Sede: Firenze
Date di esistenza: 1948 -
Intestazioni:
Casa di cura neuropsichiatrica Villa dei Pini di Firenze, Firenze, 1948 -, SIUSA
Tra il 1939 e il 1940 lo psichiatra Francesco (Franco) Cammarata fondò una prima Casa di cura neuropsichiatrica per pazienti paganti, presso Villa Favard a Rovezzano (Firenze sud), allorché decise di rendersi autonomo da quella di Poggio Sereno a Fiesole, che aveva contribuito a far nascere nel 1932.
Nel 1943 le truppe tedesche requisirono la Villa. La Casa di cura fu quindi trasferita in una nuova sede a Poggio Imperiale, assieme alla Casa di Poggio Sereno anch'essa occupata dai militari. Qui l'attività proseguì fino al 1948; per ovviare ad una sistemazione considerata provvisoria e inadatta, Cammarata acquistò la Villa Crisolini-Malatesta, situata nelle colline di Firenze, e vi aprì la Casa di cura Villa dei Pini.
La nuova clinica - ancora oggi di proprietà della famiglia Cammarata - mantenne la natura di ente privato, ma ebbe fin da subito stretti legami con istituzioni pubbliche fiorentine che si occupavano di pazienti psichiatrici.
Già nei primi anni di attività fu costruita un'apposita struttura collegata all'ospedale psichiatrico Vincenzo Chiarugi di Firenze, chiamata Casa verde. Questa funzionava come reparto manicomiale per paganti e i ricoveri si effettuavano secondo la legge 36/1904 e l'annesso regolamento del 1909, cosa che non avveniva per gli altri degenti. Da convenzione il direttore del Chiarugi sovrintendeva ai ricoverati nella Casa verde e tutte le settimane si recava a visitarli. Villa dei Pini aveva inoltre la possibilità di svolgere al proprio interno il periodo di osservazione per decidere l'ammissione o meno nella Casa; fino al 1972 tale ruolo per San Salvi spettava alla Clinica psichiatrica universitaria. Anche con quest'ultima, sempre negli anni 1950, Villa dei Pini stipulò un accordo per il ricovero dei pensionanti.
Alla morte del fondatore nel 1955, il figlio Fausto che stava ancora studiando medicina a Firenze iniziò ad occuparsi della clinica. Conseguita la laurea nel 1961 e specializzatosi in neuropsichiatria, ne assunse la direzione.
I pazienti non manicomiali arrivavano alla Casa di cura attraverso i familiari, i medici curanti e le Casse mutua. Con la L. 180/1978, che prevedeva tra l'altro la chiusura degli ospedali psichiatrici, si crearono notevoli problemi per dimettere i pazienti della Casa verde. La deistituzionalizzazione di questi soggetti fu dunque lunga e graduale, nella ricerca di soluzioni di vita non facili da trovare.
Con l'istituzione del Sistema sanitario nazionale (l. 833/1978) la Villa si accreditò come casa di cura neuropsichiatrica e continuò così il suo rapporto con le istituzioni pubbliche di cura e assistenza.
Condizione giuridica:
privato
Tipologia del soggetto produttore:
ente sanitario
Soggetti produttori:
Ospedale neuropsichiatrico provinciale Vincenzo Chiarugi di Firenze, collegato
Università degli studi di Firenze. Clinica psichiatrica, collegato
Complessi archivistici prodotti:
Casa di cura neuropsichiatrica Villa dei pini di Firenze (fondo)
Fonti:
Testimonianza di Fausto Cammarata, raccolta da M. Fiorani e P. Guarnieri il 25 maggio 2012
Archivio privato della famiglia Cammarata
Bibliografia:
Donatella Lippi, San Salvi. Storia di un manicomio, Firenze, Olschki, 1996, pp. 98 e 128.
Redazione e revisione:
Fiorani Matteo - borsista di ricerca Dip. SAGAS - Università di Firenze, 2015/07/31
Guarnieri Patrizia - prof. di storia contemporanea Dip. SAGAS - Università di Firenze, 2015/07/31