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Chaplin Elisabeth Barbe

Fontainebleau (Seine-et-Marne, Francia) 1890 ott. 17 - S.Domenico di Fiesole (Firenze) 1982 gen. 28

Pittrice

Intestazioni:
Chaplin, Elisabeth, Barbe, pittrice, (Fontainebleau 1890 - S. Domenico di Fiesole 1982), SIUSA

Nipote di Charles Chaplin e figlia della scultrice e poetessa Marguerite Bavier-Chaufour. La madre apparteneva all'illustre dinastia di origine alsaziana dei Bavier che annoverava personalità politiche come Victor Chauffour, e il ministro Jules Ferry, nonché Charlotte Buff Chestner, l'amante platonica di Goethe. Il padre era figlio di Charles Joshua Chaplin, celebre pittore di origine inglese. Nel 1900 William Chaplin, dreyfusardo appassionato, abbandonò la Francia e si trasferì in Italia con la famiglia la moglie Marguerite e i figli Elisabeth, Yvette, Nenette e Jean-Jacques, prima a Bagnasco in Piemonte e due anni dopo in Liguria a Laigueglia. Nel 1904 durante un viaggio per Roma, una sosta imprevista alla stazione di Firenze, permise ai Chaplin di scoprire il fascino della città dove Elisabeth visse dal 1904-1906 circa. A questo periodo risalgono i primi dipinti di Elisabeth come il famoso "Ritratto di famiglia in esterno" (1906). A Firenze Elisabeth, frequentò gli studi di alcuni grandi maestri attivi in città, tra cui Francesco Gioli e l'anziano Giovanni Fattori. Come prevedeva la didattica artistica dell'epoca, fece numerose copie di dipinti degli antichi maestri della Galleria degli Uffizi. Tra le altre prime opere di quegli anni, "Les enfants au soleil" e "l'Autoritratto con ombrello verde" che mostrano suggestioni legate al tardo-impressionismo, come quello di Auguste Renoir e Mary Cassat. Nel 1907 si trasferì con la famiglia a Villa Levi a San Domenico, si unirà loro da questo momento l'istitutrice Ida Capecchi, donna colta discepola di Edmondo De Amicis.
Verso il 1910 si dedicò a tele di grande formato, con una veloce maturazione del proprio stile, verso forme più sintetiche e costruzioni basate su grandi campiture di colore, in linea con quanto avveniva in Francia con Bonnard e Vallotton. Nel 1910 ricevette, con il "Ritratto di famiglia", la medaglia d'oro dalla Società fiorentina di belle arti. Il 1911 è una data fondamentale, quella del trasferimento al Treppiede, la casa dove vivrà per altri settant'anni.
Seguirono alcune importanti esposizioni: nel 1912 alla Promotrice fiorentina, nel 1913 alla Secessione romana, nel 1914 alla Biennale di Venezia.
Nel 1916 si trasferì a Roma con tutta la famiglia, dove conobbe il direttore di Villa Medici Albert Besnard e André Gide. Mentre il suo successo si andava consolidando, il suo stile si avvicinò alle ricerche Nabis, in particolare di Maurice Denis, esponendo di nuovo alla Biennale veneziana nel 1920 e al Salon di Parigi, riscuotendo importanti consensi che la portarono ad esporvi regolarmente da quell'anno. Nel 1922 lasciò Roma e dagli anni trenta, fino alla fine della Seconda guerra mondiale, visse a Parigi, dove ottenne importanti commissioni pubbliche per la realizzazione di grandi murali nelle chiese Notre-Dame-du Salut e Saint-Esprit. Nel 1937 ricevette la medaglia d'oro all'Exposition internationale di Parigi e nel 1938 la Legione d'onore, come riconoscimento assoluto di merito artistico. Negli anni successivi sviluppò uno stile più decorativo, con superfici ingigantite e riempite di figure, colori smaltati e massicci inserti floreali. Accanto a queste opere di grande formato continuò sempre a produrre anche opere da cavalletto, spesso dedicate a soggetti tratti dalla vita quotidiana e familiare. Finita la guerra si stabilì definitivamente a San Domenico di Fiesole, venendo celebrata da numerose mostre personali a Firenze, tra cui una grande antologica a Palazzo Strozzi (1946); in questa occasione alla richiesta di un ritratto per il Corridoio vasariano, offrì l'"Autoritratto con ombrello". Altre mostre personali all'Accademia delle arti del disegno (1956), all'Istituto francese (1965) e alla galleria Michelucci (1972). Nel 1974 la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti fu lieta di accettare la donazione, da effettuarsi dopo la sua morte, di più di cento quadri, dedicandole nel 1979 una sala dove alcune sue opere sono esposte in mostra permanente. Tra i musei che espongono opere dell'artista anche la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Elisabeth sopravvisse ai fratelli, nonostante fossero più giovani di lei, e si spense a 92 anni nella villa familiare Il Treppiede a San Domenico di Fiesole il 28 gennaio 1982.


Complessi archivistici prodotti:
Chaplin Elisabeth Barbe (fondo)


Bibliografia:
Giuliano Serafini, "Elisabeth Chaplin. Disegni", Firenze, Polistampa, 1996
Marco Fagioli, "Elisabeth Chaplin. Tra simbolismo e neospiritualismo", Firenze, Aión, 2001
Giuliano Serafini, "Elisabeth Chaplin tre stagioni di simboli", Firenze, Polistampa, 1994

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Morotti Laura, 2014/03, prima redazione


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