barone
possidente
uomo politico
socio dell'Accademia dei Georgofili
Intestazioni:
Ricasoli, Bettino, patriota, politico, ministro, capo di governo, (Firenze 1809 - Brolio 1880), SIUSA
Bettino Ricasoli, figura centrale della storia toscana fino all'unità nazionale e di rilievo nazionale dopo l'unità, quale presidente del Consiglio, nacque a Firenze il 9 marzo 1809 dal barone Luigi Ricasoli e da Elisabetta Peruzzi. Fin da giovane nutrì interessi scientifici e presto cominciò ad occuparsi del risanamento e del miglioramento del patrimonio familiare. Si sposò a 21 anni con Anna Bonaccorsi dalla quale ebbe quattro figli tre dei quali morirono in giovane età. Nel 1834 divenne membro dell'Accademia dei Georgofili, frequentò la cerchia di intellettuali che faevano capo a Gian Pietro Vieusseux e nel 1838 si trasferì con la famiglia nella sua tenuta di Brolio.
Politicamente vicino agli ambienti del liberalismo moderato toscano e convinto della necessità della nascita di uno Stato unitario, nel 1846 fu tra i firmatari di un memoriale indirizzato al Granduca Leopoldo II per esortarlo alle riforme; l'anno successivo fondò a Firenze, con Vincenzo Salvagnoli e Raffaello Lambruschini, il giornale «La Patria».
Gonfaloniere di Firenze, venne eletto deputato e ricevette per due volte l'incarico di formare il governo toscano poi, deluso dalle vicende politiche, si ritirò per dieci anni ad amministrare le sue terre. Nel 1859, dopo la fuga del Granduca, accettò la carica di ministro dell'Interno dal commissario Boncompagni e fondò il quotidiano «La Nazione». Dopo l'armistizio di Villafranca e il ritiro di Boncompagni, assunse il potere e portò a compimento l'annessione della Toscana al regno di Vittorio Emanuele. Già capo della maggioranza parlamentare del nuovo regno d' Italia, alla morte di Cavour nel 1861 assunse l'incarico di primo ministro e si impegnò ad affrontare e risolvere pacificamente la "questione romana", a suo giudizio legata al rinnovamento spirituale della Chiesa. Si interessò anche del brigantaggio.
Per incomprensioni col Re e vari attacchi politici si dimise nel marzo del 1862, ma nel 1866 ritornò alla presidenza del Consiglio, quando la guerra all'Austria era già stata dichiarata, e trattò per avere il Trentino e il Veneto. Nel 1867 riprese la politica di pacificazione col papato, ma le numerose critiche e le incomprensioni politiche lo indussero alle dimissioni e al ritiro definitivo a vita privata. L'unica carica pubblica che conservò fu quella di sindaco di Gaiole in Chianti.
Il temperamento rigido e riservato gli valse il soprannome di "barone di ferro".
A Brolio mise a frutto le sue conoscenze scientifiche con l'introduzione della rotazione delle colture e grazie alle sue ricerche sul vino, in vigna e in cantina, definì la composizione del Chianti Classico.
La sua guida illuminata ma rigida gli fece subire nel 1872 uno sciopero dei suoi lavoranti che lui bollò come "insolente ribellione" fedele al suo carattere e alle sue convinzioni che probabilmente non gli permettevano di percepire i nuovi cambiamenti sociali e politici.
Bettino Ricasoli morì a Brolio il 23 ottobre del 1880.
(notizie tratte da "Enciclopedia biografica universale" Treccani)
Per incomprensioni col Re e vari attacchi politici si dimise nel marzo del 1862, ma nel 1866 ritornò alla presidenza del Consiglio, quando la guerra all'Austria era già stata dichiarata, e trattò per avere il Trentino e il Veneto. Nel 1867 riprese la politica di pacificazione col papato, ma le numerose critiche e le incomprensioni politiche lo indussero alle dimissioni e al ritiro definitivo a vita privata. L'unica carica pubblica che conservò fu quella di sindaco di Gaiole in Chianti.
Il temperamento rigido e riservato gli valse il soprannome di "barone di ferro".
A Brolio mise a frutto le sue conoscenze scientifiche con l'introduzione della rotazione delle colture e grazie alle sue ricerche sul vino, in vigna e in cantina, definì la composizione del Chianti Classico.
La sua guida illuminata ma rigida gli fece subire nel 1872 uno sciopero dei suoi lavoranti che lui bollò come "insolente ribellione" fedele al suo carattere e alle sue convinzioni che probabilmente non gli permettevano di percepire i nuovi cambiamenti sociali e politici.
Bettino Ricasoli morì a Brolio il 23 ottobre del 1880.
(notizie tratte da "Enciclopedia biografica universale" Treccani)
Soggetti produttori:
Ricasoli Vincenzo, collegato
Per saperne di più:
Bicentenario Bettino Ricasoli
Complessi archivistici prodotti:
Ricasoli Bettino (fondo)
Bibliografia:
C. Bianchi, "Il barone Ricasoli, Mazzini, Garibaldi. I comitati di provvedimento", Torino, 1862
"Lettere e documenti del barone Bettino Ricasoli pubblicati a cura di Marco Tabarrini e Aurelio Gotti", Firenze, successori Le Monnier 1887 e sgg., voll. 10 e indice
Ricasoli, Bettino "Carteggi di Bettino Ricasoli", a cura di M. Nobili e S. Camerani, Bologna : Zanichelli, 1939 e sgg., voll. 29
E. Viviani della Robbia, "Bettino Ricasoli", Torino, UTET, 1969
"Ricasoli e il suo tempo", a cura di G. Spadolini, Firenze, Olschki, 1981
G. Biagioli, "Il modello del proprietario imprenditore nella Toscana dell'Ottocento: Bettino Ricasoli", Firenze, Olschki, 2000
I. Moretti, "Il barone Ricasoli e la via Chiantigiana" in «Il Chianti», periodico del Centro studi torici chiantigiani, n.25, 2007
G. Catoni, "Un treno per Siena", Siena, Betti, 2009
Z. Ciuffoletti, "Alla ricerca del «vino perfetto». Il Chianti del Barone di Brolio Ricasoli e il Risorgimento vitivinicolo italiano. Carteggio Bettino Ricasoli e Cesare Studiati", Firenze, Olschki, 2009
Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Capetta Francesca, 2010/11/10, prima redazione