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Nuova Repubblica

Sede: Firenze
Date di esistenza: 1953 gen. 5 - 1957 ott. 27

Intestazioni:
Nuova Repubblica, Firenze, 1953 - 1957, SIUSA

"Nuova Repubblica" è il giornale che esprime le posizioni di Unità popolare (UP), movimento politico nato nell'aprile 1953 dall'unione del Movimento di autonomia socialista di Tristano Codignola e del gruppo di Rinascita repubblicana guidato da Ferruccio Parri. Nelle sue pagine si riconoscono le dissidenze socialdemocratiche e repubblicane che non accettano la riforma elettorale del 1953 e sono contrarie alla partecipazione governativa con la DC e alla scelta atlantista; muovendosi nel solco della tradizione morale e culturale dell'azionismo, auspicano la formazione di una nuova forza socialista, libera dai condizionamenti del vecchio riformismo pre-fascista e dei rapporti con il Partito comunista, e si battono per l'affermazione di una nuova legalità e per l'introduzione di una serie di riforme amministrative, economiche e sociali.
"Nuova Repubblica" esce in realtà già dal 5 gennaio 1953, cioè da prima della costituzione di Unità popolare: inizialmente come voce ufficiale della sinistra del Partito socialdemocratico italiano (PSDI) e poi come organo del Movimento di autonomia socialista. Quindicinale fino al numero 56, diviene settimanale fino all'ultimo numero, uscito il 27 ottobre 1957. La direzione e la redazione sono a Firenze, in piazza della Libertà. Le risorse finanziarie provengono dagli abbonamenti e da contributi volontari, e soltanto in piccola parte dalle inserzioni pubblicitarie, assicurate dalla casa editrice La Nuova Italia di Codignola e da un piccolo numero di aziende e di imprenditori vicini a UP come Einaudi, Olivetti e Pellizzari. Anche la diffusione del giornale è in buona parte affidata ai militanti.
Tra i più assidui collaboratori di "Nuova Repubblica" troviamo ovviamente i principali esponenti di UP, e in particolare Tristano Codignola e Paolo Vittorelli, entrambi membri del Comitato direttivo. Meno frequenti gli interventi di Ferruccio Parri, che entra a far parte del direttivo nell'ottobre 1955. Tra i collaboratori si ricordano inoltre Carlo Francovich, Giorgio Spini, Claudio Cesa, Leo Valiani, Enzo Collotti; per l'economia Piero Barucci e Gino Luzzatto; per le relazioni internazionali Franco Ravà. Scrivono anche Gaetano Salvemini, Piero Caleffi, Aldo Garosci, Giulio Chiarugi, Paolo Pavolini, Umberto Olobardi, Giuseppe Favati, Franco Morganti; Beniamino e Nello Finocchiaro, Domenico Novacco e il gruppo di Danilo Dolci si occupano dei problemi del Mezzogiorno; Guido Fubini e Ferdinando Vegas di politica estera. Molta attenzione è rivolta a ciò che avviene al di fuori dall'Italia, attraverso le corrispondenze di Giuseppe Andrich da Parigi, di Massimo Salvadori e Mino Vianello da New York, di Carlo Gonzalez Rivera e di Victor Alba da e sull'America Latina, di Enzo Collotti da Bonn e sul mondo di lingua tedesca, di Carlo Doglio da Londra, di Ramon Alvarez Mesa sulla Spagna, di François Fejto sui paesi del blocco socialista. "Nuova Repubblica" dedica inoltre notevole spazio alla questione sindacale, con le due rubriche fisse "Lavoro e sindacati" e "Vita di Fabbrica". Altre due rubriche, "Gruppi al lavoro" e, indirettamente, "Plausi e botte", aiutano a svolgere una funzione di collegamento tra UP e i gruppi locali; dal settembre del 1955 è pubblicato un "Bollettino interno di informazione" interamente dedicato alle iniziative e ai problemi delle organizzazioni periferiche. Per quanto riguarda la cultura il periodico ospita rubriche sulle arti (Enrico Crispolti e Maurizio Calvesi), lo spettacolo (Vito Pandolfi, Fernaldo Di Giammatteo, Claudio Zanchi, Ludovico Zorzi), la letteratura (Lanfranco Caretti, Pier Francesco Listri, Armanda Guiducci, Dino Menichini, Gianni Scalia). Pubblica inoltre saggi di autori italiani e stranieri, specialmente inglesi e quasi tutti di area laburista. Infine tratta temi che riguardano la società, il costume, le donne, la vita nei paesi di provincia. Per tipologia di pubblico, retroterra culturale ed interessi, "Nuova Repubblica" si avvicina molto a "Il Mondo" di Pannunzio, con il quale condivide numerosi collaboratori.
Al momento della confluenza di UP nel PSI la dirigenza di quest'ultimo, temendo un'eccessiva caratterizzazione delle correnti interne, impone l'immediata chiusura di "Nuova Repubblica". L'ultimo numero, uscito il 27 ottobre 1957, contiene un articolo di congedo nel quale la redazione esprime apertamente il proprio rammarico per la chiusura del giornale ma afferma che le idee che hanno animato il giornale saranno comunque portate avanti con lo stesso impegno, alla ricerca di una via d'uscita alla crisi del socialismo e della sinistra italiana. Sullo stesso numero è annunciata la nascita della rivista "Astrolabio", diretta da Ferruccio Parri, che aspira a riempire almeno in parte il vuoto lasciato da "Nuova Repubblica".


Tipologia del soggetto produttore:
ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Soggetti produttori:
Unità popolare - UP, collegato

Per saperne di più:
quaderni.net - Indici di Nuova Repubblica (1953-1957), a cura di L. RISSO

Complessi archivistici prodotti:
Nuova Repubblica (fondo)


Bibliografia:
C. VALLAURI, Le eresie socialiste negli anni '50, in I Magnacucchi. Valdo Magnai e la ricerca di una sinistra autonoma e democratica, a cura di G. BOCCOLARI e L. CASALI, Milano, Feltrinelli, 1991
Unità popolare socialismo repubblica libertà, in «Nuova Repubblica», anno I, n. 8, 20 aprile 1953
Congedo, in «Nuova Repubblica», anno V, n. 43, 27 ottobre 1957
L. MERCURI, Il movimento di Unità popolare, Roma, Carecas, 1978
L. RISSO, Una piccola casa libera, in «Quaderno di storia contemporanea», a. XXVI, n. 35, 2004
E. SAVINO, La diaspora azionista. Dalla Resistenza alla nascita del Partito radicale, Milano, Franco Angeli, 2010

Redazione e revisione:
Bonsanti Marta, 2010/12/09, prima redazione


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