Date di esistenza: 1906 - 1947
Intestazioni:
Spa, Torino, 1906 - 1947, SIUSA
Altre denominazioni:
Società piemontese automobili
Società Ligure Piemontese Automobili S.A.
Lasciata nel 1906 l'Itala, Matteo Ceirano prese contatti con il cavaliere Michele Ansaldi, che nella primavera del 1906 si era ritirato dalla società "Fiat - Ansaldi, chiedendo il suo apporto finanziario per costituire una nuova fabbrica di automobili. Conoscendo la grande esperienza e le ottime capacità del Ceirano, il cavaliere Ansaldi accettò la proposta e con atti 7 e 23 maggio 1906 venne costituita una società registrata il 12 giugno 1906 come Spa, Società Piemontese Automobili Ansaldi-Ceirano. All'inizio del 1907 la Spa occupava già 300 operai, con una capacità produttiva annua che si aggirava sulle 300 vetture e nello stesso anno, all'esposizione di Torino, presentò in un suo stand i primi chassis di sua produzione sul cui radiatore spiccava il marchio rotondo con fondo smaltato nero e la sigla Spa in colore bianco, marchio che non fu mai cambiato anche quando la società passò di proprietà della Fiat.
Con atti 20 febbraio e 29 dicembre 1908 e 5 aprile 1909 si verificarono importanti mutamenti nella Spa; il capitale sociale aumentò a lire 4.500.000. Questo aumento fu possibile grazie all'apporto cospicuo da parte di un gruppo di finanziatori genovesi, e in quell'occasione la ragione sociale fu tramutata in Società Ligure Piemontese Automobili S.A. sempre però sotto la marca Spa. La sede sociale fu trasferita a Genova in Piazza Corvetto, 2 mentre la direzione e le officine rimasero a Torino.
I modelli prodotti dalla Spa tra il 1906 e il 1909 furono i tipi con motore a quattro e sei cilindri in linea; si trattava di vetture da turismo costruite con una meccanica solida e raffinata che incontrarono subito il consenso del pubblico. Nel 1910 la società partecipò ad un concorso bandito dal Ministero della Guerra per una fornitura di autocarri leggeri per l'esercito italiano: vinse il concorso e si vide assegnare una commessa di fornitura. Questa commessa integrata dalla produzione di motori d'aviazione, che la Spa costruiva su brevetto dell'ingegnere Aristide Faccioli e su disegni propri, le permise di mantenere un alto ritmo produttivo anche durante il periodo della prima guerra mondiale. Accanto alla produzione militare, continuò a produrre quattro differenti tipi di vetture da turismo e precisamente: il 14-16 HP, 18-25 HP, 25-30 HP e 50 HP con motori monoblocco a quattro cilindri.
Nel 1911 il cavaliere Michele Ansaldi lasciava la Spa per costituire il "Gruppo Piemontese". Il "Gruppo" era composto dalle seguenti fabbriche: G.B. Rubino di Netro, Consorzio Officine Fratelli Diatto, Industrie Metallurgiche Beccaria, Fonderie d'Acciaio ing. Bassani e le Ferriere Piemontesi Vandel e Commerciale C. Nel 1916 via di Circonvallazione diventò corso Ferrucci ed i numeri civici assegnati alla Spa furono quelli dal 112 al 122: nello stesso anno e precisamente il 20 luglio 1916 la società aumentò il capitale sociale a lire 6.300.000, capitale che subì ancora un aumento il 14 maggio 1918. Il 17 febbraio 1923 la sede sociale tornò a Torino ed in quell'anno riprese la produzione di vetture ed è proprio in quel periodo che nacquero i più riusciti ed interessanti modelli da turismo e sport dei quali ricordiamo il tipo 25 che concluse la produzione di vetture della Casa. Gli scioperi e le serrate del dopoguerra furono deleterie alla solidità della società ed a questa situazione si aggiunsero il crack della Banca di sconto, con lo spostamento delle partecipazioni sociali. Il 16 settembre 1925 lavoravano nella Spa 727 operai e la potenza installata era di 360 HP. Completatosi lo spostamento del capitale sociale nelle mani della Fiat, la Spa le conferì il 18 ottobre 1926 un ampio mandato; la Fiat decise di mantenerla in vita e di potenziarla per la produzione di autocarri e mezzi militari per i quali la SPA godeva indiscussa fama. Dalle officine di Corso Ferrucci uscirono migliaia di autocarri e mezzi corazzati, quali carri armati e autoblinde. Questa fortunata serie di forniture militari permise nel 1937 di aumentare il capitale sociale a lire 30.000.000. Durante il periodo della seconda guerra mondiale la Spa fu considerata la più grande fornitrice di automezzi speciali per l'esercito italiano. Gravemente danneggiata nei bombardamenti del 18 e 20 novembre 1942, continuò a produrre in scala ridotta anche sotto l'occupazione tedesca. Alla fine della guerra, sfumata la possibilità di forniture militari, la Fiat passò progressivamente alla Spa la produzione dei suoi autocarri, tanto da occupare tutta la capacità produttiva. Consapevole di un difficile ritorno della società ad una cospicua produzione di automezzi speciali, la Fiat decise di assorbirla per incorporazione.
