Date di esistenza: 1917 - 1964
Intestazioni:
Miniera di Perticara, Novafeltria (Rimini), sec. XV - 1964, SIUSA
Montecatini - Società generale per l'industria mineraria e chimica. Miniera di Perticara, Novafeltria (Rimini), 1917 - 1964, SIUSA
Altre denominazioni:
Miniera di Perticara, sec. XV - 1964
Montecatini - Società generale per l'industria mineraria e chimica. Miniera di Perticara e Marazzana, 1917 - 1964
La Società generale per l'industria mineraria e chimica Montecatini di Milano nel 1917 acquisì la miniera di zolfo di Perticara, nel comune di Novafeltria, di cui si hanno notizie già dal XV secolo e che ebbe il suo periodo di sviluppo nell'Ottocento quando venne acquistata dal facoltoso conte Giovanni Cisterni di Rimini che associava all'attività produttiva della polvere pirica anche uno stabilimento di raffinazione situato sul porto canale, rilevandola dalla Ditta Luigi Trezza, poi dal 1904 Società anonima miniere solfuree Trezza-Albani-Romagna.
Il giacimento si estendeva sul confine delle province di Pesaro e Forlì, dal crinale che divideva il bacino del Savio da quello del Marecchia fino al torrente Fanante, affluente del Savio, includendo anche il vicino bacino della Marazzana.
La miniera, grazie alla politica della Montecatini di razionalizzazione della ricerca mineraria che mirava ad uno sfruttamento intensivo delle risorse del territorio si sviluppò rapidamente, fino ad arrivare negli anni Trenta, periodo di maggiore espansione, a dare lavoro a circa 1600 persone tra uffici, cantieri sotterranei ed esterni.
La direzione era affidata ad un ingegnere minerario che ricopriva il ruolo di direttore generale e di direttore tecnico; l'amministrazione era affidata ad un segretario che si occupava del coordinamento degli uffici contabilità, magazzino e personale; l'Ufficio Tecnico si occupava di progettare planimetrie, carte topografiche e disegni operativi per i lavori alle gallerie, le discenderie, gli avanzamenti, i tagli di coltivazione ed altri interventi. Nel tempo si sono succeduti 16 direttori mediamente in carica dai due ai quattro anni, salvo eccezioni: Luigi Raimondi, 1917-1919; Emanuele Ricci, 1919-1920; Giovanni Pavan, 1920-1921, Abramo Parisio, 1921-1929, Luigi Valsecchi, 1929-1930; Francesco Mandruzzato, 1930-1934; Luigi Valsecchi, 1934-1936; Carli, 1938; Romolo Stella, 1939-1941; Ciniro Bettini, 1946-1951; Giusto Allegrini, 1952-1953; Adolfo Squillero, 1954-1955; Andrea Sculco, 1955-1959; Ermanno Ordan, 1959-1963; Valerio Cicchi, 1963-1964.
La Montecatini si occupò inoltre dell'assistenza ai lavoratori istituendo la cassa di mutuo soccorso, gli spacci aziendali, asili per i figli dei dipendenti; si occupò della salute fisica e spirituale di minatori e familiari prendendo alle proprie dipendenze un medico di miniera e un cappellano; pianificò gli aspetti della loro vita extra-lavorativa mediante attività di dopolavoro aziendale quali biblioteca, cinema, teatro, campi da bocce, squadra di calcio.
L'esaurimento dei giacimenti, l'aumento del costo per il trasporto del minerale, la concorrenza degli zolfi americani portarono nel dopoguerra ad un lento ma inesorabile declino. Tra il 1950 e il 1959 le maestranze furono ridotte del 50% e, nonostante le azioni dimostrative di sciopero, continuarono i progressivi licenziamenti fino ad arrivare alla chiusura della miniera nella primavera del 1964, allorché vi erano impiegate 70 persone. Nel maggio 1964 dal pozzo Vittoria uscì l'ultimo vagone di zolfo, dopodiché furono riempiti con il cemento armato l'imbocco dei pozzi, furono distrutte con le ruspe le attrezzature esterne dei cantieri Certino e Fanante, furono spogliati tutti i locali aziendali.
