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Reggiane OMI spa

Sede: Reggio nell'Emilia
Date di esistenza: 1901 - 1994

Intestazioni:
Reggiane, Reggio nell'Emilia, 1901 - 1994, SIUSA

Altre denominazioni:
Officina Meccanica e Fonderia ing. Romano Righi e C., 1901 - 1904
Officine Meccaniche Reggiane sa, 1904 - 1913
Officine Meccaniche Italiane sa, 1913 - 1935
Reggiane Officine Meccaniche Italiane sa, 1935 - 1951
Reggiane Officine Meccaniche Italiane in liquidazione coatta amministrativa, 1951 - 1956
Nuove Reggiane Officine Meccaniche Italiane spa, 1950 - 1959
Reggiane Officine Meccaniche Italiane spa, 1959 - 1994
Reggiane OMI spa, 1959 - 1994

All'origine delle Officine Reggiane, più note come "Reggiane", vi fu un'elargizione della Cassa di Risparmio di Reggio Emilia per la creazione di un'officina meccanica che occupasse almeno 50 dipendenti. La proposta fu accolta dell'ingegnere Romano Righi che nel 1901 fondò l'Officina Meccanica e Fonderia ing. Romano Righi e C., specializzata nella produzione di carri ferroviari. Il successo dell'iniziativa indusse Righi ad ampliare la base finanziaria costituendo nel 1904 la società anonima Officine Meccaniche Reggiane. Rapidamente l'azienda ampliò l'attività assorbendo la SOFIA (Società Officine Ferroviarie Italiane Anonima) di Napoli e cambiando nel 1913 denominazione in Officine Meccaniche Italiane società anonima. Durante la Grande Guerra le Reggiane svilupparono la produzione bellica e all'inizio degli anni '20 ampliarono i settori di attività con l'incorporazione della SAML (Società Anonima Meccanica Lombarda) di Monza. La crisi economica del '29 non risparmiò le Reggiane il cui pacchetto di maggioranza fu acquistato nel 1933 dall'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), e poi fu ceduto due anni dopo al conte Gianni Caproni determinando un nuovo cambio di denominazione in Reggiane Officine Meccaniche Italiane società anonima. All'interno del Gruppo Caproni, comprendente Isotta Fraschini, Fabbriche d'armi di Brescia, Officine Caproni-Taliedo, Officine Motori Carraro, le Reggiane conobbero un grande sviluppo. Già a partire dal 1932 era iniziata la produzione di macchine agricole, in prospettiva di sostituzione del ramo ferroviario, mentre tra la fine degli anni '30 e l'entrata in guerra dell'Italia la specializzazione nel settore aeronautico e delle armi e munizioni ne decretarono la notorietà anche al di fuori dei confini nazionali. In quegli anni furono progettati e realizzati nello stabilimento di via Vasco Agosti a Reggio Emilia le serie di aerei da caccia RE (2000, 2001, 2002, 2003, 2005, 2006) e motori per l'aviazione.
Dopo la distruzione bellica di gran parte dello stabilimento avvenuta il 7 e 8 gennaio 1944 per un pesante bombardamento alleato, la produzione riprese a stento finché nel marzo 1948 il pacchetto di maggioranza dell'azienda fu acquistato dal Fondo per il finanziamento dell'industria meccanica (FIM), istituito con la funzione di sostenere la riconversione delle industrie metalmeccaniche che erano state impiegate nella produzione bellica (d.lgs. 8.09.1947 n. 889). Per salvare l'azienda fu imposto un vasto piano di licenziamenti che provocarono una lunga occupazione operaia dall'ottobre 1950 all'ottobre 1951. Dopo le dimissioni dell'intero consiglio di amministrazione delle Reggiane, il FIM ottenne, con l'emanazione il 22 maggio 1951 di un decreto interministeriale dei Ministeri del Tesoro e dell'Industria e commercio, la messa in liquidazione coatta amministrativa dell'azienda con la nomina di un commissario liquidatore. Il rag. Francesco Moraglia assunse questa funzione l'1 giugno 1951 e rimase in carica fino al 21 aprile 1953, allorché subentrò l'avv. Adriano Pacini fino alla chiusura del procedimento di liquidazione (sentenza del Tribunale di Reggio Emilia del 31 luglio 1956). In questo lungo periodo tuttavia lo stabilimento non rimase fermo, e sia per gestire le commesse rimaste incompiute delle Reggiane, sia per dar corso ai nuovi orientamenti produttivi che lentamente andavano affermandosi in Italia e all'estero, fu creata una società denominata Nuove Reggiane Officine Meccaniche Italiane società per azioni (atto notarile del 16 giugno 1950) che sviluppò l'attività avvalendosi dei mezzi tecnici e delle risorse umane messe a disposizione dalle Reggiane. Due anni dopo la chiusura del procedimento di liquidazione, tornando il bilancio in utile, l'assemblea degli azionisti deliberò il 30 dicembre 1958 la fusione di Reggiane e Nuove Reggiane tramite incorporazione di quest'ultima (atto notarile del 3 giugno 1959) e la società assunse la denominazione di Reggiane Officine Meccaniche Italiane società per azioni, meglio nota nella forma abbreviata Reggiane OMI spa.
