Date di esistenza: 1862 - 1937
Intestazioni:
Congregazione di carità di Staffolo, Staffolo (Ancona), 1862 - 1937, SIUSA
Il r.d. n. 142 del 24 ottobre 1860, emanato dal commissario generale straordinario nelle province delle Marche, Lorenzo Valerio, sanciva in ogni comune marchigiano l'istituzione di una Congregazione di carità per l'amministrazione delle opere pie operanti nel campo dell'assistenza e della beneficenza, fino ad allora rette da funzionari o da autorità ecclesiastiche.
Anche a Staffolo fu impiantata una Congregazione di carità della quale, tuttavia, per il periodo delle origini non è stato possibile rintracciare la data di costituzione, ma solo i nominativi dei membri facenti parte del comitato di amministrazione: trattasi di P. Gaudini presidente, Vitaliano Bastucci, Raffaele Zaccagnini e Domenico Pagnucci consiglieri.
Con legge 3 agosto 1862, n. 753, venivano istituite congregazioni di carità in ogni comune d'Italia.
La prefettizia inviata alla Congregazione di carità di Staffolo il 13 luglio 1865, n. 9314 di protocollo generale (n. 952, uff. 3 div. 2), sollecitava chiarimenti in merito all'inventario delle opere pie, prescritto dall'art. 30 della suddetta legge del 1862 ma non ancora redatto, nonché l'invio di "una esatta relazione sull'origine e sull'oggetto della istituzione di ciascuna opera pia, come si provvede al suo mantenimento e alla sua amministrazione e attuale sua condizione". Nella risposta, trasmessa il 22 luglio successivo con nota n. 14, il presidente elencava le cinque opere pie amministrate e cioè il Monte frumentario, il Monte di pietà, l'Opera pia Cappellanie erette o erigende e l'Opera pia dei Quattro alunni (istituite entrambe nel 1779, la prima allo scopo di assicurare il servizio liturgico presso la chiesa parrocchiale di Sant'Egidio abate, la seconda allo scopo di mantenere quattro giovani agli studi presso il seminario di Osimo), l'Ospedale degli infermi (istituito in epoca imprecisata), fornendo ragguagli su origini, scopo, patrimonio e rendite di ciascuna di esse. L'amministrazione dell'Ospedale, il cui scopo era quello di provvedere alla cura e al trattamento dei ricoverati, era tenuta da un deputato nominato e dipendente dal vescovo diocesano; ma poiché la rendita del patrimonio dell'ente non si prestava ai bisogni della popolazione, il ricovero dei malati poveri era piuttosto limitato. Al fine di migliorare il patrimonio dell'Ospedale e la condizione degli indigenti, il prefetto di Ancona, con nota 26 marzo 1865 n. 3846/440 uff. 3 div. 2, deliberò un "sussidiolo" di lire 800 dai redditi della Mensa vescovile vacante di Osimo; ma, nonostante ciò, "il luogo pio avrebbe d'uopo di più larghi sussidi per poter rispondere ai bisogni, ed al ricovero della classe indigente".
Una nuova relazione, compilata a distanza di dieci anni dalla precedente per verificare l'andamento amministrativo generale e soprattutto la situazione contabile delle opere pie, fornisce alcune importanti informazioni. Si apprende, infatti, che la Congregazione di carità non aveva ancora provveduto a redigere gli inventari delle opere pie, che i registri di amministrazione erano "in corrente" e, soprattutto, che nel mese di agosto 1874 fu compilato il regolamento organico per tutte le opere pie.
