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Sorelle Chiostri

Sede: Firenze
Date di esistenza: 1915 - 2009, L'estremo remoto è ricavato da ricerche storiche, l'estremo remoto dalla data di cancellazione della ditta all'iscrizione presso la Camera di Commercio di Firenze.

Intestazioni:
Sorelle Chiostri, Firenze, 1915 - 1975, SIUSA
Kiostri snc, Firenze, 1976 - 2008, SIUSA

Altre denominazioni:
Kiostri snc, 1976 - 2008

Negli anni Venti del Novecento tre sorelle della famiglia Chiostri decisero di aprire una sartoria a Firenze, in piazza del Duomo 3. Secondo le ricerche della storica della moda e del costume Aurora Fiorentini, la data di inizio dell'attività potrebbe essere retrocessa addirittura al 1915, epoca in cui è documentata tra le apprendiste la presenza di una nipote delle Chiostri, quella Germana Marucelli che aveva accompagnato più volte le zie a Parigi per scoprire i segreti della moda francese prima di trasferirsi a Milano, dove divenne una creatrice di moda di respiro internazionale.
La produzione di abiti, mantelli, biancheria, pellicce era basata su cartamodelli originali francesi di alta moda e, già nel primo dopoguerra, Sestilia Chiostri era un nome conosciuto per chi cercava confezioni raffinate e di alta classe. Nel 1933 l'atelier si trasferì sul Lungarno Corsini, nel palazzo dell'attuale Consolato inglese. Nel secondo dopoguerra, l'alta moda italiana emerse grazie a Giovan Battista Giorgini; l'atelier Chiostri si presentò con una propria collezione alla sfilata in occasione dei festeggiamenti per il Maggio musicale fiorentino al Teatro della Pergola, il 22 maggio 1950. Dopo quella data, i loro modelli erano sempre pronti nella loro sede, in occasione degli avvenimenti collaterali alle siflate nella Sala bianca di Palazzo Pitti.
Dagli anni '60, le "Sorelle Chiostri" accolsero nel loro laboratorio anche modelli di sarti italiani: Valentino, Lancetti, Balestra, che si aggiungevano alle note firme francesi Schuberth, Givenchy, Pierre Balmain, Fath, Yves Saint Laurent. Nel 1957 moriva Sestilia e l'anno successivo suo figlio Vittorio ereditava l'attività, mentre la giovanissima Fiammetta Ceccherelli era la "première", ovvero maestra a capo dell'atelier, con funzioni decisionali, colei che seppe dare continuità alla tradizione della sartoria.
Alla fine del 1962, dopo due trasferimenti di sede, in piazza Antinori e in via de' Corsi, entrò in azienda come collaboratrice la figlia di Vittorio, Marta Chiari Chiostri. Nel 1975 Vittorio decideva di ritirarsi e di cessare la vita dell'azienda "Sorelle Chiostri", ma Fiammetta convinse Marta Chiostri nel 1976 a costituire un'altra società, la "Kiostri", con sede nel palazzo di Puccio Pucci. Una nuova generazione di collaboratrici, rappresentata dalla figlia di Fiammetta, Chiara, entrava nella ditta nei primi anni 2000.
Come risulta dall'anagrafe delle ditte tenuto dalla Camera di Commercio di Firenze, la sartoria chiuse definitivamente nel 2009.


Condizione giuridica:
privato (1915 - 2008)

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa (1915 - 2008)

Per saperne di più:
Biblioteca Riccardiana - sito ufficiale
Comunicato stampa mostra di figurini Sorelle Chiostri - Il link conduce alla pagina "Eventi culturali" del sito del Mibact in cui si trova il comunicato stampa dell'inaugurazione della mostra tenutasi alla Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi (8 giugno - 31 luglio 2017) costituita da una selezione dalla collezione Chiostri di proprietà della Biblioteca Riccardiana.
Sorelle Chiostri in Europeana - Pagina che mostra un modello prodotto dalle Sorelle Chiostri di quelli conservati alla Galleria del costume di Palazzo Pitti a Firenze.

Complessi archivistici prodotti:
Galleria del costume di Palazzo Pitti. Abiti e accessori (fondo)
Sorelle Chiostri (collezione / raccolta)


Bibliografia:
Guido Vergani, La Sala Bianca. Nascita della moda italiana, Milano, Electa, 1992
La moda a Firenze fra arte e artigianato, Comune di Firenze, 2006, 53
C. Chiarelli, Le Collezioni - Moda fra analogie e dissonanze, Livorno, Sillabe, 2010 (Galleria del Costume di Palazzo Pitti)

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2017 novembre, integrazione successiva
Gallai Monica, 2011/07/18, prima redazione


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