Altre denominazioni:
Archivio Diaristico Nazionale, 1984-1991
Estremi cronologici: 1591 - 2020
Note alla datazione: Sono conservati un pezzo riconducibile al Cinquecento (1541-1951), tre pezzi del Seicento (1605-1623; 1607-1644; 1638-1679) e dodici pezzi con estremo cronologico iniziale tra il 1700 e il 1796. I pezzi ottocenteschi sono circa un centinaio; i rimanenti appartengono ai secoli XX e XXI.
Consistenza: Unità 13500
Storia archivistica: L'Archivio Diaristico Nazionale nasce come centro italiano di raccolta di scritture autobiografiche nel 1984 su iniziativa del giornalista e scrittore Saverio Tutino e per volontà del Comune di Pieve Santo Stefano, a cui nel 1991 è subentrata una Fondazione con personalità giuridica privata, riconosciuta inizialmente dalla Regione Toscana e, il 7 giugno 2000, con Decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Si tratta di una raccolta in continuo accrescimento, legata all’annuale Premio Pieve, ma anche a numerose altre iniziative, tra cui segnaliamo, dal 2012, il progetto DiMMI (Diari Multimediali Migranti), riservato alle storie di cittadini di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia e nella Repubblica di San Marino. L’Archivio, infatti, non esaurisce le proprie finalità nell’opera di raccolta e conservazione del patrimonio autobiografico, ma si propone come luogo aperto, fortemente rivolto a promuovere iniziative e progetti che favoriscano la raccolta di un numero sempre crescente di nuovi documenti. La schedatura informatica del patrimonio inedito è stata avviata con il software Isis. In particolare è stata adottata un’applicazione di Isis denominata Isis/Diari, elaborata nel 1990 in accordo con il Servizio Beni Librari della Regione Toscana. La scheda contiene circa quaranta campi che comprendono, tra l’altro, autore, sesso, data di nascita, professione, titolo dell'opera, consistenza, genere, provenienza geografica, abstract, soggetti, parole chiavi, luoghi citati, eventi o personaggi straordinari, estremi cronologici del racconto, descrizione del manoscritto, tempo della scrittura, segnalazioni relative alla pubblicazione dell’opera, alla sua traduzione in lingua straniera, agli studi che commentano o citano il testo. Nel 2013 i dati inseriti con il software Isis sono stati migrati nel software EosWeb. Recentemente è stata adottata un’altra apposita applicazione per l’archivio. Il nuovo sistema di catalogazione è stato progettato seguendo le tecniche di analisi della user experience, garantendo quindi elevate prestazioni in termini di usabilità da parte di utenti potenzialmente caratterizzati da competenze ed esigenze estremamente eterogenee. L’Archivio Diaristico, nell’avviare questo progetto, ha deciso di sviluppare uno strumento originale innovativo, di cui mantiene la piena proprietà. Ciò, da un lato garantisce performance massime in termini di sicurezza dei dati e, di pari passo, assicura la possibilità di prevedere progressive e ulteriori implementazioni ed estensioni. Il sistema di ricerca collegato al nuovo sistema di catalogazione - già fruibile attraverso il link https://catalogo.archiviodiari.it/ - permette all’utente web (sia esso specialista o generalista) di svolgere indagini preliminari approfondite all’interno delle schede di catalogo. Nel 2003 l’inventario relativo alle 3.416 unità documentarie giunte in Archivio al 31 dicembre 1999 è stato pubblicato a cura di Luca Ricci. Nel sito della Fondazione Archivio Diaristico è disponibile un catalogo informatizzato che viene costantemente aggiornato e dà quindi conto anche della acquisizioni recenti. I cataloghi delle varie sezioni inedite dell’Archivio e del fondo edito sono reperibili nell’Opac del Polo bibliotecario aretino. Nel 2007 l’Archivio è stato trasferito dal Palazzo Pretorio nella attuale sede di piazza Fanfani. A partire dal 2011 è stata avviata la digitalizzazione del patrimonio documentario con il progetto “Impronte digitali”, finanziato da Fondazione TIM e Regione Toscana: il primo oggetto digitale dell’Archivio è divenuto il Lenzuolo di Clelia Marchi. Ad oggi i materiali (diari, epistolari, memorie, scritti autobiografici, formati multimediali) sono digitalizzati nell’anno di ricevimento. Oltre a rappresentare un passaggio