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Comitato di liberazione nazionale - CLN della montagna

Seat: Montefiorino (Modena)
Date of live: 1944 nov. - 1945 apr.

Headings:
Comitato di liberazione nazionale - CLN della montagna, Montefiorino (Modena), 1944 - 1945, SIUSA

Il Comitato di liberazione nazionale (CLN) della montagna fu costituito per iniziativa dei rappresentanti dei partiti comunista, democratico-cristiano e azionista nel corso di un convegno tenuto tra il 27 e il 29 novembre 1944 a Civago, una frazione del comune di Villa Minozzo nell'alto appennino reggiano. In quella circostanza le forze antifasciste discussero il documento programmatico presentato dalla Democrazia cristiana (Dc) che tra i quindici punti prevedeva l'istituzione di un CLN con giurisdizione sulle zone libere ancora esistenti tra le province di Modena e Reggio Emilia, convenzionalmente note come "seconda repubblica di Montefiorino".
I membri del CLN della montagna furono nominati nel corso di un secondo convegno tenuto il successivo 4 dicembre a Gova, un'altra frazione di Villa Minozzo: a presiedere il Comitato fu chiamato il democratico-cristiano Giovanni Manfredi, con il comunista Tandino Sbrillanci come segretario e l'azionista "Sandoz" come terzo componente (dietro questo nome di battaglia si celerebbe secondo alcuni Arrigo Casolari, secondo altri Roberto Salvini). Il 6 febbraio 1945 il Comitato fu integrato con un secondo membro per ogni partito: il democristiano Tommaso Dondi (nominato vicesegretario), il comunista Arturo Galavotti, l'azionista Sergio Zerbini, nonché i due socialisti Arrigo Boccolari e Geminiano Barani. Più avanti l'azionista Sandoz fu rimpiazzato da Giuseppe Vandelli. Il 17 marzo Barani fu poi sostituito dal segretario federale socialista Roberto Monzani, mentre a Galavotti subentrò il 1° aprile il segretario federale comunista Umberto Ghini.
La sede del CLN della montagna fu fissata a Farneta, una frazione del comune di Montefiorino.
Obiettivo primario che le forze antifasciste intendevano raggiungere mediante l'istituzione di un CLN specifico per la montagna era la separazione del potere civile da quello militare (che aveva di fatto - attraverso il Comando della Divisione Modena - esercitato anche funzioni di governo durante i quarantacinque giorni della prima repubblica di Montefiorino) e dunque una più efficace gestione dell'ordine pubblico, del vettovagliamento delle forze partigiane e della giustizia.
Per tutto l'inverno e la primavera 1944-1945 l'opera di governo del CLN della montagna si esercitò praticamente sui quattro comuni partigiani modenesi di Montefiorino, Frassinoro, Polinago e Prignano, i cui territori, salvo una breve parentesi dal 7 al 20 gennaio a causa di un rastrellamento tedesco, costituirono il centro della seconda repubblica di Montefiorino. I rappresentanti del CLN e dei quattro comuni si incontrarono tra l'altro nella conferenza della montagna tenuta il 22 febbraio 1945 a Valle di Monchio, una frazione del comune di Palagano.
Oltre a vigilare sul normale funzionamento delle amministrazioni locali mediante la nomina dei segretari comunali, l'esame dei bilanci e varie ispezioni, il CLN della montagna incoraggiò un esperimento di autogoverno locale attraverso l'istituzione delle commissioni frazionali, elette dai capifamiglia e responsabili della gestione dell'assistenza e dell'annona. Il Comitato promosse inoltre la costituzione di quattro stazioni di polizia, dislocate nei diversi comuni sottoposti al suo controllo, e affidò il comando del corpo prima al democristiano Guido Casini, poi al comunista Rino Borghi. Per la stipulazione dei prezzi dei prodotti della montagna il CLN formò un Comitato agricolo, mentre per la riscossione delle imposte fu creata una Commissione finanziaria per la montagna. Il CLN esercitò poi funzioni giudiziarie in materia civile, mentre la competenza giudiziaria in materia penale fu devoluta ad un tribunale militare con giurisdizione su nemici catturati, partigiani e civili. Anche nel settore dell'istruzione il CLN della montagna non mancò di intervenire ordinando la riapertura delle scuole e lo sgombero delle aule occupate dai combattenti. Il Comitato attrezzò e migliorò i due ospedali di Civago (Villa Minozzo) e Fontanaluccia (Frassinoro) che funzionavano al servizio dell'intera zona libera, mentre per il trasferimento dei civili verso l'Italia liberata costituì un posto di tappa e di smistamento a Gazzano (Villa Minozzo).
A partire dalla fine del febbraio 1945 l'attività del CLN della montagna subì tuttavia un sensibile ridimensionamento a causa del rianimarsi dei contrasti tra comunisti e democristiani, che portò tra l'altro alla crisi e alle dimissioni del Comando della Divisione Modena, per cessare definitivamente nei giorni immediatamente successivi alla liberazione della provincia, completata il 23 aprile 1945: l'anomala collocazione intermedia tra il CLN provinciale modenese (che di fatto non aveva mai formalmente riconosciuto la legittimità di un organo ciellenistico per la montagna) e i CLN comunali, determinò verosimilmente il suo precoce scioglimento.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Generated archives:
Brigate Italia (complesso di fondi / superfondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN della montagna (fondo)


Bibliography:
E. GORRIERI, La Repubblica di Montefiorino. Per una storia della Resistenza in Emilia, Bologna, Il Mulino, 1966
DEPUTAZIONE EMILIA ROMAGNA PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, II, P. ALBERGHI, Partiti politici e CLN, Bari, De Donato, 1975, pp. 281-286
C. SILINGARDI, Una provincia partigiana. Guerra e Resistenza a Modena, 1940-1945, Milano, Angeli, 1998

Editing and review:
Alongi Salvatore, 2017/06/29, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/02/03, supervisione della scheda


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