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Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno

Seat: Belluno, Pieve d'Alpago (Belluno)
Date of live: 1943 - 1946

Headings:
Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno, Belluno, Pieve d'Alpago (Belluno), 1943 - 1946, SIUSA

Il 10 settembre 1943 le province di Bolzano, Trento e Belluno vennero occupate dai nazisti, incluse nella Operationszone Alpenvorland - OZAV (Zona d'operazione delle Prealpi) e rese dipendenti da un Oberste Kommissar (supremo commissario) individuato nel gauleiter (governatore) del Tirolo Franz Hofer.
Il successivo 15 ottobre il Comitato di azione antifascista, attivo dalla fine del 1942, diede vita al Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno che nella prima fase fu composto da Giorgio Bettiol (in rappresentanza del Partito comunista italiano - PCI), Alessandro Coppellotti (in rappresentanza della Democrazia cristiana - DC), Aldo De Bertoldi (in rappresentanza del Partito liberale italiano - PLI), Giovanni Serraggiotto (in rappresentanza del Partito socialista italiano di unità proletaria - PSIUP), Ernesto Tattoni (in rappresentanza del Partito d’azione - PdA).
Tra l’autunno 1943 e la primavera 1945 il Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno coordinò l’attività dei Comitati di liberazione nazionale - CLN locali.
Il 30 aprile 1945 il Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno, composto da Antonio Dazzi (in rappresentanza della Democrazia cristiana - DC), Alberto De Meda (in rappresentanza del Partito comunista italiano - PCI), Mario Giuseppe Prosdocimi (in rappresentanza del Partito liberale italiano - PLI), Giovanni Serraggiotto (in rappresentanza del Partito socialista italiano di unità proletaria - PSIUP), Attilio Tissi (in rappresentanza del Partito d’azione - PdA), tenne la sua ultima riunione clandestina. Il seguente 2 maggio il sopraggiungere delle truppe alleate determinò il trasferimento dei poteri all’Allied military government - AMG, a cui il Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno fu formalmente soggetto fino al 31 dicembre 1945.
Il Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale ebbe la funzione di ripristinare nel territorio provinciale liberato l'ordine dello Stato ricostituito e quindi di approntare strumenti giuridici per la continuità del governo decentrato a livello provinciale e locale. Fu una sorta di parlamento locale munito di poteri straordinari sia in termini di codificazione di norme sia in termini di governo. L'assetto organizzativo e strutturale del Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno venne delineato nella sua riunione del 30 aprile del 1945, nella quale si decisero le nomine alle maggiori cariche della città e della provincia e pure le competenze e l'organizzazione territoriale ed interna dell’ente – il quale si articolava a livello locale nei Comitati di liberazione - CLN comunali, mandamentali e di zona, secondo quanto previsto dalle successive circolari n. 5 e n. 7 emanate il 23 giugno e il 10 luglio del 1945 –.
Nella prima fase esso provvide a designare i commissari presso l’Ospedale civile e gli enti di assistenza, nonché presso il Genio civile, il Consorzio agrario, la Sezione provinciale per l’alimentazione - SEPRAL, l’Ufficio forestale, ufficializzando la Commissione di epurazione che aveva creato verso il termine del periodo clandestino. Nei mesi successivi svolse un’attività amministrativa di carattere consultivo per gli organi di governo della provincia e per lo stesso Allied military government - AMG che si esplicò attraverso il lavoro di altre Commissioni.
Alla Commissione economica – che cessò l’attività il 20 settembre 1945, sostituita dalla Camera di Commercio con la Giunta camerale – venne affidato il compito di ricostruire e coordinare le attività economiche della provincia, da quelle produttive al commercio e distribuzione, segnalando al prefetto bisogni e necessità della popolazione e proponendo deliberazioni e provvedimenti. Ad essa si affiancarono la Commissione annonaria e la Commissione di accertamento delle attività delle imprese. Il 24 ottobre 1945 si tenne la prima riunione del Comitato provinciale per la ricostruzione – anch’esso organizzato in commissioni di lavoro –, nel corso della quale venne decisa la costituzione di un Ufficio ricuperi con il compito di raccogliere tutti i materiali bellici residuati della provincia per finanziare il piano di ricostruzione e sostenere i senza tetto.
L’attività amministrativa di carattere consultivo del Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno si svolse anche nel campo della informazione e della stampa, del censimento del bestiame, della realizzazione di opere pubbliche. Esso assunse temporaneamente anche compiti di ordine pubblico che, con il normalizzarsi della situazione generale, tornarono agli organi e apparati dell’amministrazione statale deputati. A livello del territorio, infine, la sua attività politica e di indirizzo nella vita pubblica fu volta alla ricostruzione delle amministrazioni civiche in vista delle consultazioni elettorali ufficiali. L’insieme delle sue attività di carattere amministrativo, assistenziale e consultivo furono sostenute dalla possibilità di gestione di fondi, propri o trasferiti, dei quali poteva disporre e doveva rendicontare.
L’Ufficio stralcio cessò le funzioni il 31 ottobre 1946, per disposizione del Comitato nazionale di liberazione - CLN regionale Veneto, trasformandosi in Comitato cittadino con il compito di riscuotere i crediti rimasti insoluti e per dare attuazione ai progetti deliberati in precedenza.


Legal position:
pubblico

Type of creator:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Connected institutional profiles:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Generated archives:
Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno (CASREC) (fondo)
Comitato di liberazione nazionale - CLN provinciale di Belluno (ISBREC) (fondo)


Bibliography:
Inventario dei fondi archivistici. Centro di ateneo per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, a cura di F. COSMAI, Padova, Padova University Press, 2020, pp. 474-475 (Inventario dei fondi archivistici CASREC (UNIPD) - on line in formato PDF sul sito dell'Università degli studi di Padova.)
A. AMANTIA, Materiali per la storia della resistenza bellunese, in Protagonisti. Quadrimestrale di ricerca e informazione, n. 77, Belluno, Istituto storico bellunese della resistenza e dell'età contemporanea, 2000
I CLN di Belluno e Treviso nella lotta di liberazione: atti e documenti, a cura di F. VENDRAMINI - M. BORGHI, Padova, Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, CLEUP, 1999
Verbali del CLN Provinciale di Belluno (2 maggio 1945 - 31 ottobre 1946), in Quaderni di «Protagonisti», n. 6, 1993, pp. 354-355
1943-1945: occupazione e resistenza in provincia di Belluno. I documenti, a cura dell'Istituto storico bellunese della Resistenza, Belluno, Comitato organizzatore per il 40° della Medaglia d'Oro al Valore Militare alla città di Belluno per la lotta di liberazione della Provincia, 1988
R. CESSI, La Resistenza nel bellunese, Roma, Editori riuniti, 1960

Editing and review:
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/07/07, supervisione della scheda
Mauchigna Alberto, 2023/07/07, revisione
Pavan Laura, 2016/02/25, prima redazione


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