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Nebiolo

Seat: Torino
Date of live: 1878 -

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Nebiolo, Torino, 1878 -, SIUSA

Nel 1878 Giovanni Nebiolo, un operaio tipografico nativo di Moncalieri, decide di acquistare con i suoi risparmi, una piccola fonderia di caratteri composta da poche macchine e qualche attrezzatura. Pochi anni più tardi, nel 1880, Giovanni Nebiolo, che ha arricchito l’officina di nuovi macchinari e che dirige personalmente i pochi operai che vi lavorano, entra in contatto con un nuovo socio, Ermenegildo Cunaccia: l’impresa muta ragione sociale e nasce così la "Snc Nebiolo", avente per oggetto l’esercizio di una fonderia di caratteri tipografici a stereotipia e relativo commercio. Il sodalizio tra Nebiolo e Cunaccia ha però breve durata ed è sciolto già nel giugno dello stesso anno, quando entra in azienda Lazzaro Levi, originario di Nizza Monferrato, che stringe con Nebiolo un patto associativo della durata di 19 anni. L’atto sociale prevede una divisione dei compiti nella gestione dell’impresa (che, denominata "Nebiolo&C sns" può contare su un capitale sociale di lire 65.000): Lazzaro Levi si occupa della parte amministrativa e commerciale, e Giovanni Nebiolo assume la direzione tecnica dello stabilimento e del personale addetto al medesimo. Fin dagli esordi emerge quindi chiaramente quella che sarà una caratteristica tipica della Nebiolo: il continuo avvicendarsi ai suoi vertici di svariati proprietari e finanziatori, cosa che contribuisce a renderla molto diversa dalla tipologia aziendale dell’epoca. Tra il 1888 e il 1890, dopo i primi successi, Levi e Nebiolo aprono la porta ad altri tre nuovi soci accomodanti: Giuseppe Levi, fratello di Lazzaro, Benedetto Foa (suocero di Lazzaro Levi) e il banchiere Giuseppe Bedarida. Questa manovra porta a due risultati immediati, e cioè alla trasformazione della società in accomandita semplice e, soprattutto, ad un consistente aumento del capitale sociale che raggiunge la quota di Lire 250.000, consentendo così alla Nebiolo di poter effettuare gli investimenti necessari all’avvio, nel 1890, della produzione di macchine grafiche, un’attività che si rivelerà negli anni uno dei principali punti di forza della fabbrica torinese. Nel maggio del 1891 Giovanni Nebiolo decide che i tempi sono oramai maturi per ritirarsi dagli affari e, dopo la sua uscita di scena, a guidare l’impresa sono così i due fratelli Levi . Entrambi, grazie al successo ottenuto con la produzione di macchine grafiche, intraprendono un’operazione di ulteriore consolidamento finanziario della società con l’ingresso, nel 1899, di nomi noti dell’imprenditoria piemontese (Celestino Debenedetti, Gustavo Deslex e Bernardino Gullino), e con la stipula, nel 1903, di un patto associativo con le Fonderie Subalpine (antica fabbrica di fonderie di ghisa). Nel 1906, per far fronte alla congiuntura economica sfavorevole, la Nebiolo si orienta verso la formazione di un cartello con l’Urania di Milano, industria del settore grafico che rappresenta il suo principale concorrente. Ciò permette di superare la crisi grazie a un sensibile aumento del capitale sociale che passa da 3 a 4 milioni. In seguito, nel 1908, (dopo aver mutato, nel 1906, la propria ragione sociale in Società anonima Nebiolo), è raggiunto con l’Urania un altro importante accordo, e cioè la realizzazione di un nuovo sodalizio, l’Augusta. Questa strategia, unita ad un’organizzazione delle vendite che si articola in molteplici filiali in Italia e all’estero, permette al complesso torinese di registrare, nel primo decennio del sec. XX, una rilevante crescita testimoniata anche dal trasferimento degli stabilimenti dagli originari locali di Corso Vittorio Emanuele II a quelli dell’ ex Società di panificazione (tra Corso Palermo e Corso Regio Parco), in un grande stabile a due piani sopra un’area complessiva di 6.000 metri quadrati all’interno del quale trovano spazio la Fonderia Caratteri e la Fabbrica di macchine grafiche. A frenare questa espansione interviene però lo scoppio del primo conflitto mondiale che, a causa dei cessati approvvigionamenti da Francia e Germania, comporta una chiusura in passivo del bilancio del 