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Avio spa

Sede: Torino
Date di esistenza: 1908 -

Intestazioni:
Avio spa, Torino, 1908 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Fiat Divisione Aviazione, 1908 - 1976
Fiat Aviazione spa, 1976- 1989
Fiat Avio spa, 1989 - 2003

Fondata nel 1908 in seguito alle decisione di Fiat di estendere le proprie attività dall'industria automobilistica a quella aeronautica e navale. L'aeronautica era ancora a livello pionieristico, ma analogamente ad altre aziende meccaniche mondiali, aveva una potenzialità di sviluppo interessante in campo civile. Le commissioni di nuovi velivoli erano in continuo aumento aprendo nuove possibilità economiche per l'azienda, pertanto si ritenne necessario progettare motori appositamente studiati per le specifiche esigenze legate al volo ed all'ottimizzazione e mantenimento delle prestazioni al variare della quota operativa. Il primo motore aeronautico, il Fiat SA 8/75, derivato dalle auto da competizione, venne avviato alla produzione di serie nel 1908. Fu in questo periodo che venne avviata la prima produzione di motori in grande serie realizzando il Fiat A.10: tra il 1914 e il 1915 ne vennero realizzati 1.070 esemplari. Il definitivo utilizzo bellico dell'aviazione venne messo alla prova dallo scoppio della prima guerra mondiale che portò ad un enorme incremento delle richieste di velivoli e motorizzazioni. Per poter rispondere adeguatamente alle nuove esigenze di mercato la FIAT fonda nel 1916 una nuova consociata la quale assume la ragione sociale Società italiana aviazione dedita alla produzione, oltre che di motori, anche di velivoli completi. Tale società viene ridenominata nel 1918 Fiat Aviazione. Nella storia di Fiat Avio è importante ricordare la presenza nella realizzazione di motori per la produzione di energia elettrica, derivati dall'esperienza nel settore dei grandi motori per navi; lo studio dei motori marini fu avviato in Fiat sin dal 1903. A partire dal 1926, su impulso dell'ingegner Giovanni Chiesa, si avviò la fabbricazione di motori con cilindri dal diametro di 750 mm, il massimo consentito dalle tecnologie dell'epoca, che accrescevano la potenza dei motori fino ai 4.500 HP. Nello stesso anno, con l'acquisizione dello stabilimento Ansaldo di Corso Francia, la Sezione Aviazione FIAT confluì nella Società aeronautica d'Italia. Nel 1931 Valletta assunse un giovane progettista, Giuseppe Gabrielli, per dirigere l'Ufficio tecnico aviazione. Nel 1934 l'acquisizione della CMASA segnò l'ingresso di Fiat nella produzione di idrovolanti. Nel 1949, superate le incertezze e le difficoltà create dal secondo conflitto mondiale, le attività aeronautiche di Fiat furono riorganizzate nella Sezione aviazione. I ritardi nelle tipologie produttive, accumulati negli anni dell'autarchia, furono presto superati grazie alle competenze tecniche coagulate intorno alla figura di Gabrielli e al nuovo clima di collaborazione atlantica e intereuropea. Già nel 1951 Gabrielli progettò il G 80, il primo aviogetto italiano dotato di un motore a turbogetto De Havilland "Goblin". Negli anni sessanta i settori di attività si allargarono ulteriormente, estendendosi alle attività spaziali. Nel 1969 si fuse con due aziende del gruppo Finmeccanica, la Salmoiraghi e la Aerfer, dando vita così ad Aeritalia. Tuttavia la divisione motori aeronautici della Fiat rimase un'azienda separata, che nel 1976 prese il nome di Fiat Aviazione e nel 1989 quello di Fiat Avio. Nel 1971 iniziò anche la produzione di grandi motori diesel a Trieste, in un nuovo stabilimento avviato da un accordo di collaborazione con l'IRI. Dai motori per navi e sommergibili, la strategia di diversificazione aveva portato, sin dagli anni trenta, all'ingresso nel campo dei motori diesel ferroviari, mentre i primi motori per la produzione di energia ad usi industriali erano già stati sperimentati nel primo dopoguerra. In questo comparto, la novità più rilevante venne però con nuovi percorsi tecnologici: la realizzazione di turbine a gas, avviata con un accordo di collaborazione con Westinghouse, stipulato nel 1954. L'esperienza progressivamente acquisita in questo campo, unita alla maggiore disponibilità di metano, consentì di realizzare decine di impianti di generazione elettrica in Italia e all'estero. L'affermarsi di questa nuova tecnologia provocò la decisione di uscire dal comparto dei grandi motori diesel per concentrarsi sulle turbine a gas. Nel 1973 la Fiat costituì così la Turbomeccanica Turbogas - TTG, nella quale furono concentrate tutte le attività del settore energia della casa torinese. Nel 1986 Fiat Aviazione incorporò la TTG e ne sviluppò le attività fino al 2001, anno in cui la cedette alla Siemens, spostando l'attività navale e industriale sullo sviluppo dei motori aeroderivati. Tra gli anni settanta e novanta incorporò numerose aziende aerospaziali italiane, tra le quali Nuova Saca motori (1979), BPD difesa & spazio (1994) di Colleferro, Alfa Romeo Avio e SEPA (1996). Nel 2003 il gruppo Fiat, alle prese con la crisi del settore automobilistico, vendette la Fiat Avio a un consorzio formato dal fondo americano di investimento Carlyle e dal gruppo Finmeccanica L'azienda prese allora l'attuale nome di Avio. Nel giugno 2006 Carlyle, guidato da Marco De Benedetti, e Finmeccanica vendettero Fiat Avio al fondo di private equity Cinven. Nacque così l'attuale Avio spa che si strasferì a Rivalta (Torino) nell'ex stabilimento della Fiat Auto.

Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Soggetti produttori:
Fiat, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Avio spa (fondo)
Fiat Avio (fondo)


Redazione e revisione:
Anselmo Sara, 2010/07/12, prima redazione


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