La Montecatini si occupò inoltre dell'assistenza ai lavoratori istituendo la cassa di mutuo soccorso, gli spacci aziendali, asili per i figli dei dipendenti; si occupò della salute fisica e spirituale di minatori e familiari prendendo alle proprie dipendenze un medico di miniera e un cappellano; pianificò gli aspetti della loro vita extra-lavorativa mediante attività di dopolavoro aziendale quali biblioteca, cinema, teatro, campi da bocce, squadra di calcio.
L'esaurimento dei giacimenti, l'aumento del costo per il trasporto del minerale, la concorrenza degli zolfi americani portarono nel dopoguerra ad un lento ma inesorabile declino. Tra il 1950 e il 1959 le maestranze furono ridotte del 50% e, nonostante le azioni dimostrative di sciopero, continuarono i progressivi licenziamenti fino ad arrivare alla chiusura della miniera nella primavera del 1964, allorché vi erano impiegate 70 persone. Nel maggio 1964 dal pozzo Vittoria uscì l'ultimo vagone di zolfo, dopodiché furono riempiti con il cemento armato l'imbocco dei pozzi, furono distrutte con le ruspe le attrezzature esterne dei cantieri Certino e Fanante, furono spogliati tutti i locali aziendali.
Condizione giuridica:
privato
Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa
Soggetti produttori:
Montecatini - Società generale per l'industria mineraria e chimica, collegato
Raffineria di Bellisio Solfare, collegato
Società anonima miniere solfuree Trezza-Albani-Romagna, collegato, 1917
Rinaldi Mario, collegato, 1934 - 1964
Per saperne di più:
"L'industria degli zolfi di Romagna e Marche", I parte - filmato realizzato nel 1924 a cura della Montecatini, restaurato nel 2004, fa parte del fondo Edison dell'Archivio nazionale del cinema di impresa.
"L'industria degli zolfi di Romagna e Marche", II parte - filmato realizzato nel 1924 a cura della Montecatini, restaurato nel 2004, fa parte del fondo Edison dell'Archivio nazionale del cinema di impresa.
"L'industria degli zolfi di Romagna e Marche", III parte - filmato realizzato nel 1924 a cura della Montecatini, restaurato nel 2004, fa parte del fondo Edison dell'Archivio nazionale del cinema di impresa.
Miniera di Perticara. Scatti fotografici del 1940.
Parco dello zolfo delle Marche. Miniera di Perticara
Complessi archivistici prodotti:
Miniera di Perticara (fondo)
Bibliografia:
A. BARTOLINI, Perticara nel Montefeltro: un monte, una miniera, un paese, Rimini, Gattei, 1974
M. BATTISTELLI, Miniere di zolfo a Perticara, in «Studi Montefeltrani», XII (1985), pp. 105-128
M. BATTISTELLI, I pionieri dell'industria solfifera perticarese, in «Studi Montefeltrani», XIII (1986), pp. 97-130
I. RINALDI, Perticara, la miniera di zolfo, la sua gente, Verucchio, Pazzini, 1988
P. MATTIAS - G. CROCETTI - A. SCICLI, Lo zolfo nelle Marche. Giacimenti e vicende, Roma, Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, 1995
Cristalli nella nebbia. Minatori a zolfo dalle Marche a Ferrara, a cura di L. ANGELINI, Ferrara, Effegi studio, 1996
I. RINALDI, La miniera di zolfo di Perticara. Storia per immagini, Verucchio, Pazzini, 1998
G. PEDROCCO, Zolfo e minatori nella provincia di Pesaro e Urbino, Urbania, Arti grafiche Stibu, 2002
E. ANTINORI, La Buga. Storia 'minore' della Miniera di Perticara, San Marino, Aiep, 2004
P. CAPPELLA, Storia grande di un paese piccolo. Perticara un Monte, un Paese, una Miniera, a cura di M. FLENGHI - D. TESTI, Edizioni Stear, Ravenna, 2007
D. FAGIOLI - V. SANTI, Imprese capitali e professionisti stranieri nell'industria dello zolfi in Romagna, in «Scuola Officina», 1 (2008), pp. 29-35
A. VAROTTI, C'erano anche loro: i muli nella miniera di zolfo di Perticara, s.l., s.n., 2008
Redazione e revisione:
Crociati Silvia, 2013/04/18, prima redazione
Crociati Silvia, 2013/09/03, rielaborazione
Menghi Sartorio Barbara**, 2013/08/20, revisione
Menghi Sartorio Barbara**, 2013/11/09, supervisione della scheda