1914. L’azienda, che nel frattempo è stata costretta a sopprimere tutte le proprie filiali (ad eccezione di quella milanese) e a ridurre sensibilmente il numero dei dipendenti, è "salvata" da Carlo Parea, amministratore delegato dell’Augusta, il quale elabora un piano economico che prevede "il blocco dei pagamenti ai creditori e un finanziamento da parte delle banche di lire 400.000 e, nel contempo, l’accorpamento della fabbrica nel novero degli stabilimenti dichiarati ausiliari dal Comitato centrale di mobilitazione industriale. Come struttura ausiliaria, la Nebiolo vede la propria produzione convertita alla realizzazione di macchine utensili, campo nel quale esiste una domanda sempre crescente dovuta al blocco delle importazioni dalla Germania, nazione in cui si concentrano le principali imprese produttrici del settore. Perciò la costruzione di macchine utensili rappresenta, per tutto il periodo bellico, l’unica attività produttiva dell’impresa, che abbandona completamente, fino al termine del conflitto, la produzione di caratteri e di macchine grafiche. Al termine del conflitto, superata non senza qualche difficoltà la fase di riconversione industriale, la Nebiolo porta a termine, nel 1919, un disegno volto ad accorpare sotto il suo unico marchio sia l’Urania (con la conseguente liquidazione della Augusta) che le Fonderie subalpine, gettando così le basi per una nuova fase di sviluppo. Con i primi anni Venti del 1900 ha inizio una vera e propria fase di riorganizzazione e di razionalizzazione del ciclo lavorativo, che porta la società a costruire tre nuovi stabilimenti sul territorio cittadino. Nel 1922 sono infatti edificati gli edifici della Fonderia Caratteri, della Fonderia ghisa e della Fabbrica macchine. L’azienda attraversa tra il 1924 e il 1927 un periodo di prosperità dovuta ai molteplici trattati commerciali stipulati dal governo con le nazioni in cui la Nebiolo esporta e "alla scarsa competizione con la Germania, il principale concorrente estero, raggiunta e superata sul piano della qualità". Questa situazione favorevole termina però nel1927 in seguito alla politica di rivalutazione della lira adottata dal regime che penalizza fortemente le esportazioni, colpendo principalmente tutte quelle imprese, e tra queste la Nebiolo, rivolte ai mercati esteri. Ma è la crisi economica internazionale del 1929 che segna per la società torinese l’inizio di un travagliato periodo: molte nazioni pongono infatti limiti e restrizioni al commercio internazionale (aumenti delle tariffe doganali, divieti di importazioni, contingentamenti), il che significa per la Nebiolo una forte diminuzione del volume delle vendite non solo sul mercato italiano, ma soprattutto su quello estero (Spagna e Sud America in primis). Questa situazione di difficoltà persuade la Nebiolo ad orientare la propria produzione verso una lavorazione extra grafica. Così a partire dal 1936 viene intrapresa la fabbricazione di macchine utensili (torni, torni di utensileria, affilatrici, piallatrici, spuntatrici) con risultati rilevanti sul piano economico. Dal 1940, l’impresa, in virtù delle esigenze dettate dalla produzione bellica e incoraggiata anche dalla tipologia degli impianti e dalla professionalità delle maestranze, intensifica la produzione di macchine utensili (insieme alla costruzione di componenti per proiettili e per bombe a mano) riuscendo a chiudere l’attività in attivo. Nel 1943 la tendenza torna però ad essere negativa causando una drastica diminuzione del fatturato. Una delle cause principali di questo andamento va sicuramente ricercata nei danni provocati dai bombardamenti alleati che colpiscono duramente gli stabilimenti tra il novembre-dicembre 1942 e il luglio-agosto del 1943, provocando ingenti danni agli impianti, ai macchinari e la distruzione quasi completa del magazzino generale. L’attuale Nebiolo srl è stata costituita nel 1988 in seguito alla trasformazione della ditta individuale Nebiolo Vincenzo operante sin dal 1952.

Legal position:
privato

Type of creator:
ente economico/impresa

Creators:
Fiat, collegato

Generated archives:
Nebiolo (fondo)


Editing and review:
Anselmo Sara, 2010/07/11, prima redazione


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