Estremi cronologici: 1763 - 1993
Note alla datazione: Le date estreme si riferiscono a materiali a stampa raccolti da Targioni e dai suoi successori. La maggior parte della documentazione, relativa all'attività del soggetto produttore, copre un arco cronologico dal 1894-1895 al 1930.
Consistenza: fascc. 42 e docc. fuori fascicolo in bb. 14, 200 volumi a stampa collocati su scaffali
Storia archivistica: Dopo la morte di Targioni il fondo passò prima nelle mani della figlia Velia e poi in quelle della nipote Lida, figlia di Velia e Torello Chiappini. I familiari del poeta, e in particolare Lida Chiappini presso cui la cui abitazione di Lamporecchio (PT) l'archivio è stato conservato, eseguirono alcuni interventi che portarono al raggruppamento di un certo numero di documenti in cartelline e all'inclusione nel corpus documentario di alcuni scritti postumi di Targioni, in forma di fotocopie di opere edite e di trascrizioni dattiloscritte di poesie.
Nel 2017 il fondo è stato sottoposto a una prima fase di studio, di ordinamento e di descrizione da parte di Daniele Lovito, autore di un elenco di consistenza che è stato pubblicato con il titolo "L'archivio Idalberto Targioni" nel volume a cura di Roberto Bianchi, "Una storia, un archivio. Idalberto Targioni nell'Italia tra Ottocento e Novecento", Firenze, Firenze University Press, 2018, pp. 41-146. Lovito ha proceduto all'identificazione dei materiali e alla descrizione analitica di ciascun pezzo. In questo periodo inoltre le carte di Targioni sono state dichiarate di interesse storico particolarmente importante ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. 22 gen. 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Nel dicembre 2019 il fondo è stato consegnato dall'erede Simonetta Chiappini, bisnipote di Targioni, all'Istituto storico toscano della Resistenza dell'età contemporanea (ISRT), inizialmente in forma di deposito e, a conclusione delle attività di ordinamento e inventariazione, di donazione.
Presso l'ISRT, muovendo dal lavoro di Lovito, Marta Bonsanti ha realizzato un intervento complessivo di riordino, inventariazione e condizionamento del fondo.
Descrizione: Il fondo documenta le attività, le opere, il pensiero politico ed aspetti personali della vita di Idalberto Targioni.
La prima serie contiene corrispondenza di Targioni con familiari, organizzata in fascicoli per corrispondente, e corrispondenza con persone diverse, disposta in ordine cronologico. Nel primo gruppo emerge per consistenza il carteggio con la figlia Velia, che si estende dal 1910 alla morte del soggetto produttore nel 1930.
Il fondo conserva poi quasi tutta la produzione letteraria e politica di Targioni, edita e inedita, dalla metà degli anni Novanta del XIX secolo al 1930. In una serie sono raccolti tutti i manoscritti (inclusi, in minor numero, i dattiloscritti). Si segnalano innanzitutto i componimenti poetici, tra cui canti in ottava rima, contraddittori, "accademie" in versi, improvvisazioni e altri scritti tipici del cantastorie popolano: oltre un centinaio tra poesie singole, raccolte di poesie, scritti appena abbozzati, per lo più di argomento agreste, sociale, politico. Si conservano poi una decina di scritti inediti in prosa, testi di conferenze e discorsi di argomento politico e sociale (che documentano la parabola di Targioni dal socialismo, l'anticlericalismo e la denuncia delle ingiustizie sociali alla condanna del Partito socialista e l'esaltazione del governo fascista), appunti, scritti autobiografici (tra cui un’autobiografia rimasta incompiuta e mai data alle stampe). I testi si trovano in carte sciolte o in taccuini e quaderni e in forme diverse, da appunti appena abbozzati a belle copie; vi sono anche trascrizioni dattiloscritte e fotocopie presumibilmente inserite nell'archivio di Targioni dopo la sua morte. Buona parte dei manoscritti è inedita.
Un’altra serie contiene gli scritti a stampa di Targioni: componimenti poetici (tra cui un Canzonieri di poesie popolari edito nel 1895, e due Canzonieri di poesie sociali pubblicati rispettivamente nel 1902 e nel 1912), scritti di argomento politico-sociale (tra cui il “Calendario agricolo fascista” del 1930, “vade mecum” per i contadini toscani), articoli di giornale. È costituita da opuscoli, volumetti, fogli a stampa volanti, ritagli di giornale, periodici da lui diretti o con cui collabora (come «Il Risveglio del Montalbano» da lui fondato, poi divenuto «Risveglio della plebe» e infine confluito ne «L’Avvenire» di Pistoia, o come i giornali fascisti di sua iniziativa «L'Alleanza», «L'Ordine»). Di alcuni documenti della serie degli scritti a stampa si conservano le bozze o le belle copie manoscritte nella serie dedicata appunto ai manoscritti.
