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Comune di Canino

Sede: Canino (Viterbo)
Date di esistenza: sec. IX -

Intestazioni:
Comune di Canino, Canino (Viterbo), sec. IX -, SIUSA

Il castrum medievale, già abitato in epoca etrusca, nel 1181 fu concesso alla città di Viterbo dal pontefice Alessandro III, insieme ai vicini centri di Cellere e Castelsardo, dipendenza dalla quale si emancipò verso la metà del XIII secolo, per entrare nella sfera di influenza di Tuscania.
Dopo il dominio degli Orvietani, dei Senesi, delle famiglie Orsini, Tartaglia e Piccolomini con i Farnese Canino venne incluso nel Ducato di Castro (1537)e visse un'epoca di splendore e grande fermento edilizio.
La guerra di Castro e la conseguente caduta del Ducato ad opera delle truppe pontifice, avvenuta nel 1649, segnarono il ritorno di quei territori alle dirette dipendenze della Santa Sede; anche Canino fu incamerato e venne assegnato ad un Podestà dipendente dal governo di Valentano. Successivamente, nel 1788, la castellania di Canino fu concessa in enfiteusi a Lucantonio Castiglioni e ai successori. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto inizialmente al dipartimento del Cimino, cantone di Toscanella (1798-1799), per divenire poi capoluogo di cantone, insieme all'appodiato Tessennano, appartenente al dipartimento del Tevere, circondario di Viterbo (1809-1815).
Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Canino entrò a far parte della delegazione di Viterbo, dapprima nell'ambito del distretto di Viterbo, come sede di governo comprendente le comunità di Arlena, Tessennano e Pianiano poi, alla fine del 1817, passò, con l'appodiato Tessennano, al distretto di Civitavecchia, divenendo podesteria soggetta al Governo di Toscanella.
Canino, tuttavia continuò a costituire una sorta di principato, giacchè subito dopo la caduta dell'Impero Francese il fratello di Napoleone I, Luciano Bonaparte, avendo già acquistato il feudo ed essendovisi stabilito sin dal 1808, venne nominato "Principe di Canino" dal papa Pio VII. Durante il principato di Luciano Bonaparte si verificò un notevole interesse nel campo degli scavi archeologici e fu dato nuovo impulso nella ridefinizione dell'assetto urbano della città: a lui si deve l'ampliamento del palazzo baronale e l'acquisto nonchè la fortificazione di Musignano e della tenuta del piano della Badia. Nel 1853 i Bonaparte vendettero questi feudi e Canino al principe Alessandro Torlonia. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nell'ottobre 1870, Canino appartenne alla provincia di Roma fino al 1927 anno in cui passò alla neoistituita provincia di Viterbo


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Canino (fondo)
Stato civile del Comune di Canino (fondo)


Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2005/09/24, revisione


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