fondamentale per la strutturazione di percorsi di fruizione e valorizzazione innovativa dei materiali custoditi, “Impronte digitali” garantisce elevati benefici anche in termini di conservazione. Grazie a questo progetto è in corso di realizzazione una Digital Library per l’accesso al patrimonio attraverso internet. A partire dal 2013 sono state, inoltre, realizzate piattaforme digitali tematiche (“La Grande Guerra, i diari raccontano”, “La nostra guerra ’43-’45, I diari raccontano”, “Elette ed eletti”, “Italiani all’estero. I diari raccontano”). Obiettivo di tali strumenti è il miglioramento della fruizione dei materiali archivistici in una modalità che prevede l’interazione da parte degli utenti che possono geolocalizzare i documenti, navigarli per segmenti, temi, riferimenti incrociati e commentarli sui social media. Per ulteriori dettagli utili alla navigazione delle piattaforme tematiche sin qui realizzate si rimanda alla pagina del sito http://www.archiviodiari.org/index.php/diari-online.html che le raccoglie tutte. Il progetto “Impronte digitali” ha dato vita, tra le altre cose, anche al Piccolo museo del diario, ideato e realizzato dallo studio di progettazione e design dotdotdot. L’Archivio Diaristico Nazionale è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana con provvedimento n. 745 del 16 luglio 1999. La notifica è stata rinnovata dalla Soprintendenza Archivistica con provvedimento n. 874 del 3 giugno 2009.
Descrizione: Il patrimonio della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale è in parte inedito, in parte edito.
Il fondo inedito, composto al 31 dicembre 2019 da 8.629 testi, è suddiviso in tre sezioni:
- Sezione Premio Pieve, formata da testi che hanno partecipato annualmente, a partire dal 1984, al concorso.
- Sezione Adn, costituita da testi di autori che hanno scelto di depositare il loro scritto in Archivio senza però partecipare al concorso.
- Sezione Testimonianze, comprendente testi inferiori alle dieci pagine, che, per la loro brevità, non sono stati ammessi al concorso.
A ciascuna delle tre sezioni appartengono le seguenti tipologie di testo:
- Diari personali (DP): si tratta di diari tenuti dagli autori nel corso della loro vita, diari concernenti la sfera intima, la vita politica, familiare, lavorativa o, più in generale, annotazioni su se stessi che non hanno per argomento esclusivo né vicende di guerra né di viaggio.
- Diari di guerra (DG): si tratta di diari di soldati combattenti, disertori, donne che attendono a casa i loro uomini, partigiani, sfollati, bambini che vivono la guerra attraverso i giornali o la radio. I testi riguardano vari conflitti: prima guerra d’Africa, guerra di Libia, guerra d’Etiopia, guerra civile di Spagna, prima e seconda guerra mondiale, guerra d’Indocina e guerra del Vietnam.
- Diari di viaggio (DV): sono qui comprese quelle scritture ispirate da una vacanza, una missione limitata nel tempo e che comunque riguardano un momentaneo e volontario allontanamento dell’autore dal suo luogo di residenza, con la certezza del ritorno.
- Memorie personali (MP): a differenza dei diari personali che sono scritti contemporaneamente ai fatti narrati, le memorie personali sono rivisitazioni retrospettive; fanno parte di questa sottosezione anche le autobiografie e le memorie di viaggio.
- Memorie di guerra (MG): sono narrazioni scritte successivamente ai fatti narrati, in cui l’autore ricorda la propria esperienza durante una guerra, eventualmente ampliando la narrazione alla parte della propria vita immediatamente precedente o successiva al conflitto.
- Epistolari (E): sono qui classificate le raccolte di lettere, cartoline postali, messaggi ed in generale le scritture spedite o indirizzate ad un’altra persona; vi sono anche le lettere scritte da soldati in guerra o da persone che, essendo in viaggio, scrivono a parenti e conoscenti.
- Altre categorie testuali (A): sono qui raccolti i libri di conti, le cronache, i ‘libri amicorum’, i ricettari, le agende, le cartoline illustrate, i temi scolastici, le narrazioni autobiografiche in rima e tutto quel materiale che, pur non essendo classificabile come diario, scritto di memoria o epistolario, appartiene comunque a un territorio che confina con l’autobiografismo.