Il 3 novembre 1947 finiva così una delle più illustri case automobilistiche torinesi, ma per molti anni non era sparito il ricordo: per molti anni, come sezione Fiat, produsse autocarri civili e militari ed a questa produzione si allineò quella dei trattori agricoli ed industriali.
Nel 1911 il cavaliere Michele Ansaldi lasciava la Spa per costituire il "Gruppo Piemontese". Il "Gruppo" era composto dalle seguenti fabbriche: G.B. Rubino di Netro, Consorzio Officine Fratelli Diatto, Industrie Metallurgiche Beccaria, Fonderie d'Acciaio ing. Bassani e le Ferriere Piemontesi Vandel e Commerciale C. Nel 1916 via di Circonvallazione diventò corso Ferrucci ed i numeri civici assegnati alla Spa furono quelli dal 112 al 122: nello stesso anno e precisamente il 20 luglio 1916 la società aumentò il capitale sociale a lire 6.300.000, capitale che subì ancora un aumento il 14 maggio 1918. Il 17 febbraio 1923 la sede sociale tornò a Torino ed in quell'anno riprese la produzione di vetture ed è proprio in quel periodo che nacquero i più riusciti ed interessanti modelli da turismo e sport dei quali ricordiamo il tipo 25 che concluse la produzione di vetture della Casa. Gli scioperi e le serrate del dopoguerra furono deleterie alla solidità della società ed a questa situazione si aggiunsero il crack della Banca di sconto, con lo spostamento delle partecipazioni sociali. Il 16 settembre 1925 lavoravano nella Spa 727 operai e la potenza installata era di 360 HP. Completatosi lo spostamento del capitale sociale nelle mani della Fiat, la Spa le conferì il 18 ottobre 1926 un ampio mandato; la Fiat decise di mantenerla in vita e di potenziarla per la produzione di autocarri e mezzi militari per i quali la SPA godeva indiscussa fama. Dalle officine di Corso Ferrucci uscirono migliaia di autocarri e mezzi corazzati, quali carri armati e autoblinde. Questa fortunata serie di forniture militari permise nel 1937 di aumentare il capitale sociale a lire 30.000.000. Durante il periodo della seconda guerra mondiale la Spa fu considerata la più grande fornitrice di automezzi speciali per l'esercito italiano. Gravemente danneggiata nei bombardamenti del 18 e 20 novembre 1942, continuò a produrre in scala ridotta anche sotto l'occupazione tedesca. Alla fine della guerra, sfumata la possibilità di forniture militari, la Fiat passò progressivamente alla Spa la produzione dei suoi autocarri, tanto da occupare tutta la capacità produttiva. Consapevole di un difficile ritorno della società ad una cospicua produzione di automezzi speciali, la Fiat decise di assorbirla per incorporazione.
Il 3 novembre 1947 finiva così una delle più illustri case automobilistiche torinesi, ma per molti anni non era sparito il ricordo: per molti anni, come sezione Fiat, produsse autocarri civili e militari ed a questa produzione si allineò quella dei trattori agricoli ed industriali.
Condizione giuridica:
privato
Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa
Soggetti produttori:
Iveco, collegato
Complessi archivistici prodotti:
Sot (complesso di fondi / superfondo)
Spa (fondo)
Redazione e revisione:
Anselmo Sara, 2010/07/28, prima redazione