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Di Giacomo Salvatore

Napoli 1860 mar. 12 - Napoli 1934 apr. 5

Intestazioni:
Di Giacomo, Salvatore, giornalista, scrittore, bibliotecario, (Napoli 1860 - Napoli 1934), SIUSA

Studente di medicina per volontà paterna, Salvatore Di Giacomo abbandonò la Facoltà al terzo anno di studi per dedicarsi al giornalismo. Fondò il periodico letterario Il Fantasio e dal 1882 collaborò con varie testate, pubblicando dapprima racconti fantastici, poi i primi sonetti. Compose la prima canzone nel 1882, in occasione della festa di Piedigrotta, manifestazione per la quale continuerà a lavorare per circa trent'anni, ricevendone popolarità ma anche giudizi poco lusinghieri da parte dei colleghi.
Le sue prime novelle furono apprezzate da Antonio Fogazzaro e Matilde Serao; seguirono altre composizioni, in cui la vita quotidiana, fatta di povertà, prostituzione e malavita, era rappresentata con realismo, non disgiunto da una certa umanità, e con un taglio spiccatamente teatrale.
Nel 1892 con Benedetto Croce ed altri fondò la rivista Napoli nobilissima e subentrò a Matilde Serao nella rubrica Api, mosconi e vespe del Corriere di Napoli. Volgendo al termine l'attività giornalistica, assunse l'incarico di bibliotecario prima presso il Conservatorio di San Pietro a Majella, poi presso la Biblioteca universitaria; nel 1896 fu incaricato di organizzare la biblioteca dell'Istituto di belle arti.
Nel 1900 fu rappresentato al Teatro San Ferdinando l'atto unico 'O mese mariano. Nel 1903 Benedetto Croce pubblicò un saggio sulla poesia dialettale, nel quale espresse un giudizio molto lusinghiero sull'opera di Di Giacomo, mantenendo qualche riserva sui suoi lavori giovanili; la cosa ebbe una certa risonanza, trattandosi del primo riconoscimento pubblico ricevuto dall'opera del poeta napoletano. Nello stesso periodo Di Giacomo assunse la direzione della Biblioteca Lucchesi Palli, sezione della Biblioteca nazionale di Napoli.
La prima edizione completa delle sue poesie vide la luce nel 1907, con il glossario stilato da Gaeta e le note a cura di Benedetto Croce; nel 1909 fu rappresentato per la prima volta al Teatro nuovo di Napoli il dramma in due atti Assunta Spina, trionfalmente accolto da pubblico e critica; nel 1910 l'editore Carabba di Lanciano pubblicò tutta la sua produzione teatrale; nel 1916 fu data alle stampe l'ultima raccolta di poesie, canzoni e ariette nove.
Autore prolifico e difficilmente classificabile, scrisse in dialetto restando un borghese, fu saggista e appassionato ricercatore di "curiosità" napoletane, autore teatrale e valente bibliotecario, manifestando nel corso di tutta la sua esistenza la straordinaria ricchezza della sua personalità multiforme.


Complessi archivistici prodotti:
Biblioteca Lucchesi Palli di Napoli (complesso di fondi / superfondo)
Di Giacomo Salvatore (fondo)


Redazione e revisione:
Amato Fiorella, 2013/10/15, supervisione della scheda
Vettone Erika, 2013/04/17, prima redazione


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