Da segnalare un nucleo documentario relativo al Fascio di combattimento di Lamporecchio, contenente documenti prodotti e acquisiti da Targioni in qualità di segretario del Fascio (1920-1922) tra cui il carteggio, verbali di adunanze, documenti contabili; si conservano anche documenti del Sindacato nazionale operaio di Lamporecchio e del Sindacato braccianti agricoli della medesima località, e corrispondenza relativa all'erezione di un monumento ai Caduti di Lamporecchio.
Pochi i documenti personali, raccolti in un fascicolo di documenti vari inerenti ad attività di Targioni e alle sue volontà testamentarie, un fascicolo relativo a questioni giuridiche in cui egli è coinvolto ed un fascicolo di fotografie ritraenti principalmente il soggetto produttore e suoi familiari.
Il fondo contiene poi un consistente materiale a stampa, costituito da opuscoli, volumi, pubblicazioni periodiche in forma di riviste, giornali, ritagli, pubblicazioni a dispense. In particolare si conservano circa 100 opuscoli e 200 volumi a stampa con datazione dal 1763 al 1931. I libri, pervenuti all'ISRT in scatole separate e identificati precedentemente come "biblioteca privata" di Targioni, sono stati collocati nella serie "Materiali a stampa" secondo un'ottica di integrazione tra materiale documentario e librario e di riunificazione di tutti i materiali che sono specchio degli interessi del soggetto produttore e che hanno contribuito alla sua formazione culturale, letteraria e politica.
L’ultima sezione del fondo raccoglie un piccolo nucleo di materiale prodotto e raccolto da familiari di Targioni, in buona parte postumo: lettere di condoglianze per la sua morte, corrispondenza e documenti di Velia e dei suoi figli, documenti raccolti da una nipote del soggetto produttore, Lida Chiappini, inerenti ad articoli su di lui.
Da segnalare un nucleo documentario relativo al Fascio di combattimento di Lamporecchio, contenente documenti prodotti e acquisiti da Targioni in qualità di segretario del Fascio (1920-1922) tra cui il carteggio, verbali di adunanze, documenti contabili; si conservano anche documenti del Sindacato nazionale operaio di Lamporecchio e del Sindacato braccianti agricoli della medesima località, e corrispondenza relativa all'erezione di un monumento ai Caduti di Lamporecchio.
Pochi i documenti personali, raccolti in un fascicolo di documenti vari inerenti ad attività di Targioni e alle sue volontà testamentarie, un fascicolo relativo a questioni giuridiche in cui egli è coinvolto ed un fascicolo di fotografie ritraenti principalmente il soggetto produttore e suoi familiari.
Il fondo contiene poi un consistente materiale a stampa, costituito da opuscoli, volumi, pubblicazioni periodiche in forma di riviste, giornali, ritagli, pubblicazioni a dispense. In particolare si conservano circa 100 opuscoli e 200 volumi a stampa con datazione dal 1763 al 1931. I libri, pervenuti all'ISRT in scatole separate e identificati precedentemente come "biblioteca privata" di Targioni, sono stati collocati nella serie "Materiali a stampa" secondo un'ottica di integrazione tra materiale documentario e librario e di riunificazione di tutti i materiali che sono specchio degli interessi del soggetto produttore e che hanno contribuito alla sua formazione culturale, letteraria e politica.
L’ultima sezione del fondo raccoglie un piccolo nucleo di materiale prodotto e raccolto da familiari di Targioni, in buona parte postumo: lettere di condoglianze per la sua morte, corrispondenza e documenti di Velia e dei suoi figli, documenti raccolti da una nipote del soggetto produttore, Lida Chiappini, inerenti ad articoli su di lui.
Ordinamento: Non è stato possibile accertare e ricostruire l'ordinamento originario, andato perso in seguito a rimaneggiamenti postumi. In fase di riordino sono state individuate le seguenti serie: I. Corrispondenza; II. Manoscritti di Targioni; III. Scritti a stampa di Targioni; IV. Fascio di Lamporecchio e organizzazioni sindacali fasciste; V. Documenti personali; VI. Materiali a stampa; VII. Documenti di Velia Targioni Chiappini ed altri familiari. Quest’ultima ripartizione contiene carte prodotte e raccolte dai familiari di Targioni, in buona parte postume.
Strumenti di ricerca:
Marta Bonsanti, Fondo Idalberto Targioni. Inventario
Daniele Lovito, L'archivio Idalberto Targioni
La documentazione è stata prodotta da:
Targioni Idalberto
La documentazione è conservata da:
Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea - ISRT
Bibliografia:
Roberto Bianchi, "Una storia, un archivio. Idalberto Targioni nell'Italia tra Ottocento e Novecento", Firenze, Firenze University Press, 2018, pp. 41-146
Redazione e revisione:
Bonsanti Marta, 2022/04/12, integrazione successiva
Borgia Claudia, 2022/04/22, supervisione della scheda
Morotti Laura, 2019/03, revisione
Rivalta Benedetta, 2019/03, prima redazione