Nel 1876 alcuni cittadini di Staffolo fecero istanza al consiglio comunale affinché si destinasse il patrimonio del Monte frumentario "per il vantaggio e lucro di pochi ma per tutti". Nella seduta del 16 giugno 1876 il consiglio comunale approvava la soppressione del Monte frumentario e la "conversione del suo capitale per la fondazione di una Cassa di depositi e prestiti per 3/5 e per 2/5 alla fondazione di un Monte dei pegni". Nella stessa seduta si approvava anche la formazione dello statuto delle due nuove istituzioni. Tuttavia, la Deputazione provinciale di Macerata nella seduta dell'11 ottobre 1876 esternava il voto di formare una sola istituzione anziché due, per risparmio di spese di amministrazione, e di inserire nello statuto organico della Cassa disposizioni speciali a favore del credito agricolo. Tale proposta venne approvata ad unanimità dal consiglio comunale; quindi fu esaminato lo statuto predisposto dalla giunta comunale, in 28 articoli, il quale fu approvato anch'esso ad unanimità. Nella nota inviata dalla Congregazione di carità di Staffolo l'8 dicembre 1881 al consiglio comunale, si ricorda che "In virtù di reale decreto 7 novembre 1879 ebbe vita in questo Comune una Cassa di previdenza agraria che, sotto la dipendenza della Congregazione di Carità incominciò a funzionare nel febbraio del 1880". La Congregazione, nell'intendimento "di dare alla Cassa di prestanze agrarie un maggiore sviluppo, che valga a raggiunger meglio il fine che ne consigliò l'impianto", propose di aggiungere le operazioni di risparmio a quelle di prestito, cui è attualmente destinata la Cassa agraria. Ciò non avrebbe comportato modifiche sostanziali allo statuto, al quale si sarebbero aggiunti alcuni articoli per regolare le operazioni di risparmio.
La legge n. 6972 del 17 luglio del 1890 sulle opere pie provocò profondi cambiamenti nell'amministrazione delle istituzioni di assistenza e beneficenza, i cui scopi, in molti casi, furono trasformati.
La Congregazione di carità di Staffolo provvide nel 1893 alla trasformazione dello scopo per il quale l'opera pia Cappellanie erette fu creata, avendo la Giunta provinciale amministrativa riscontrato che la suddetta opera pia non rispondeva più agli interessi della pubblica beneficenza della comunità: i suoi beni furono pertanto concentrati nell'Ospedale degli infermi, il cui statuto era già stato sottoposto ad alcune modifiche in data 27 maggio 1892.
La trasformazione del fine interessò anche l'opera pia dei Quattro alunni, nel senso che i giovani beneficiati avrebbero da allora in avanti potuto attendere agli studi non solo nel seminario di Osimo, ma anche in istituti di altre città; inoltre, lo stesso ente mutò la propria denominazione in opera pia Tre alunni, in ragione delle più limitate risorse che avevano di fatto imposto, fin dal 1893, una riduzione del numero dei giovani che potevano usufruire del sussidio.
Per effetto della legge del 1890 furono apportate, nel 1904, ulteriori modifiche agli statuti delle opere pie Cassa di prestanze agrarie, Monte di pietà e della stessa Congregazione di carità.
L'opera pia di istituzione più recente, a Staffolo, fu l'Asilo infantile, la cui apertura fu fissata con deliberazione della Congregazione di carità, nella seduta del 18 luglio 1913, per il 1° settembre successivo. Il nuovo ente fu eretto grazie al concentramento di due confraternite staffolane, la Confraternita di Santa Maria della
Castellaretta e del Santissimo Sacramento, allo scopo di "togliere l'infanzia dalla pubblica via, pericolosa pel corpo e per lo spirito". Nel verbale della deliberazione di cui sopra si richiamava "l'insistenza con cui il pubblico richiede il provvedimento" e si faceva riferimento al fatto che i locali e l'arredamento erano messi a disposizione gratuitamente dal comune, e "che è pronta persona adattissima per aver tutte le qualità morali e di coltura ad assumere la direzione provvisoria dell'Asilo col minimo compenso, e che sarebbe errore non approfittarne". La prefettizia del 12 settembre
1913, n. 15155 div. III, comunicò l'erezione dell'Asilo infantile di Staffolo ad ente morale; l'opera pia Ospedale avrebbe erogato un annuo contributo di lire 500 per il funzionamento dell'istituto. L'Asilo infantile fu dotato di uno statuto organico, approvato il 5 marzo 1915 e ratificato dall'autorità superiore l'11 aprile successivo; suo scopo era quello di accogliere e custodire gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri di ambo i sessi del Comune di Staffolo, dai tre ai sei anni, e di provvedere alla loro educazione fisica, morale ed intellettuale, "nei limiti consentiti dalla loro tenera età" (art. 2); rimanendo posti disponibili dopo l'ammissione dei poveri potevano essere ammessi anche bambini non poveri, previo pagamento di una retta da stabilirsi dal consiglio di amministrazione. Gli articoli 4 e 5 riguardano le norme di ammissione (età e condizioni fisiche dei bambini), il 7 concerne l'obbligo di somministrare la refezione scolastica. L'articolo 11 specifica che la Congregazione di carità provvede alla vigilanza igienico-sanitaria e all'andamento disciplinare mediante la nomina di medici ed ispettrici, mentre l'art. 13 stabilisce che la vigilanza sull'andamento educativo dell'istituto spetta all'autorità scolastica e si esercita normalmente dalle ispettrici e da ispettori scolastici. L'art. 14 tratta della pianta organica e delle mansioni del personale, nonché degli orari e delle domande di ammissione; gli articoli 16-18, infine, riguardano i benefattori.
