Bologna 1917 set. 10 - Firenze 2000 giu. 1
partigiano
avvocato, 1947 - 2000
giurista
docente universitario, 1951 - 1987
politico, 1993 - 1994
Intestazioni:
Barile, Paolo, partigiano, avvocato, giurista, docente universitario, politico, (Bologna 1917 - Firenze 2000), SIUSA
Paolo Barile nacque a Bologna il 10 settembre 1917. Nel 1939 si laureò in giurisprudenza a Roma con il professor Giuseppe Messina e divenne assistente ordinario per gli anni accademici successivi, che peraltro trascorse in servizio militare essendo stato chiamato alle armi nel 1939. Nel 1941 vinse il primo posto del concorso in Magistratura ordinaria e prese servizio nel 1943 presso il Tribunale militare di Trieste e successivamente presso il Tribunale di Firenze e poi quello di Pistoia. Dopo aver aderito nel 1941 al movimento liberalsocialista, in seguito all’8 settembre 1943 decise di spostarsi a Firenze dove aveva già intrecciato rapporti con Piero Calamandrei ed altri esponenti del Partito d’azione - PDA. Tra i dirigenti del Comitato militare del Comitato toscano di liberazione nazionale, nel dicembre venne catturato dalla banda Carità in seguito ad una delazione, insieme a Giancarlo Zoli ed altri; portato a Villa Triste, venne torturato e destinato alla condanna a morte, alla quale sfuggì perché reclamato dal comando tedesco insieme agli altri prigionieri. Venne quindi trasferito nel carcere militare della Fortezza da Basso e in seguito rilasciato con l’obbligo di presentarsi settimanalmente. A questo punto decise di darsi alla macchia e partecipò alla Resistenza fino alla liberazione di Firenze. Dopo la Liberazione Barile svolse l’incarico di delegato provinciale dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. In un clima di risveglio e fervore culturale, stabilì stretti rapporti con il gruppo di intellettuali legati alla rivista «Il Ponte», portò avanti l’impegno politico nelle file del PDA e, dopo la fine di quest’ultimo, aderì alle formazioni che ne raccolsero l'eredità: Unione dei socialisti, Partito socialista unitario, Unità popolare. In seguito lasciò la politica attiva, restando su posizioni di sinistra e non cessando mai il suo interesse per le vicende politiche nazionali ed internazionali. Chiamato da Piero Calamandrei a lavorare nel suo studio, nel 1947 si dimise dalla magistratura e iniziò la libera professione di avvocato, che portò avanti per decenni con il suo rinomato studio professionale. Diventò assistente di Calamandrei all'Università con Mario Galizia e Alberto Predieri. Nel 1951 conseguì la libera docenza in Diritto costituzionale ed una seconda in Istituzioni di diritto pubblico. Nel 1952-53 gli venne affidato l'incarico per l'insegnamento di Istituzioni di diritto pubblico all'Università di Siena, dove dal 1954 ottenne l'ordinariato. Dal 1963 ricoprì la cattedra di Diritto costituzionale presso l'Università di Firenze, sino alla conclusione della carriera accademica (1992). Gli venne conferito il titolo di professore emerito. Barile fu autore di una lunghissima serie di opere scientifiche, alcune di larga notorietà come “Istituzioni di diritto pubblico”, uno dei manuali più utilizzati in tutta Italia. I suoi interessi coprirono tutto l'ambito dell'ordinamento costituzionale, spesso concentrandosi su aspetti caratterizzati da un vivo collegamento con l'attualità politica. Tuttavia il settore che più lo appassionò fu quello dei diritti di libertà, con particolare riferimento alla libertà di manifestazione del pensiero, com'è dimostrato da un primo volume di lezioni su "Le libertà nella Costituzione" (1966), da un altro dedicato alla "Libertà di manifestazione del pensiero" (1975), e dal più recente "Diritti dell'uomo e libertà fondamentali" (1984). Promotore insieme a Giovanni Spadolini, Alberto Predieri e Silvano Tosi, del Seminario di studi e ricerche parlamentari, scuola di alta formazione per funzionari delle Assemblee elettive, partecipò a innumerevoli iniziative, seminari, convegni, e ricopre svariate cariche: fu accademico della Colombaria, dell'Accademia delle arti del disegno e dell'Accademia dei Lincei, presidente della Banca mercantile italiana, vicepresidente de La Magona d'Italia, del Teatro comunale di Firenze e della Banca toscana, componente del Consiglio generale della Compagnia di San Paolo e del consiglio di amministrazione della Fondazione Scuola di musica di Fiesole. Fece parte inoltre del Comitato di direzione delle riviste «Giurisprudenza costituzionale» e «Il Ponte». Fino agli ultimi anni della sua vita partecipò attivamente a polemiche e dibattiti su questioni istituzionali, come dimostrano anche i suoi numerosi interventi sui quotidiani e periodici nazionali. Tra il 1985 e il 1987 fu consigliere comunale a Firenze, eletto come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano durante la giunta Gabbuggiani. La sua carriera culminò, tra il 1993 e il 1994, con la carica di ministro per i rapporti con il Parlamento ricoperta nel governo Ciampi. Paolo Barile morì a Firenze il 1 giugno 2000.
Per saperne di più:
I partigiani d'Italia - Paolo Barile - Scheda personale redatta dalla Commissione regionale Emilia Romagna. Data base consultabile previa registrazione gratuita
Treccani - Dizionario biografico degli italiani. Paolo Barile - Voce biografica
Complessi archivistici prodotti:
Barile Paolo (fondo)
Bibliografia:
S. MERLINI, Il giovane Paolo Barile, in «Nuova Antologia», ott.-dic. 2017, pp. 71-83
P. CARETTI, Barile Paolo, in Dizionario biografico dei giuristi italiani, secoli XII – XX, Bologna, Il Mulino, 2013, vol. II, pp. 170-171
S. BARTOLE, Barile, Paolo, in Enciclopedia Italiana - V Appendice, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani), 1991.
Redazione e revisione:
Bonsanti Marta
Bonsanti Marta, 2020/04, revisione
Borgia Claudia, 2020/09/07, supervisione della scheda
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/10/13, supervisione della scheda
Mascagni Francesco, 2023/10/13, rielaborazione
Morotti Laura, 2020/08, revisione
Pacifico Sveva, 2020/08/17, revisione