Roma 1892 ago. 20 - Roma 1970 feb. 17
giornalista
antifascista
politico
Intestazioni:
Schiavetti, Fernando, giornalista, antifascista, politico, (Roma 1892 - Roma 1970), SIUSA
Fernando Schiavetti nacque a Roma il 20 agosto 1892. Svolse i suoi studi a Siena, conseguendo il diploma liceale nel 1910, e a Pisa, ove fu allievo della Scuola normale superiore e si laureò a pieni voti in filosofia nel 1916. Fin da questi primi anni giovanili, Schiavetti manifestò un precoce interesse per i temi sociali e politici che agitavano l'Italia nell'imminenza della Prima guerra mondiale, rivelando un carattere forte e deciso, animato da un profondo spirito di libertà e avventura e mostrando tutta la sua insofferenza nei confronti della concezione educativa autoritaria e conformista del padre Ercole, funzionario di polizia e poi questore. Dopo un tentativo, non riuscito, di arruolarsi nell'esercito francese in guerra contro l'Austria, fu volontario negli alpini, ottenendo varie medaglie e onorificenze. Nel dopoguerra, superato un breve momento di delusione e disorientamento, lasciò l'incarico di insegnante per dedicarsi pienamente al giornalismo e all'attività politica, nelle file del Partito repubblicano. Giunse già nel maggio 1920 a ricoprire la carica di segretario nazionale del partito, che mantenne fino al dicembre 1922, quando subentrò a Giovanni Conti nella direzione dell'organo del partito, «La voce repubblicana». Rimase direttore del giornale fino alla sua soppressione da parte del governo fascista, nell'ottobre 1926. Nel novembre di quello stesso anno, per sfuggire al provvedimento di confino già preso contro di lui, passò clandestinamente la frontiera rifugiandosi in Francia, ove fu raggiunto con avventurose vicende dalla moglie e dalle due piccole figlie. Tormentato dai problemi economici e licenziato dall'impiego di correttore e linotipista presso un giornale di Marsiglia, nel 1931 Schiavetti si trasferì con la famiglia in Svizzera, a Zurigo, per insegnare nella locale "Scuola libera italiana" per i figli degli emigrati antifascisti. Frattanto, egli proseguiva intensamente la sua attività politica nel Partito repubblicano, che si stava riorganizzando all'estero dopo la fuga dall'Italia dei suoi dirigenti e militanti di primo piano. Già a Marsiglia, Schiavetti era divenuto l'uomo di punta di quell'ala minoritaria “di sinistra” del partito che si opponeva all'adesione alla Concentrazione antifascista e al suo programma moderato. La linea di Schiavetti riportò un momentaneo successo al congresso repubblicano di Saint Louis (marzo 1932), ma già col successivo congresso di Parigi (aprile 1933) la componente moderata e concentrazionista tornò a prevalere. Da questo momento, Schiavetti si impegnò, assieme all'amico Francesco Volterra, a dare sempre più corpo al suo gruppo, fino a che i contrasti sempre più acuti con la maggioranza repubblicana lo portarono, nel 1935, all'uscita dal partito e alla creazione di un gruppo politico autonomo, "Azione repubblicana socialista", che si contraddistingueva per un programma di lotta al fascismo assai radicale e disponibile a larghe intese col Partito comunista. Il rapporto di intesa politica e profonda amicizia fra Schiavetti ed Emilio Lussu portò nel 1937, dopo la morte di Carlo Rosselli, alla fusione di Azione repubblicana socialista con Giustizia e libertà; negli anni successivi, fu membro del comitato direttivo di questo movimento e redattore dell'omonimo settimanale, fino a entrare a far parte del Partito d'azione, originatosi nel 1942 da Giustizia e libertà. Fernando Schiavetti fece ritorno in Italia alla fine dell'aprile 1945; proseguendo l'attività politica all'interno del Partito d'azione, fu direttore dell'«Italia Libera» nelle redazioni milanese e romana. Nel 1946 ricoprì la carica di segretario politico nazionale del partito, ed entrò a far parte dell’Assemblea costituente. Dopo la crisi e lo scioglimento del Partito d'azione, diresse il quotidiano bolognese «Il progresso d'Italia»; aderì nel 1947 al Partito socialista di Pietro Nenni, fu redattore e condirettore dell'«Avanti» (1951-1953) e venne eletto deputato alla Camera dopo il 1953 per due consecutive legislature. Eletto al Senato nel 1963, al momento dell'adesione del Partito socialista al governo di centro sinistra, l'ormai settantenne Schiavetti fu ancora in prima linea, fra i promotori della scissione e della fondazione del Partito socialista di unità proletaria, all'interno del quale concluse, nel 1968, la sua più che cinquantennale carriera politica. Fernando Schiavetti morì a Roma il 17 febbraio 1970.
Per saperne di più:
Camera.it - Fernando Schiavetti - Dati personali e incarichi nella II Legislatura
Camera.it - Fernando Schiavetti - Dati personali e incarichi nella III Legislatura
Senato.it - Fernando Schiavetti - Dati personali e incarichi nella IV Legislatura
Complessi archivistici prodotti:
Schiavetti Fernando (fondo)
Bibliografia:
Fondo Fernando Schiavetti, a cura di D. MURGIA, Firenze, Polistampa, 2007
PREZIOSO, Itinerario di 'un figlio del 1914'. Fernando Schiavetti dalla trincea all'antifascismo, Manduria, Lacaita, 2004
F. MAGNANI, Una famiglia italiana, Milano, 1991
N. TRANFAGLIA, Tra Mazzini e Marx. Fernando Schiavetti dall'interventismo repubblicano all'esperienza socialista, in «Rivista di storia contemporanea», XIII, fascicoli 2, 1984
E. SIGNORI, La Svizzera e i fuorusciti antifascisti. Aspetti e problemi dell'emigrazione politica (1943-1945), Milano, 1983
M. TESORO, Fernando Schiavetti. L'antifascismo e la "repubblica socialista", in «Archivio trimestrale», a. VII, n. 1, 1981
Redazione e revisione:
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/10/26, supervisione della scheda
Malfatti Stefano, 2021/03/04, integrazione successiva
Martelli Francesco, 1996, prima redazione
Mascagni Francesco, 2010/11/04, integrazione successiva
Mascagni Francesco, 2023/10/26, rielaborazione
Morotti Laura, 2010, rielaborazione