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Comitato di liberazione nazionale - CLN di Piacenza

Seat: Piacenza, Pianello, Bettola, Bobbio
Date of live: 1943 set. - 1946 ago.

Headings:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Piacenza, Piacenza, Pianello, Bettola, Bobbio, 1943 - 1946, SIUSA

Il Comitato di liberazione nazionale (CLN) di Piacenza si costituì tra la fine del mese di settembre e l'inizio del mese di ottobre 1943; in questa prima fase ne fecero variamente parte l'avvocato democratico-cristiano Francesco Daveri, nel cui studio si tennero l'incontro fondativo e le prime riunioni dell'organismo, gli anarchici Emilio Canzi e Lorenzo Marzani, i comunisti Paolo Belizzi e Giuseppe Narducci, i socialisti Mario Minoia e Giuseppe Arata, l'azionista Raffaele Cantù.
Sul finire dell'inverno 1943-1944 il Cln di Piacenza, che fino ad allora aveva svolto un'attività di tipo prevalentemente propagandistico e di attivo appoggio alla lotta armata, subì la decimazione dei suoi membri a causa di fermi e condanne: nel novembre 1943 venne arrestato Lorenzo Marzani; nel gennaio 1944 ad essere fermato fu Giuseppe Narducci; il successivo 13 febbraio fu arrestato Emilio Canzi (il quale, tornato in libertà a giugno, assunse successivamente la guida del Comando della XIII zona); a marzo il Tribunale speciale inflisse in contumacia a Francesco Daveri una pena a cinque anni di reclusione costringendolo prima alla fuga a Milano e poi all'esilio in Svizzera; anche Raffaele Cantù, condannato a cinque anni di carcere, dovette espatriare in Svizzera.
Sospesa forzatamente l'attività di questo primo Cln, l'organo fu ricostituito soltanto nella primavera del 1944 quando altri antifascisti presero il posto di quelli ormai troppo attivamente ricercati dalla polizia: il democratico-cristiano Emilio Molinari, i comunisti Paolo Belizzi, Remo Polizzi ed Ettore Crovini, i socialisti Gino Rigolli ed Emilio Piatti, gli azionisti Antonino La Rosa e Aldo Clini. Questa seconda fase di vita del CLN piacentino fu caratterizzata da un rinnovato e particolare interesse per i problemi connessi alla lotta armata: è per conto del CLN provinciale ad esempio che l'ex capitano del Regio esercito Wladimiro Bersani si recò in Val d'Arda per raggruppare nella 38ª brigata Garibaldi le formazioni partigiane là operanti.
All'inizio dell'estate del 1944 la scoperta e la perquisizione ad opera dei fascisti della sede della segreteria del CLN - insediata pressoché stabilmente in casa di Franco Sesenna - spinse i membri del Comitato a trasferirsi prima a Pianello e poi a Bettola, il principale centro della zona liberata e amministrata dalle forze partigiane in Val Nure nel periodo compreso tra l'estate e l'autunno 1944.
Proprio con l'intento di controllare e coordinare le attività politiche, amministrative ed economiche dei comuni affrancati dalle formazioni partigiane, con decreto del 4 ottobre 1944 il CLN di Piacenza istituì due commissariati civili per i comuni liberati e liberandi, uno con giurisdizione sui centri interessati dalla presenza delle formazioni azioniste nella parte occidentale della provincia con sede prima a Pianello e poi a Bobbio, l'altro con competenza sugli abitati conquistati dalle formazioni garibaldine nelle valli piacentine orientali con sede a Bettola; ai commissariati sarebbe spettata tra le altre cose la nomina in ogni comune del sindaco e del consiglio comunale nonché dei responsabili di tutti gli enti morali, assistenziali, economici e culturali.
Ancora una volta tuttavia l'attività degli organismi della Resistenza dovette arrestarsi dinanzi alle persecuzioni e ai rastrellamenti condotti a partire dal novembre 1944 dalle forze nazifasciste che costrinsero i partigiani a ritirarsi dalle zone libere: Gino Rigolli, arrestato il 28 dicembre, fu fucilato il 28 febbraio 1945, mentre Emilio Molinari e Aldo Clini lasciarono Piacenza per approdare - dopo varie peregrinazioni - a Bobbio, liberata già il 4 marzo.
Nei mesi immediatamente precedenti la fine della guerra, il CLN piacentino si impegnò a sostenere l'attività delle formazioni partigiane mediante la costituzione di una Delegazione economica con sede nella zona liberata e l'emanazione di precise norme per il conferimento agli ammassi.
Dopo la liberazione di Piacenza, avvenuta il 28 aprile 1945, il CLN risultò costituito dai comunisti Ettore Crovini e Aldo Magnani, dai socialisti Emilio Piatti e Guglielmo Sperzagni, dagli azionisti Aldo Clini e Antonino La Rosa, dai democratico-cristiani Emilio Molinari e Carlo Cerri. Progressivamente relegato al ruolo di organo consultivo dell'autorità militare alleata, il CLN piacentino si sciolse il 12 agosto 1946.
Organo ufficiale del CLN fu «Piacenza nuova» edito dal 30 aprile 1945 al 13 luglio 1947.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Generated archives:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Piacenza (fondo)


Bibliography:
A. LA ROSA, Storia della Resistenza nel Piacentino, Piacenza, Amministrazione provinciale di Piacenza, 1958
DEPUTAZIONE EMILIA ROMAGNA PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, II, P. ALBERGHI, Partiti politici e CLN, Bari, De Donato, 1975, pp. 147-151
La Resistenza a Piacenza dall'avvento del fascismo alla Liberazione, a cura di C. CERRI, Roma, Ediesse, 1985
A. FRATTOLA, Il CLN di Piacenza tra guerra e dopoguerra. 36 mesi di attività tra affermazioni e sconfitte, in «Studi piacentini. Rivista dell'Istituto storico della resistenza di Piacenza», 7 (1990), pp. 7-39
M. DONDI, L'antifascismo politico piacentino dall'armistizio alla crisi del «primo» Cln, in «Studi piacentini. Rivista dell'Istituto storico della resistenza di Piacenza», 30 (2001), pp. 37-56
R. REPETTI, Alle origini della democrazia italiana. Il CLNP e gli uomini di partito che lo componevano, attività, conflitti, rapporti con le brigate partigiane (relazione presentata al convegno per il 70° anniversario della nascita del Cln di Piacenza. Piacenza, 26 ottobre 2013) (relazione Repetti online - sul sito del Il Gruppo Ricercatori Aerei Caduti - GRAC (Piacenza))
I. MELONI, Le zone libere partigiane in provincia di Piacenza: un primo sguardo d'insieme, in «E-Review», 3 (2015) (Le zone libere partigiane in provincia di Piacenza: un primo sguardo d'insieme)

Editing and review:
Alongi Salvatore, 2017/05/04, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/11/12, supervisione della scheda


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