriottica (Gap) furono inquadrate nel Raggruppamento GAP e SAP, trasformato a partire dal 10 aprile 1945 in 3ª divisione GAP e SAP sotto la guida di Fausto Pattaccini (alias Sintoni), con commissario Cattini.
Come tutte le altre formazioni volontarie della provincia, la 76ª brigata SAP fu smobilitata il successivo 3 maggio nel corso di una solenne cerimonia svolta in piazza della Vittoria; il Comando cessò invece le proprie attività alla metà del mese di giugno delegando la risoluzione degli affari ancora pendenti ad un apposito ufficio stralcio.
La crescente affluenza di nuovi elementi nelle formazioni SAP impose nel novembre 1944 prima la creazione di due "gruppi zone" e poi il formale sdoppiamento della Brigata: a partire dal 1° dicembre sorsero così la 76ª brigata Sap e la 77ª brigata Sap; le preesistenti sette zone furono inoltre ridotte a sei e trasformate in battaglioni. Il vecchio Comando di brigata SAP assunse infine il nome di Comando centrale (o provinciale) SAP, mantenendo inalterata la sua precedente composizione.
Alla 76ª brigata SAP, intitolata al partigiano Angelo Zanti, fucilato il 13 gennaio 1945, e posta sotto il comando di Paride Allegri (alias Sirio), con commissario Lino Battini (alias Tommaso), fu assegnata in particolare la zona a sud della via Emilia fino alla fascia pedecollinare. Gli effettivi della brigata furono organizzati nei tre battaglioni Scandiano, Albinea e Cavriago, strutturati a loro volta in distaccamenti. Ciò impresse all'organizzazione un carattere spiccatamente marziale; d'altronde già da tempo le SAP avevano affiancato all'iniziale missione di recupero di armamenti e vettovaglie un ramificato servizio di controspionaggio e un'agguerrita azione militare.
Alla vigilia della liberazione le due brigate Sap e la 37ª brigata Gruppi di azione patriottica (Gap) furono inquadrate nel Raggruppamento GAP e SAP, trasformato a partire dal 10 aprile 1945 in 3ª divisione GAP e SAP sotto la guida di Fausto Pattaccini (alias Sintoni), con commissario Cattini.
Come tutte le altre formazioni volontarie della provincia, la 76ª brigata SAP fu smobilitata il successivo 3 maggio nel corso di una solenne cerimonia svolta in piazza della Vittoria; il Comando cessò invece le proprie attività alla metà del mese di giugno delegando la risoluzione degli affari ancora pendenti ad un apposito ufficio stralcio.
Condizione giuridica:
privato
Complessi archivistici prodotti:
Corpo volontari della libertà - CVL di Reggio Emilia (complesso di fondi / superfondo)
Bibliografia:
F. CIPRIANI, Guerra partigiana. Operazioni nelle provincie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Parma, STEP, 1947
P. ALLEGRI, 76ª Brigata S.A.P. "Angelo Santi". Le squadre di azione patriottica di una brigata reggiana nel corso della guerra di liberazione, in Aspetti e momenti della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, Amministrazione della provincia, 1968, pp. 289-345
G. FRANZINI, Storia della Resistenza reggiana, introduzione di G. DEGANI, prefazione di P. SECCHIA, Reggio Emilia, ANPI, 1970
G. BERTANI, Per combattere in pianura. Gap e Sap tra le colline e il Po, in 20 mesi per la libertà. La guerra di liberazione dal Cusna al Po, a cura di M. STORCHI, Cavriago, Bertani, 2005, pp. 124-149
Redazione e revisione:
Alongi Salvatore, 2017/07/22, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/09/20, supervisione della scheda