Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Guided search » Creators - Corporate bodies » Creator - Corporate body

Comitato di liberazione nazionale - CLN di Forlì

Seat: Forlì
Date of live: 1944 apr. - 1946 ago.

Headings:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Forlì, Forlì, 1944 - 1946, SIUSA

Fin dal settembre 1943 era sorto tra le provincie di Forlì e di Ravenna un Comitato interpartitico romagnolo, detto anche Comitato romagnolo di resistenza o Fronte nazionale di liberazione, costituito solamente dai rappresentanti del Partito comunista italiano (PCI) e dell'Unione lavoratori italiani (ULI): Romolo Landi e Guido Miserocchi di Forlì, Mario Gordini e Rodolfo Salvagiani di Ravenna per il PCI; Pietro Spada e Otello Magnani di Cesena, Arnaldo Guerrini di Ravenna e Virgilio Neri di Faenza per l'ULI.
Alle dipendenze del Comitato interpartitico operò a partire dal 13 settembre anche un Comitato militare guidato dal maggiore Giusto Tolloy.
Molto presto tuttavia le divergenze emerse in seno a questo primo organismo della Resistenza romagnola, relativamente alla scelta delle località dove condurre la guerra partigiana e soprattutto a causa del diniego dell'ULI a collaborare con gli Alleati e col governo Badoglio, portarono il 18 ottobre 1943 al ritiro dal Comitato interpartitico dei rappresentanti dell'ULI.
I due principali partiti antifascisti romagnoli tornarono a collaborare ufficialmente solo tra giugno e luglio 1944 quando la direzione del Partito italiano del lavoro (PIL), erede dell'ULI, avanzò al PCI la richiesta di accogliere i propri rappresentanti all'interno degli organismi della Resistenza forlivese.
Sebbene volantini a firma di un "Comitato di liberazione nazionale romagnolo" recanti, oltre quelle del PCI e del PIL, anche le sigle del Partito socialista di unità proletaria (PSIUP), del Partito repubblicano italiano (PRI), del Partito anarchico, del Partito d'azione (PdA) e della Democrazia cristiana (DC), si spingano fino al marzo 1944, la critica storiografica è concorde nel ritenere tale documentazione come la testimonianza di una sopravvivenza solo nominale del Comitato interpartitico romagnolo, la cui azione fu scarsamente incisiva e limitata a contatti personali. Secondo alcuni protagonisti dell'epoca i volantini sarebbero stati tra l'altro commissionati dal solo PCI con lo scopo di dare un carattere unitario alle azioni condotte dal Comitato militare romagnolo, un'organizzazione militare esclusivamente comunista, composta da Arrigo Boldrini, Antonio Carini e Ilario Tabarri (secondo altri da Luigi Fuschini e da Oddino Montanari, oltre che dallo stesso Tabarri).
Nondimeno la presenza in Romagna di un Comitato interpartitico o Fronte nazionale e del Comitato militare romagnolo viene quasi unanimemente considerata la causa della costituzione tardiva dei CLN provinciali in questa parte della regione.
La nascita di un Comitato di liberazione nazionale (CLN) specifico per la provincia di Forlì viene comunemente collocata tra l'aprile e il maggio del 1944. Il più fervido sostenitore della necessità di costituire il CLN forlivese fu l'avvocato azionista Bruno Angeletti che tuttavia non poté seguirne l'organizzazione perché arrestato il 1° gennaio 1944, carcerato e successivamente costretto a passare la linea del fronte per non subire la persecuzione nazifascista.
Durante il periodo della clandestinità il CLN di Forlì fu composto da rappresentanti del Pci nelle persone di Romolo Landi, Guido Miserocchi e Oddino Montanari, della Dc con Afro Giunchi, Giulio Montanari e Angelo Raffaelli, del PdA con Paolo Bazzoli e Nullo Bovelacci, del Psiup con Pino Morgagni e (dopo la ricostituzione della sezione repubblicana di Forlì nel marzo 1944) anche del Pri con Bruno Casadei, Giovanni Querzoli e Tonino Spazzoli.
Membri del PIL sedettero nel CLN forlivese solo a partire dal luglio 1944.
L'estate del 1944 fu un periodo di rapida espansione delle attività del CLN di Forlì, che si trovò a coordinare molte decine di comitati di villaggio, oltre a raccogliere finanziamenti per la guerriglia, assistere le vittime delle rappresaglie nazifasciste, fare opera di propaganda e adottare misure di difesa dei complessi industriali e dei beni pubblici.
Parallelamente al costituirsi del CLN provinciale, anche il Comitato militare romagnolo si riorganizzò e da organo di coordinamento militare del PCI si trasformò in Comando dei partigiani romagnoli, composto da Antonio Carini, Ilario Tabarri e Angelo Guerra, alle dipendenze dei CLN e del Comando unico militare Emilia Romagna.
Dopo la liberazione della città, avvenuta il 9 novembre 1944, la presidenza del CLN forlivese fu assunta da Bruno Angeletti, cui subentrò dal febbraio 1945 Domenico Bazzoli. Costretto ad operare, fino alla liberazione degli altri centri regionali, in un territorio ancora in stato di guerra e relegato via via al ruolo di organo consultivo del Governo militare alleato, l'organo ciellenistico non tralasciò tuttavia di progettare e dar vita a diverse strutture funzionali agli obiettivi della ricostruzione: una Commissione tecnico-finanziaria con il compito principale di redigere l'inventario dei beni materiali usciti indenni dalla guerra, una Commissione per l'assistenza alle vittime del fascismo, una Commissione di epurazione.
Analogamente agli altri comitati, il CLN di Forlì fu sciolto nell'agosto 1946.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Generated archives:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Forlì (fondo)


Bibliography:
S. FLAMIGNI - L. MARZOCCHI, Resistenza in Romagna. Antifascismo, partigiani e popolo in provincia di Forlì, Milano, La Pietra, 1969
DEPUTAZIONE EMILIA ROMAGNA PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, II, P. ALBERGHI, Partiti politici e CLN, Bari, De Donato, 1975, pp. 151-166
G. MEDRI TRONCONI, Il CLN provinciale e la ricostruzione a Forlì (novembre 1944 - luglio 1946), in Cesena e Forlì dalla guerra alla ricostruzione, a cura di A. DALTRI, Cesena, Il ponte vecchio, 1995, pp. 87-114
G. FEDEL, Storia del comandante Libero, Milano, Fondazione Riccardo Fedel, 2013

Editing and review:
Alongi Salvatore, 2017/04/20, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2017/10/19, integrazione successiva
Caniatti Giovanna, 2018/02/03, supervisione della scheda


icona top