Ai testi inediti sono, talvolta, allegati: disegni, ritagli di giornali, fotografie, oggetti. In alcuni casi i testi inediti sono orali (video o audio).
A partire dal 2012 rientrano nelle sezioni Adn e Testimonianze anche i diari di migranti, pervenuti con il progetto DiMMI (Diari Multimediali Migranti). Il progetto ha favorito la raccolta di 350 racconti di persone che risiedono o hanno soggiornato in Italia.
Il fondo edito, costituito al 31 dicembre 2019 da 4.503 unità, comprende: volumi di saggistica italiana e straniera su diaristica e memorialistica; tesi di laurea e di dottorato, frutto di progetti di ricerca e di studio del patrimonio conservato dall’Archivio (per un loro elenco si rimanda a http://www.archiviodiari.org/index.php/elenco-tesi.html); volumi di diari e memorie; edizioni critiche; periodici; estratti; materiale audiovisivo.
- Memorie personali (MP): a differenza dei diari personali che sono scritti contemporaneamente ai fatti narrati, le memorie personali sono rivisitazioni retrospettive; fanno parte di questa sottosezione anche le autobiografie e le memorie di viaggio.
- Memorie di guerra (MG): sono narrazioni scritte successivamente ai fatti narrati, in cui l’autore ricorda la propria esperienza durante una guerra, eventualmente ampliando la narrazione alla parte della propria vita immediatamente precedente o successiva al conflitto.
- Epistolari (E): sono qui classificate le raccolte di lettere, cartoline postali, messaggi ed in generale le scritture spedite o indirizzate ad un’altra persona; vi sono anche le lettere scritte da soldati in guerra o da persone che, essendo in viaggio, scrivono a parenti e conoscenti.
- Altre categorie testuali (A): sono qui raccolti i libri di conti, le cronache, i ‘libri amicorum’, i ricettari, le agende, le cartoline illustrate, i temi scolastici, le narrazioni autobiografiche in rima e tutto quel materiale che, pur non essendo classificabile come diario, scritto di memoria o epistolario, appartiene comunque a un territorio che confina con l’autobiografismo.
Ai testi inediti sono, talvolta, allegati: disegni, ritagli di giornali, fotografie, oggetti. In alcuni casi i testi inediti sono orali (video o audio).
A partire dal 2012 rientrano nelle sezioni Adn e Testimonianze anche i diari di migranti, pervenuti con il progetto DiMMI (Diari Multimediali Migranti). Il progetto ha favorito la raccolta di 350 racconti di persone che risiedono o hanno soggiornato in Italia.
Il fondo edito, costituito al 31 dicembre 2019 da 4.503 unità, comprende: volumi di saggistica italiana e straniera su diaristica e memorialistica; tesi di laurea e di dottorato, frutto di progetti di ricerca e di studio del patrimonio conservato dall’Archivio (per un loro elenco si rimanda a http://www.archiviodiari.org/index.php/elenco-tesi.html); volumi di diari e memorie; edizioni critiche; periodici; estratti; materiale audiovisivo.
Ordinamento: La documentazione è ordinata in cronologico, per anno di invio, e, all’interno di ogni annualità, in alfabetico.
Informazioni sulla numerazione: La segnatura dei testi inediti che hanno partecipato al Premio Pieve è costituita dalla sigla relativa alla tipologia del testo (DP, DG, DV, MP, MG, E, A), seguita dall’anno in cui il testo è pervenuto all’Archivio (es. DP/85); per i testi inediti che non hanno partecipato al concorso la sigla relativa alla tipologia è seguita dalle sigle Adn e T e poi dall’anno di invio (es. DP/Adn/85).
La documentazione è stata prodotta da:
Comune di Pieve Santo Stefano
Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Onlus
La documentazione è conservata da:
Fondazione Archivio diaristico nazionale onlus di Pieve Santo Stefano
Bibliografia:
"Archivio diaristico nazionale. Inventario", a cura di L. RICCI, Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per gli Archivi, 2003, pp. XI- XXXVII
Redazione e revisione:
Borgia Claudia, 2020/11/06, supervisione della scheda
Morotti Laura, 2020/11, revisione
Trovato Silvia, 2020/09, prima redazione
Modalità di consultazione:
Per alcune opere gli autori hanno posto vincoli di riservatezza o hanno stabilito speciali modalità di consultazione.