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Comunità di Castelbuono

Sede: Bevagna (Perugia)
Date di esistenza: sec. XV - 1860

Intestazioni:
Comunità di Castelbuono, Bevagna (Perugia), sec. XV - 1860, SIUSA

Le vicende della Comunità di Castelbuono sono strettamente legate a quelle della famiglia perugina dei Baglioni. Negli anni della signoria di Braccio Fortebraccio da Montone, morto nel 1424, Castelbuono era compresa nei territori di primo dominio dei Baglioni.
Nel 1446 Nello Baglioni ottenne da papa Eugenio IV l'investitura di vicario pontificio di Spello, Bettona, Collemancio e di altre comunità, tra le quali anche Castelbuono.
Nel 1530 fu concessa da papa Clemente VII a Malatesta Baglioni, in ricompensa della sua abilità diplomatica e per aver preservato il sacco di Firenze.
Dopo la morte di Rodolfo Baglioni, nel 1554, Giulio III confermò i possedimenti di costui ai suoi discendenti, contro le pretese di Adriano e di Astorre Baglioni.
Dall'esame dell'unico registro di consigli e riformanze rinvenuto a Cannara, si sa che l'amministrazione di Castelbuono era regolamentata da uno statuto che i priori giuravano di osservare e dalla "bulla boni regiminis" (Trattasi della bolla "Pro commissa nobis" del 15 agosto 1592, emanata da Clemente VIII per la retta amministrazione delle comunità dello Stato pontificio), "... remotis ab eis odio, amore, timore, atque humana gratia, promiserunt utilia pro comunitate facere, inutilia pretermittere".
Dal verbale del consiglio del 6 dicembre 1772 rileviamo che esso era convocato su mandato di Pietro Mattioli "per la Dio gratia, e della Sagra Consulta, di Cannara, e Luoghi annessi Governatore". Il consiglio, negli ultimi decenni del XVIII secolo, era costituito dai seguenti membri: un capo priore, un secondo priore, un capo sindico, un secondo sindico, due consiglieri dei capi priori, quattro consiglieri dei secondi priori più altri due consiglieri.
Al 15 maggio del 1816 risale l'ultima seduta consiliare della "subalterna comunità di Castelbuono" che, in esecuzione del motu proprio di papa Pio VII del 6 luglio 1816 sull'amministrazione pubblica, venne classificata come appodiato di Cannara, comunità di residenza di governatore, nel governo distrettuale di Foligno. Con il riparto territoriale del 1817 Castelbuono rimase appodiato di Cannara, trasformata nel frattempo in comune unito a Bevagna, luogo di residenza di governatore, nel Distretto di Spoleto. Al successivo riparto territoriale (motu proprio di Leone XII del 21 dicembre 1827) diventò, invece, appodiato di Bevagna.
Ancora oggi è una frazione del Comune di Bevagna.

(tratto anche dall'inventario di Vittorio Angeletti)


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario

Soggetti produttori:
Comune di Bevagna, collegato
Comune di Cannara, collegato

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870

Complessi archivistici prodotti:
Comunità di Castelbuono di Bevagna (fondo)
Comunità di Castelbuono di Bevagna (fondo)


Bibliografia:
L. BONAZZI, Storia di Perugia dalle origini al 1860, a cura di G. INNAMORATI, con una nota di L. SALVATORELLI, vol. I Dalle origini al 1494, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1959, 515-516
O. TURRIONI, Cannara tra medioevo ed età moderna, Cannara, Arti grafiche Antica Porziuncola, 2001., 155
P. TEDESCHI, Spello e i Baglioni, in COMUNE DI SPELLO, SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, In armario communis. Aspetti della storia di Spello attraverso le carte dei suoi archivi, Comune di Spello, 1995, pp. 33-42: 36

Redazione e revisione:
Santolamazza Rossella, 2015/05/19, revisione


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