Negli anni Venti e Trenta del XX secolo le opere pie amministrate dalla Congregazione di carità di Staffolo subirono alcuni importanti cambiamenti.
Nel 1921 furono ridotte da tre a due le borse di studio dell'opera pia Tre alunni e il sussidio vacante fu devoluto, l'anno successivo, all'opera pia Asilo infantile.
Nel 1927 il patrimonio del Monte di pietà, istituzione che "non corrisponde[va] più ad un interesse attuale della pubblica beneficenza, in quantoché più nessuno nel paese usa di chiedere prestiti in pegno", fu concentrato in quello dell'Ospedale degli infermi per il mantenimento di un ricovero privato di mendicità, sorto a Staffolo nel 1921 "allo scopo di dare asilo a quei vecchi privi di assistenza ed incapaci di procurarsi i mezzi per vivere". In ragione di tali trasformazioni, la Congregazione di carità approvò nel 1928 il nuovo statuto dell'Ospedale. Tuttavia, la trasformazione del fine inerente al patrimonio del Monte di pietà costituisce l'oggetto di altre due deliberazioni, adottate nel 1931 e nel 1932, con le quali la Congregazione di carità dispose con la prima l'ampliamento del patrimonio dell'Ospedale, con la seconda l'ampliamento del patrimonio dell'Asilo.
Nel 1928 la Congregazione di carità di Staffolo assunse l'amministrazione dell'opera pia Agabiti, operante in San Paolo di Jesi, in quanto il Comune di San Paolo di Jesi fu aggregato a quello di Staffolo e la locale Congregazione di carità fu assorbita in quella del comune maggiore. Detta opera pia fu istituita dal sacerdote don Anton Giacomo Agabiti, parroco di San Paolo di Jesi, con codicillo del 24 febbraio 1702 al proprio testamento datato 22 novembre 1691, con cui destinava le proprie rendite per costituire una dote annuale per una giovane nubile del paese in condizioni di povertà. L'opera pia delle zitelle povere fu amministrata, per volontà del testatore, dalla locale confraternita del Suffragio e dal pievano pro tempore e cominciò ad operare il 16 settembre 1716. Fu dotata dello statuto organico dalla Congregazione
di carità di San Paolo di Jesi nel 1891.
L'attività della Congregazione di carità di Staffolo si interruppe nel 1937, ai sensi e per gli effetti della legge 3 giugno 1937, n. 847 che entrò in vigore dal 1° luglio successivo. L'ultima seduta del consiglio di amministrazione dell'ente si tenne il 28 giugno dello stesso anno.
