Sede: Copertino
Date di esistenza: sec. XIII - 1806
Intestazioni:
Universitas di Copertino, Copertino (Lecce), sec. XIII - 1806, SIUSA
Il casale di Copertino viene donato a Spinello dei Falconi nel 1190 da Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce e viene poi infeudato nel 1230 da Federico di Svevia al proprio figlio Manfredi - Lancia con il titolo di conte.
Nel 1268 la contea di Copertino viene donata da Carlo d'Angiò ad Egidio Spina e dopo questi a Ugo di Brienne. Dai Brienne passa per via femminile ai d'Enghien, ma viene sottratta dalla regina Giovanna I di Napoli e donata a Francesco Sanseverino. Nel 1402 la contea di Copertino viene donata dal re di Napoli Ladislao d'Angiò-Durazzo a Ottino de Caris, detto "Malacarne". Dopo la morte di re Ladislao nel 1414, la regina Giovanna II la toglie ai Malacarne e la restituisce alla cognata Maria d'Enghien. Per via femminile passa ai Chiaromonte e ai Del Balzo. Nel 1489 Pirro del Balzo viene privato della contea di Copertino che viene ceduta nel 1494 a Bernardo Castriota-Granai (Skanderberg). Nel 1540 Antonio Castriota fa edificare il castello dall'architetto Evangelista Menga. Nel 1558 la contea viene acquistata da Uberto Squarciafico, nonostante l'Universitas avesse richiesto di dichiarare Copertino città demaniale. La contea passa, sempre per via femminile, ai Pinelli e ai Pignatelli che hanno tenuto il titolo nominale anche dopo l'abolizione dei diritti feudali.
Copertino risulta nel XVIII secolo "paese in Terra d'Otranto in diocesi di Nardò" (L. Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, 1797-1805, vol. IV, p. 124).
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
preunitario
Soggetti produttori:
Comune di Copertino, successore
Profili istituzionali collegati:
Universitas (Regno di Napoli), sec. XIII - 1806
Complessi archivistici prodotti:
Archivio preunitario (sub-fondo / sezione)
Carteggio (serie)
Comune di Copertino (fondo)
Redazione e revisione:
Mincuzzi Antonella - supervisore Rita Silvestri, 2015/06/25, supervisione della scheda