Scrittore
Industriale
Intestazioni:
Spina, Alessandro, scrittore, industriale, (Bengasi 1927 - Rovato 2013), SIUSA
Altre denominazioni:
Khouzam Basili
Scrittore fuori dagli schemi, a cominciare dalla sua biografia, che si svolge ai margini non solo del mondo editoriale ma appartata in luoghi lontani o periferici: in volontario esilio si potrebbe concludere, salvo scoprire come manchino - in questo caso - il compiacimento della fuga o lo sdilinquimento nell'esotismo. Anche durante la lunga permanenza africana, Alessandro Spina ha infatti mantenuti vivi i collegamenti con l'Europa, come parimenti, dopo il trasferimento nella campagna bresciana non si è alienato dalla vita mondana. Come del resto non regge l'etichetta di apolide o di straniero in patria, perché la cultura araba e mediorentale convivono con la tradizione della letteratura italiana: abusando per una volta di una metafora trita si potrebbe definire Spina come scrittore diviso tra due mondi.
Era infatti nato in Cirenaica (la sua famiglia - di fede cristiano maronita e di origine siriana - vi aveva impiantato una industria tessile) dove aveva vissuto fino a 13 anni, conoscendovi la vita coloniale pacificata durante gli anni del fascismo, per finire di assistere da spettatore - alla sua partenza nel 1940, l'anno dell'innescarsi del secondo conflitto mondiale che segna il suo primo ritorno in Italia - alla fine dell'avventura italiana nel continente africano e di tutta un'epoca coloniale (conclusione che ritorna - magari solo presagita o rimossa - in molti suoi scritti). Vive in Italia dal 1940 al 1953, anno in cui lascia Milano, dove si era appena laureato discutendo una tesi su Alberto Moravia, per tornare in Libia. Guidare per 26 anni un'industria in nord Africa scuote quello che si immagina il consueto pedigree di uno scrittore ma, ironia della sorte, il suo stile e il suo punto di vista non potrebbero essere stati più lontani da quella che nel secondo dopoguerra si è concretizzata come una vera e propria corrente, quella cioè che è stata definita come letteratura industriale. I primi tentativi letterari, abbozzati tra Milano e l'Africa, sono stati bollati come scolastici e cestinati dallo stesso autore. Il vero e proprio esordio avviene in un fascicolo di «Nuovi Argomenti» del 1955 (a. 3, marzo-apr., n° 13) con un testo intitolato "L'ufficiale", che costituisce un episodio di un più vasto affresco a cui Spina ha lavorato dal 1954 al 1999 (il progetto libico non si arena nemmeno dopo la seconda partenza dal nord Africa nel 1978, quando Spina trova un nuovo rifugio in Franciacorta), un ciclo narrativo ricomposto ne "I confini dell'ombra. In terra d'oltremare" (Brescia, Morcelliana, 2006). Questo libro voluminoso - che nel 2007 gli è valso il premio Bagutta - comprende romanzi e racconti ambientati in Cirenaica dal 1911 al 1964, una data che fa da spartiacque segnando una frattura con il mondo postcoloniale ormai passato, è l'anno infatti dell'inizio dello sfruttamento dei giacimenti di risorse naturali fino ad allora ignorate in Libia. Le singole opere che lo compongono (11 titoli di cui 10 già dati alle stampe) sono ricollocate da Spina secondo una sequenza cronologica degli avvenimenti (prescindendo cioè dall'anno di stesura e di pubblicazione) che contribuiscono a costruire lo sfondo di un romanzo corale scandito in vari episodi: l'inizio dell'avventura giolittiana nel 1911, la tregua e poi la "normalizzazione" fascista, il culmine e il tracollo del colonialismo italiano, l'indipendenza della nazione libica e l'avvio del periodo petrolifero. Lo stesso Spina ha ricostruito le tappe di questa saga (che non ha la pretesa di offrirsi come resoconto storico è vero, ma dove le vicende del colonialismo sono narrate molto più da vicino che in una collana di saggi scientifici) in un suo personale giornale di bordo concretizzatosi nel "Diario di lavoro. Alle origini de «I confini dell'ombra»" (Brescia, Morcelliana, 2010). Completa la sua produzione la pubblicazione, sempre per i tipi della Morcelliana di Brescia, di "Altre sponde. Tre romanzi brevi" (2008). Mentre resta fuori da ogni catalogazione il romanzo d'ambientazione milanese, "Tempo e corruzione" (Garzanti, 1962).
Un paragrafo a parte costituisce il rapporto stretto da Spina con Cristina Campo, amicizia sbocciata in seguito all'uscita su «Paragone» (a. 11, dicembre 1960, n° 132) di un testo intitolato "Giugno 1940", che colpì la scrittrice tanto da indurla di lì a poco a iniziare d'acchito una corrispondenza epistolare con quel giovane autore sconosciuto. Il carteggio Spina-Campo è stato il primo epistolario della scrittrice dato alle stampe (pubblicato in "Lettere a un amico lontano", Milano, Libri Scheiwiller, 1989, 2ª ed. accresciuta 1998, poi assemblato con le risposte di Spina nel "Carteggio" uscito dalla Morcelliana nel 2007) e si può dire abbia dato il via alla fortuna postuma di Cristina Campo, le cui vicende editoriali presso la casa Adelphi sono state discretamente seguite da vicino dallo stesso Spina. L'amicizia e la consonanza tra i due non è passata esclusivamente dal canale della corrispondenza epistolare ma si è concretizzata nell'introduzione della Campo alla "Storia della città di Rame" una novella delle "Mille e una notte" tradotta da Spina (Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1963, poi ristampata a Brescia nel 2007 per le raffinate edizioni l'Obliquo) e nelle visite romane di Spina che rompevano l'isolamento della scrittrice (per un resoconto di questa frequentazione si veda, dello stesso Spina, "Conversazione in Piazza Sant'Anselmo. Per un ritratto di Cristina Campo", Milano, Libri Scheiwiller, 1993, nuova ed. con "altri scritti", Brescia, Morcelliana, 2002).
Alessandro Spina ha pubblicato saggi e racconti in varie riviste, come «Nuovi argomenti», «Paragone», «Elsinore», «Tempi moderni», «Studi cattolici», «Humanitas». La sua saggistica sparsa è stata riunita in due volumi entrambi pubblicati dalla Morcelliana di Brescia: "L'ospitalità intellettuale" (2012) e "Elogio dell'inattuale" (2013).
Alessandro Spina ha pubblicato saggi e racconti in varie riviste, come «Nuovi argomenti», «Paragone», «Elsinore», «Tempi moderni», «Studi cattolici», «Humanitas». La sua saggistica sparsa è stata riunita in due volumi entrambi pubblicati dalla Morcelliana di Brescia: "L'ospitalità intellettuale" (2012) e "Elogio dell'inattuale" (2013).
Complessi archivistici prodotti:
Campo Cristina (collezione / raccolta)
Bibliografia:
Alessandro Spina, "I confini dell'ombra. In terra d'oltremare", Brescia, Morcelliana, 2006.
Alessandro Spina, "Diario di lavoro. Alle origini de «I confini dell'ombra»", Brescia, Morcelliana, 2010.
"Alessandro Spina", numero monografico a cura di Enzo Bianchi, «Humanitas», a. 65 n.s. (maggio-giugno 2010) n° 3.
"Per Alessandro Spina", numero monografico di «Paragone», a. 61, 3ª s. (ag.-dic. 2010) n° 90-91-92 (726-728-730).
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 2 settembre 2011, prima redazione
Desideri Fabio, 23 gennaio 2015, integrazione successiva