(tratto dall'inventario)
Nel 1876 alcuni cittadini di Staffolo fecero istanza al consiglio comunale affinché si destinasse il patrimonio del Monte frumentario "per il vantaggio e lucro di pochi ma per tutti". Nella seduta del 16 giugno 1876 il consiglio comunale approvava la soppressione del Monte frumentario e la "conversione del suo capitale per la fondazione di una Cassa di depositi e prestiti per 3/5 e per 2/5 alla fondazione di un Monte dei pegni". Nella stessa seduta si approvava anche la formazione dello statuto delle due nuove istituzioni. Tuttavia, la Deputazione provinciale di Macerata nella seduta dell'11 ottobre 1876 esternava il voto di formare una sola istituzione anziché due, per risparmio di spese di amministrazione, e di inserire nello statuto organico della Cassa disposizioni speciali a favore del credito agricolo. Tale proposta venne approvata ad unanimità dal consiglio comunale; quindi fu esaminato lo statuto predisposto dalla giunta comunale, in 28 articoli, il quale fu approvato anch'esso ad unanimità. Nella nota inviata dalla Congregazione di carità di Staffolo l'8 dicembre 1881 al consiglio comunale, si ricorda che "In virtù di reale decreto 7 novembre 1879 ebbe vita in questo Comune una Cassa di previdenza agraria che, sotto la dipendenza della Congregazione di Carità incominciò a funzionare nel febbraio del 1880". La Congregazione, nell'intendimento "di dare alla Cassa di prestanze agrarie un maggiore sviluppo, che valga a raggiunger meglio il fine che ne consigliò l'impianto", propose di aggiungere le operazioni di risparmio a quelle di prestito, cui è attualmente destinata la Cassa agraria. Ciò non avrebbe comportato modifiche sostanziali allo statuto, al quale si sarebbero aggiunti alcuni articoli per regolare le operazioni di risparmio.
La legge n. 6972 del 17 luglio del 1890 sulle opere pie provocò profondi cambiamenti nell'amministrazione delle istituzioni di assistenza e beneficenza, i cui scopi, in molti casi, furono trasformati.
La Congregazione di carità di Staffolo provvide nel 1893 alla trasformazione dello scopo per il quale l'opera pia Cappellanie erette fu creata, avendo la Giunta provinciale amministrativa riscontrato che la suddetta opera pia non rispondeva più agli interessi della pubblica beneficenza della comunità: i suoi beni furono pertanto concentrati nell'Ospedale degli infermi, il cui statuto era già stato sottoposto ad alcune modifiche in data 27 maggio 1892.
La trasformazione del fine interessò anche l'opera pia dei Quattro alunni, nel senso che i giovani beneficiati avrebbero da allora in avanti potuto attendere agli studi non solo nel seminario di Osimo, ma anche in istituti di altre città; inoltre, lo stesso ente mutò la propria denominazione in opera pia Tre alunni, in ragione delle più limitate risorse che avevano di fatto imposto, fin dal 1893, una riduzione del numero dei giovani che potevano usufruire del sussidio.
Per effetto della legge del 1890 furono apportate, nel 1904, ulteriori modifiche agli statuti delle opere pie Cassa di prestanze agrarie, Monte di pietà e della stessa Congregazione di carità.
L'opera pia di istituzione più recente, a Staffolo, fu l'Asilo infantile, la cui apertura fu fissata con deliberazione della Congregazione di carità, nella seduta del 18 luglio 1913, per il 1° settembre successivo. Il nuovo ente fu eretto grazie al concentramento di due confraternite staffolane, la Confraternita di Santa Maria della
Castellaretta e del Santissimo Sacramento, allo scopo di "togliere l'infanzia dalla pubblica via, pericolosa pel corpo e per lo spirito". Nel verbale della deliberazione di cui sopra si richiamava "l'insistenza con cui il pubblico richiede il provvedimento" e si faceva riferimento al fatto che i locali e l'arredamento erano messi a disposizione gratuitamente dal comune, e "che è pronta persona adattissima per aver tutte le qualità morali e di coltura ad assumere la direzione provvisoria dell'Asilo col minimo compenso, e che sarebbe errore non approfittarne". La prefettizia del 12 settembre
1913, n. 15155 div. III, comunicò l'erezione dell'Asilo infantile di Staffolo ad ente morale; l'opera pia Ospedale avrebbe erogato un annuo contributo di lire 500 per il funzionamento dell'istituto. L'Asilo infantile fu dotato di uno statuto organico, approvato il 5 marzo 1915 e ratificato dall'autorità superiore l'11 aprile successivo; suo scopo era quello di accogliere e custodire gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri di ambo i sessi del Comune di Staffolo, dai tre ai sei anni, e di provvedere alla loro educazione fisica, morale ed intellettuale, "nei limiti consentiti dalla loro tenera età" (art. 2); rimanendo posti disponibili dopo l'ammissione dei poveri potevano essere ammessi anche bambini non poveri, previo pagamento di una retta da stabilirsi dal consiglio di amministrazione. Gli articoli 4 e 5 riguardano le norme di ammissione (età e condizioni fisiche dei bambini), il 7 concerne l'obbligo di somministrare la refezione scolastica. L'articolo 11 specifica che la Congregazione di carità provvede alla vigilanza igienico-sanitaria e all'andamento disciplinare mediante la nomina di medici ed ispettrici, mentre l'art. 13 stabilisce che la vigilanza sull'andamento educativo dell'istituto spetta all'autorità scolastica e si esercita normalmente dalle ispettrici e da ispettori scolastici. L'art. 14 tratta della pianta organica e delle mansioni del personale, nonché degli orari e delle domande di ammissione; gli articoli 16-18, infine, riguardano i benefattori.
