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fondo

Estremi cronologici: 1944 ago. - 1947

Consistenza: fasc. 1

Storia archivistica: Il fondo venne donato all’Istituto Storico della Resistenza in Toscana senza alcuna documentazione scritta, in data non registrata. Presumibilmente le carte giunsero all’Istituto per mezzo dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Bibbiena. Il che spiegherebbe la precedente intestazione “Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) di Bibbiena” attribuita al fondo e mantenuta nel tempo a discapito dell’effettivo produttore rappresentato dal Battaglione “Licio Nencetti”.

Descrizione: Il fondo contiene documentazione prodotta dal III Battaglione “Licio Nencetti” della 23° Brigata Garibaldi “Pio Borri” nell’intervallo compreso tra l’agosto 1944 e il dicembre 1944. Si tratta in prevalenza di lettere ricevute dal Battaglione e di copie o minute di lettere inviate, generalmente a firma del comandante Raffaello Sacconi. Tra i corrispondenti figurano in maggioranza le compagnie appartenenti allo stesso Battaglione e il comando della 23° Brigata Garibaldi “Pio Borri”, per lo scambio di dati logistici, di notizie sui tedeschi e sullo svolgimento dell’attività partigiana, per rapporti informativi, per proposte di medaglia al valor militare e – nel periodo immediatamente seguente alla smobilitazione del Battaglione – per il rilascio di tessere partigiane di combattenti o collaboratori, per la raccolta di testimonianze e l’invio di note informative, per pratiche di pensioni di guerra e più generalmente sull’attività svolta dal battaglione. Tra i corrispondenti risultano anche la stazione dei Carabinieri di Serravalle, il governatore militare britannico della provincia di Arezzo, il parroco di Castel Focognano Enrico Lachi, il brigadiere dell’arma dei Carabinieri Emilio Biami, Agostino Ristori – padre del tenente Renato Ristori morto in combattimento – e privati cittadini per il rilascio di risarcimenti o di tesserini attestanti la collaborazione con i partigiani. Sono poi presenti ruolini ed elenchi manoscritti di partigiani, liste dei dispersi del Battaglione e di tessere rilasciate, testimonianze, dichiarazioni, ricevute, verbali, brevi relazioni e appelli per l’arruolamento contro i nazifascisti, nonché resoconti a posteriori sul finanziamento, i mezzi di sussistenza, l’armamento, i collegamenti e le zone d’impiego del Battaglione. Alla documentazione del Battaglione sono affiancati infine l’istanza di un cittadino inviata all’Ispettorato partigiani del Casentino (Bibbiena) nel febbraio 1945, sparute copie di lettere del Comune di Bibbiena e della Sezione ANPI di Bibbiena alla Commissione regionale toscana per il riconoscimento della qualifica di partigiano (tra il 1946 e il 1947) e la copia di una circolare del Comitato Nazionale di Liberazione della Zona del Casentino ai comitati locali e ai sindaci dei comuni dell’area [fine 1944], firmata anche dal comandante Sacconi. Altri importanti documenti del Battaglione – complementari a quelli che costituiscono il fondo – sono reperibili tra le carte dello stesso Raffaello Sacconi, conservate sempre presso l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.

Informazioni sulla numerazione: Carte non numerate.

Documentazione collegata:
Sacconi RaffaelloConservata presso: Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea, Firenze
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI di Foiano della Chiana, Busta 6Conservata presso: Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea, Firenze

La documentazione è stata prodotta da:
23ª brigata Garibaldi Pio Borri. III Battaglione Licio Nencetti

La documentazione è conservata da:
Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea - ISRT


Redazione e revisione:
Borgia Claudia, 2020/05/21, revisione
Ceccarini Elena, 2020/05/21, supervisione della scheda
Lisi Simone, 2020/03, prima redazione
Morotti Laura, 2020/05, revisione

Modalità di consultazione:
La consultazione dei documenti avviene solo su prenotazione (archivio@istoresistenzatoscana.it) nei giorni e negli orari di apertura dell’archivio, previa presentazione del Modulo di accesso all’archivio e autorizzazione della Direzione.