Date of live: 1943 set. - 1946 ago. 9
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Comitato di liberazione nazionale - CLN di Ferrara, Ferrara, (1943 - 1946), SIUSA
La storia del Comitato di liberazione nazionale (CLN) di Ferrara è caratterizzata da due eventi eccezionalmente tragici che ne hanno segnato l'evoluzione e limitato inevitabilmente l'incisività nella lotta al nazifascismo nella provincia ferrarese.
A pochi mesi dall'inizio della Resistenza buona parte dei componenti del primo CLN persero difatti la vita nell'eccidio del Castello estense del 15 novembre 1943. In quella circostanza furono fucilati per rappresaglia contro l'omicidio del segretario del Partito fascista repubblicano (Pfr) Igino Ghisellini gli azionisti Mario Zanatta e Pasquale Colagrande e i socialisti Giulio Piazzi e Ugo Teglio.
Sul finire del 1943 l'antifascismo locale riuscì tuttavia a dar vita ad un secondo CLN, composto dai comunisti Mario Arnoldo Azzi, Giovanni Buzzoni, Spero Ghedini e Antenore Soffritti, dai socialisti Michele Pistani, Michele Tortora e Alberto Savonuzzi, dal democristiano Giuseppe Franceschini (che aveva tuttavia aderito solo a titolo personale), dall'azionista Adriano Loli Piccolomini, dal repubblicano Fausto Poltronieri, dagli antifascisti indipendenti Mario Agni, Renato Irsh, Luigi Medini e Carlo Zaghi.
Il CLN costituì inoltre un proprio comitato militare, composto tra gli altri da Vincenzo Cavallari e da Mario Delleani.
Nondimeno anche il secondo CLN, la cui attività si era tra l'altro dimostrata poco energica nel corso di tutto il 1944 a causa di una difficile situazione ambientale e di gravi carenze di uomini e di mezzi, subì l'eliminazione di buona parte dei suoi membri: nella strage di Caffè del Doro, consumata il 17 novembre 1944, persero infatti la vita Mario Agni, Mario Arnoldo Azzi, Giuseppe Franceschini, Luigi Medini, Michele Pistani, Alberto Savonuzzi e Antenore Soffritti.
Bisogna inoltre ricordare che il fronte cattolico era stato segnato anche dall'arresto e dalla fucilazione, avvenuta il 28 marzo 1944, di Giuseppe Stefani, già membro del primo CLN.
Proprio la scarsa partecipazione e poi l'assenza dei democristiani nel CLN costituì secondo la critica storiografica uno degli elementi di maggiore debolezza dell'organo, che solo nel febbraio 1945 vide l'ingresso ufficiale degli esponenti del partito cattolico Giorgio Franceschini, Gian Maria Bonsetti e Giorgio Lucci.
Dal 1° marzo 1945 presero inoltre avvio le riunioni collegiali del CLN che si tennero, tra gli altri luoghi, nel convento dei frati minori di Santo Spirito e all'Arcivescovado.
Durante il periodo resistenziale, il CLN di Ferrara risultava dunque costituito dai rappresentanti del Partito comunista italiano (PCI), del Partito socialista di unità proletaria (PSIUP), del Partito d'azione (PDA), della Democrazia cristiana (DC), della locale brigata partigiana, dell'Unione donne italiane (Udi) e del Fronte della gioventù (FdG). Questi ultimi due soggetti erano tuttavia presenti solo con voto consultivo e non deliberativo.
Dopo la liberazione entrarono a far parte del Comitato anche i rappresentanti del Partito repubblicano (PRI), del Partito liberale (PLI), del Partito democratico del lavoro (PDL) e del Centro italiano femminile (CIF).
Nel dopoguerra il CLN ferrarese, che convogliò le proprie energie sulla risoluzione dei problemi economici, dell'assistenza e della ricostruzione, organizzò due convegni provinciali dei CLN comunali e periferici: il primo il 21 settembre 1945, il secondo il 24 febbraio 1946.
Furono organi di stampa ufficiali del CLN «Democrazia ferrarese» (stampato dal maggio 1945) e «Corriere del Po» (stampato dal 3 agosto 1945).
A presiedere il CLN dalla liberazione fino al suo scioglimento, avvenuto il 9 agosto 1946, fu il comunista Amleto Bassi.
Nondimeno anche il secondo CLN, la cui attività si era tra l'altro dimostrata poco energica nel corso di tutto il 1944 a causa di una difficile situazione ambientale e di gravi carenze di uomini e di mezzi, subì l'eliminazione di buona parte dei suoi membri: nella strage di Caffè del Doro, consumata il 17 novembre 1944, persero infatti la vita Mario Agni, Mario Arnoldo Azzi, Giuseppe Franceschini, Luigi Medini, Michele Pistani, Alberto Savonuzzi e Antenore Soffritti.
Bisogna inoltre ricordare che il fronte cattolico era stato segnato anche dall'arresto e dalla fucilazione, avvenuta il 28 marzo 1944, di Giuseppe Stefani, già membro del primo CLN.
Proprio la scarsa partecipazione e poi l'assenza dei democristiani nel CLN costituì secondo la critica storiografica uno degli elementi di maggiore debolezza dell'organo, che solo nel febbraio 1945 vide l'ingresso ufficiale degli esponenti del partito cattolico Giorgio Franceschini, Gian Maria Bonsetti e Giorgio Lucci.
Dal 1° marzo 1945 presero inoltre avvio le riunioni collegiali del CLN che si tennero, tra gli altri luoghi, nel convento dei frati minori di Santo Spirito e all'Arcivescovado.
Durante il periodo resistenziale, il CLN di Ferrara risultava dunque costituito dai rappresentanti del Partito comunista italiano (PCI), del Partito socialista di unità proletaria (PSIUP), del Partito d'azione (PDA), della Democrazia cristiana (DC), della locale brigata partigiana, dell'Unione donne italiane (Udi) e del Fronte della gioventù (FdG). Questi ultimi due soggetti erano tuttavia presenti solo con voto consultivo e non deliberativo.
Dopo la liberazione entrarono a far parte del Comitato anche i rappresentanti del Partito repubblicano (PRI), del Partito liberale (PLI), del Partito democratico del lavoro (PDL) e del Centro italiano femminile (CIF).
Nel dopoguerra il CLN ferrarese, che convogliò le proprie energie sulla risoluzione dei problemi economici, dell'assistenza e della ricostruzione, organizzò due convegni provinciali dei CLN comunali e periferici: il primo il 21 settembre 1945, il secondo il 24 febbraio 1946.
Furono organi di stampa ufficiali del CLN «Democrazia ferrarese» (stampato dal maggio 1945) e «Corriere del Po» (stampato dal 3 agosto 1945).
A presiedere il CLN dalla liberazione fino al suo scioglimento, avvenuto il 9 agosto 1946, fu il comunista Amleto Bassi.
Legal position:
pubblico
Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato
Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946
Generated archives:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Ferrara (fondo)
Bibliography:
DEPUTAZIONE EMILIA ROMAGNA PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, II, P. ALBERGHI, Partiti politici e CLN, Bari, De Donato, 1975, pp. 166-172
A. M. SIMI, Il Comitato di liberazione nazionale a Ferrara. 1945-1946. Atti e documenti, premessa di R. SITTI, Ferrara, Centro studi storici della Resistenza ferrarese, Civico museo del Risorgimento e della Resistenza, 1983
Editing and review:
Alongi Salvatore, 2017/04/20, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/11/12, supervisione della scheda