Contemporaneamente anche il FIM, cessata la funzione per cui era stato istituito, fu messo in liquidazione e chiuso alla fine del 1958. Le maggioranze azionarie delle società che erano state controllate dal FIM, tra cui le Reggiane, furono trasferite a titolo di comodato alla Finanziaria Ernesto Breda di Milano, denominata per brevità FEB, istituita nel 1952 con funzioni di holding. Quattro anni dopo, con d.p.r. 27.01.1962 n. 38, veniva creato l'Ente autonomo di gestione per le partecipazioni del fondo di finanziamento dell'industria meccanica, divenuto nel 1967 Ente partecipazioni e finanziamento industrie manifatturiere (EFIM) con lo scopo di gestire le partecipazioni del FIM in liquidazione, e il primo gruppo trasferito all'EFIM fu la FEB con le società controllate. Successivamente tra gli anni '60 e '70 l'EFIM si strutturò in varie società finanziarie caposettore dalle quali dipendevano le società operative raggruppate per settori di attività: oltre alla FEB (caposettore originario dell'EFIM), MCS, Aviofer e Sopal, alle quali si aggiunsero all'inizio degli anni '80 Efimimpianti e Sistemi e Spazio. Le Reggiane passarono dalla FEB prima sotto la gestione di Aviofer e poi di Efimimpianti.
Per quanto concerne l'organizzazione dell'azienda fu caratterizzata da una sostanziale continuità: il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea generale dei soci poi degli azionisti, nominava nel suo seno il presidente affiancato dal segretario. La gestione ordinaria era demandata ad un comitato direttivo composto da direttore generale, direttore tecnico, direttore alle vendite e direttore amministrativo. La struttura amministrativa delle Nuove Reggiane (1951-1958) fu assai simile a quella delle Reggiane OMI spa.
L'inizio degli anni '90 fu segnato dalla crisi del sistema delle partecipazioni statali e per decisione governativa l'EFIM fu messo in liquidazione. Le tappe della liquidazione furono lunghe e complesse, iniziarono nel 1992 e comportarono la cessione di maggior parte delle aziende controllate da EFIM. Anche le Reggiane furono poste in liquidazione coatta amministrativa con una procedura specifica che ebbe inizio nel 1994 (Reggiane OMI spa in lca). Nello stesso anno le attività produttive furono cedute alla Società Officine Meccaniche Fantuzzi spa (OMF Fantuzzi spa), mentre l'involucro societario comprensivo delle voci attive e passive rimaneva in capo a Reggiane OMI spa in lca e proseguiva la procedura di liquidazione con la gestione delle numerose azioni legali promosse da creditori ed ex-dipendenti. A partire dal 2001 fu disposta una prima razionalizzazione dell'intera procedura di liquidazione con l'accorpamento di tutte le società in lca del gruppo EFIM in tre società (Alumix spa in Ica, Efimimpianti spa in lca e Nuova Breda Fucine spa in lca). A sua volta Reggiane OMI spa in lca veniva accorpata a Efimimpianti in lca finché nel 2007 (d.m. Ministero dell'Economia e delle Finanze 18.07.2007 n. 71033) una ulteriore razionalizzazione prevedeva il trasferimento di tutte le procedure di liquidazione di EFIM e delle varie società in lca alla società Ligestra srl (società finanziaria interamente controllata dal gruppo Fintecna spa), che ha continuato a gestire anche la parte di liquidazione relativa alle Reggiane.
Per quanto riguarda i settori produttivi a partire dagli anni '60 fino agli anni '90, l'azienda si è via via specializzata negli impianti di dissalazione, negli zuccherifici e nei grandi impianti portuali, conquistando anche il mercato estero. Ciò è proseguito con l'acquisizione da parte di OMF Fantuzzi spa, dando origine nel 1997 a Fantuzzi Reggiane spa e confermandosi una delle maggiori entità a livello internazionale nella produzione di gru di grandi dimensioni, cosiddetti portainer, utilizzati negli scali marittimi per lo sbarco dei container. Nel decennio successivo l'azienda si è ingrandita ulteriormente con l'acquisizione di società concorrenti, dando luogo a trasformazioni societarie facenti capo al Gruppo Fantuzzi, tra cui la creazione di Reggiane Cranes and Plants spa, finché nel 2009 è stata realizzata la vendita di tutte le attività del gruppo alla società americana Terex Corporation.


Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Soggetti produttori:
Finanziaria Ernesto Breda - FEB, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Reggiane OMI (fondo)


Bibliografia:
S. SPREAFICO, Un'industria, una città, Bologna, Il Mulino, 1968
A. CANOVI, Le Reggiane raccontano la città. Documenti per una cronistoria a partire dalle Officine (1901-1994), in Comune di Reggio Emilia, L'Archivio Storico delle Officine Reggiane, Progetto di salvaguardia e valorizzazione, Reggio Emilia 2009, pp. 11-38

Redazione e revisione:
Caniatti Giovanna, 2017/10/24, integrazione successiva
Germani Ingrid, 26/05/2014, prima redazione
Menghi Sartorio Barbara**, 2014/06/08, supervisione della scheda


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