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Miniera di Boratella I

Sede: Mercato Saraceno (Forlì-Cesena)
Date di esistenza: 1869 - 1956

Intestazioni:
Miniera di Boratella I, Mercato Saraceno (Forlì-Cesena), 1869 - [1956], SIUSA

La miniera di Boratella I, situata alla sinistra del torrente Boratella nel comune di Mercato Saraceno (FC), fa parte insieme alle miniere Boratella II e Boratella III, autonome sotto il profilo tecnico amministrativo, del giacimento più ricco scoperto in Romagna che si estendeva a sinistra e a destra del torrente Boratella nei comuni di Mercato Saraceno e Sogliano. Nel 1869 la concessione passò dalla società di Natale Dellamore al conte Taveggi di Bologna ed all'ingegnere belga Giovanni de Rechter (che nel 1875 prenderà in concessione la miniera di Piaia e Paderno). I due nel 1871 vendettero la miniera al banchiere londinese Giovanni Stanisforth e al banchiere parigino Martin Wolfang Scheyer che fondarono subito dopo dopo la «Cesena Sulphur Company Limited» con lo scopo di acquistare altre miniere del cesenate. Dal maggio 1873 direttore e amministratore delegato delle miniere cesenati di proprietà della società inglese, fu l'ingegnere Francesco Kossuth, figlio di Lajos Kossuth protagonista della rivoluzione ungherese del 1848.
Negli anni successivi fino al 1880, periodo di massimo sviluppo dell'industria solfifera romagnola, la miniera arrivò ad impiegare 1200 unità di manodopera. Il trasporto del materiale dalla miniera alla strada provinciale Borello-Mercato Saraceno avveniva, per la maggior parte, tramite la ferrovia a cavalli (ippoferrovia), costruita da Natale Dellamore, affittuario della Boratella III, e particolarmente esoso nei pedaggi.
La crisi che attraversò negli anni successivi l'industria romagnola della zolfo sia per la diminuzione del prezzo dello zolfo per tonnellata sia per la concorrenza degli zolfi siciliani, causò il fallimento della gestione della compagnia inglese che fu dichiarato nel maggio 1887. Grazie all'operato del curatore fallimentare, l'avvocato cesenate Pietro Turchi, esponente illuminato del repubblicanesimo romagnolo, coadiuvato dal Kossuth, la miniera rimase attiva finché non fu trovato un nuovo acquirente, la ditta Luigi Trezza, poi Società anonima miniere solfuree Trezza-Albani di Romagna, che acquistò la concessione nel 1889. Ma la miniera nel 1903 fu definitivamente abbandonata. Nel 1917, dopo 14 anni di totale abbandono, la società Montecatini di Milano ne acquistò le concessioni unitamente ad altre concessioni limitrofe, ma i lavori di ricerca e sfruttamento furono alquanto limitati. A metà anni Cinquanta la società milanese, a causa della crisi del settore, abbandonò definitivamente l'area cesenate.


Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Soggetti produttori:
Montecatini - Società generale per l'industria mineraria e chimica, collegato
Società anonima miniere solfuree Trezza-Albani-Romagna, collegato

Per saperne di più:
"L'industria degli zolfi di Romagna e Marche", I parte - filmato realizzato nel 1924 a cura della Montecatini, restaurato nel 2004, fa parte del fondo Edison dell'Archivio nazionale del cinema di impresa.
"L'industria degli zolfi di Romagna e Marche", II parte - filmato realizzato nel 1924 a cura della Montecatini, restaurato nel 2004, fa parte del fondo Edison dell'Archivio nazionale del cinema di impresa.
"L'industria degli zolfi di Romagna e Marche", III parte - filmato realizzato nel 1924 a cura della Montecatini, restaurato nel 2004, fa parte del fondo Edison dell'Archivio nazionale del cinema di impresa.
Miniere Romagna. Le miniere nel cesenate. Miniera Boratella 1

Complessi archivistici prodotti:
Miniere solfifere dell'area romagnolo-marchigiana. Miscellanea (fondo)


Redazione e revisione:
Crociati Silvia, 2013/05/29, prima redazione
Crociati Silvia, 2013/09/04, integrazione successiva
Menghi Sartorio Barbara**, 2013/08/21, revisione
Menghi Sartorio Barbara**, 2013/11/16, supervisione della scheda


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