Negli anni Venti e Trenta del XX secolo le opere pie amministrate dalla Congregazione di carità di Staffolo subirono alcuni importanti cambiamenti.
Nel 1921 furono ridotte da tre a due le borse di studio dell'opera pia Tre alunni e il sussidio vacante fu devoluto, l'anno successivo, all'opera pia Asilo infantile.
Nel 1927 il patrimonio del Monte di pietà, istituzione che "non corrisponde[va] più ad un interesse attuale della pubblica beneficenza, in quantoché più nessuno nel paese usa di chiedere prestiti in pegno", fu concentrato in quello dell'Ospedale degli infermi per il mantenimento di un ricovero privato di mendicità, sorto a Staffolo nel 1921 "allo scopo di dare asilo a quei vecchi privi di assistenza ed incapaci di procurarsi i mezzi per vivere". In ragione di tali trasformazioni, la Congregazione di carità approvò nel 1928 il nuovo statuto dell'Ospedale. Tuttavia, la trasformazione del fine inerente al patrimonio del Monte di pietà costituisce l'oggetto di altre due deliberazioni, adottate nel 1931 e nel 1932, con le quali la Congregazione di carità dispose con la prima l'ampliamento del patrimonio dell'Ospedale, con la seconda l'ampliamento del patrimonio dell'Asilo.
Nel 1928 la Congregazione di carità di Staffolo assunse l'amministrazione dell'opera pia Agabiti, operante in San Paolo di Jesi, in quanto il Comune di San Paolo di Jesi fu aggregato a quello di Staffolo e la locale Congregazione di carità fu assorbita in quella del comune maggiore. Detta opera pia fu istituita dal sacerdote don Anton Giacomo Agabiti, parroco di San Paolo di Jesi, con codicillo del 24 febbraio 1702 al proprio testamento datato 22 novembre 1691, con cui destinava le proprie rendite per costituire una dote annuale per una giovane nubile del paese in condizioni di povertà. L'opera pia delle zitelle povere fu amministrata, per volontà del testatore, dalla locale confraternita del Suffragio e dal pievano pro tempore e cominciò ad operare il 16 settembre 1716. Fu dotata dello statuto organico dalla Congregazione
di carità di San Paolo di Jesi nel 1891.
L'attività della Congregazione di carità di Staffolo si interruppe nel 1937, ai sensi e per gli effetti della legge 3 giugno 1937, n. 847 che entrò in vigore dal 1° luglio successivo. L'ultima seduta del consiglio di amministrazione dell'ente si tenne il 28 giugno dello stesso anno.
(tratto dall'inventario)
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente di assistenza e beneficenza
Soggetti produttori:
Ente comunale di assistenza - ECA di Staffolo, successore, 1937 -
Monte di pietà di Staffolo, collegato
Monte frumentario di Staffolo, collegato
Opera pia Quattro alunni di Staffolo, collegato
Profili istituzionali collegati:
Congregazione di carità, 1862 - 1937
Complessi archivistici prodotti:
Congregazione di carità di Staffolo (complesso di fondi / superfondo)
Redazione e revisione:
Bonifazi Massimo, 2016/11/24, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2016/12/27, supervisione della scheda