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Comune di Orvinio

Sede: Orvinio (Rieti)
Date di esistenza: sec. XII -

Intestazioni:
Comune di Orvinio, Orvinio (Rieti), sec. XII -, SIUSA

Altre denominazioni:
Canemorto, ante 1863

La fondazione del castello di Canemorto, l'attuale Orvinio, è probabilmente abbastanza tarda ed appartiene all'ultima fase dell'incastellamento; sulla etimologia di Canemorto, poi, sono nate molte bizzarre fantasie, legate ad improbabili uccisioni di tiranni locali o di un cane idrofobo, che avrebbe mietuto numerose vittime tra la popolazione locale. Citato come semplice toponimo nelle carte farfensi a partire dal 1075, il castello fu fondato probabilmente nel XII secolo dagli ultimi discendenti dei conti dei Marsi nei pressi della potente abbazia benedettina di S. Maria del Piano. Il dominio sul castello fu poi dei signori di Canemorto, che, con buona probabilità, potevano aver avuto origi­ne dalla frammentazione del lignaggio comitale borgognone dei conti dei Marsi e di Rieti. I Canemorto, esponenti minori della nobiltà rurale sabina, mantennero il possesso dell'insediamento fortificato fin sullo scorcio del medioevo quando al loro posto subentrarono dapprima gli Orsini, che riunirono Orvinio ed i castelli colonnesi di Pozzaglia, Pietraforte, Montorio in Valle e Petescia, oggi Turania, in un unico feudo, successivamente ri­frammentatosi. Agli Orsini seguirono poi gli Estoutville per matrimonio, i Muti e, dal 1632 in poi, i Borghese; la residua influenza di Farfa sul territorio fu del tutto abolita da Sisto V che, nel 1689, tolse all'Abbazia ogni giurisdizione su Canemorto. Durante il dominio francese il comune fu incluso dapprima nel dipartimento del Clitunno, cantone di Poggio Nativo (1798-99) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, come capoluogo di cantone che comprendeva anche Collalto e Percile. Con la Restaurazione e la riforma del 1816 fu ricostituita la baronia, che durò solo fino al 12 ottobre del 1816, allorchè il principe don Camillo Borghese rinunciò ai suoi diritti feudali su Orvinio. L'anno successivo, con il definitivo riordinamento dell'assetto territoriale della delegazione di Rieti, Orvinio entrò a far parte del distretto di Poggio Mirteto e divenne sede di governatorato, la cui giurisdizione si estendeva su Petescia - oggi Turania -, Pozzaglia, con gli appodiati Montorio in Valle e Pietraforte, e Scandriglia. Il governo comprendeva anche Riofreddo, Cantalupo Bardella - oggi Mandela -, Licenza, con gli appodiati Civitella e Roccagiovine, Percile, Scarpa, Vallinfreda e Vivaro, per una popolazione complessiva di 10.776 persone. Nel 1841 il comune passò dalla diocesi di Sabina a quella di Tivoli. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, Canemorto fu compreso nella provincia di Perugia alla quale rimase fino al 1923, anno in cui passò alla provincia di Roma, fino alla successiva annessione alla neo-istituita provincia di Rieti, verificatasi nel 1927. Con R. D. del 1863 la denominazione originaria di Canemortoo venne modificata nell'attuale Orvinio

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Stato pontificio (Marche, Umbria, Lazio), 1798 - 1814
Stato pontificio (Province laziali), sec. XIV - sec. XVIII

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -

Ambito territoriale:
Provincia di Rieti (1927 - )

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Orvinio (fondo)
Stato civile del Comune di Orvinio (fondo)


Bibliografia:
AA.VV., Città e paesi del Lazio, Roma, Editrice Romana s.p.a, 1997
Grappa, C., Storia dei paesi della provincia di Rieti, Poggibonsi, Lalli, 1994
Palmegiani, F., Rieti e la regione Sabina. Storia arte, vita usi e costumi del secolare popolo sabino, Roma, Secit, 1988
Cremonesi, F., Il castello di Orvinio, Milano-Roma, Edizioni d'arte, 1935

Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2007/09/23, revisione


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