Date of live: 1901 -
Headings:
Confederazione generale italiana del lavoro - CGIL. Camera del lavoro - CDL provinciale di Terni, Terni, 1901 -, SIUSA
Other names:
Camera del lavoro di Terni, 1901 - sec. XX primo quarto
Camera del lavoro di Terni e circondario, 1901 - sec. XX primo quarto
Nata già alla fine del XIX secolo (1892) per iniziativa di alcune associazioni democratiche, ebbe come segretario, nel 1893, il socialista Pacini, di Colle Val d'Elsa. La repressione crispina del 1893, però, ne bloccò immediatamente lo sviluppo; fu ricostiuita, ancora instabilmente, qualche anno più tardi, nel 1896.
Fu solo nel 1901 che fu tenuta l'assemblea fondativa, cui parteciparono, nella palestra Garibaldi, circa duemila operai. Ad essa aderirono 9 leghe e società di mutuo soccorso. Nell'autunno del 1901 i soci erano già 4810, appartenenti a 18 associazioni.
La Camera del lavoro si dotò di uno statuto e di un regolamento, approvati nel 1901; in essi si prevedeva l'elezione di un consiglio generale e di una commissione esecutiva; c'erano, poi, un primo ed un secondo segretario, con compiti specifici ed intercambiabili.
Dal 1916 al 1919 fu una donna, Carlotta orientale, a ricoprire la carica di segretaria del consiglio generale in sostituzione di Riccardo Sacconi.
Passato il periodo fascista, all'indomani della Liberazione di Terni, avvenuta il 13 giugno 1944, la Camera del lavoro venne ricostituita; ne fu primo segretario provvisorio Vincenzo Inches, coadiuvato da Francesco Ciufoletti e da Rutilio De Angelis.
Inizialmente, come sindacato di categoria, esisteva soltanto la FIOM; poi, con la costituizione delle altre federazioni, la struttura divenne più complessa. Nel 1946 c'erano 34 sindacati di categoria, 39 commissioni interne, 17 camere del lavoro sezionali, ridotte a 10 nel 1947 e a 7 nel 1948. Inches continuò a dirigerla in una segreteria di 8 persone; venne anche eletto un comitato esecutivo a maggioranza comunista. Gli iscritti erano 21700 e vi aderivano non soltanto le federazioni di categoria, ma anche associazioni di commercianti e piccoli imprenditori.
Nel 1948 avvenne la scissione tra i sindacalisti cristiani, socialisti e comunisti. La CGIL "si ritrovò a rispondere da sola a una stretta economica e a una ripresa di politiche aziendali destinate a penalizzare i lavoratori".
L'impegno principale fu quello di opporsi alla strategia dei licenziamenti avviata nel 1948 dalla Società Terni; non mancò neanche il sostegno alle lotte agrarie che si erano sviluppate in tutta l'Umbria a partire dalla seconda metà del 1947.
Nel congresso camerale del 1953, Inches fu sostituito da Vero Candelaresi. Intanto il peso della CGIL nelle commissioni interne veniva diminuendo e calò anche il numero degli iscritti e la loro composizione, con il rafforzamento della componente mezzadrile e la diminuzione degli operai delle grandi fabbriche.
Il 1962 rappresenta un anno di svolta nella storia della Camera del lavoro ternana: fu l'anno della crisi agraria e quello della fine della "Terni" polisettoriale, cioè di un'azienda in cui i profitti dellaproduzione elettrica compensavano le perdite del settore siderurgico e chimico. Alla generale situazione di crisi si reagì con la rivendicazione di un autonomo sviluppo regionale: e Terni assunse un ruolo di primo piano in questa battaglia.
La CGIL, d'altro canto, partecipò a questa lotta per la "programmazione", riannodando i rapporti con la CISL e la UIL.
La vera ripresa sindacale è da collocarsi alla fine degli anni Sessanta e si espresse, in primo luogo, nell'esperienza dei consigli unitari di fabbrica e nella costruzione di rapporti unitari tra le tre confederazioni, sia a livello nazionale che locale.
E' in questo periodo e nel decennio successivo che la CGIL ternana crebbe nella sua forza organizzativa : calarono ancora, tra gli iscritti, i lavoratori del settore agricolo, mentre aumentarono quelli del settore industriale, del pubblico impiego e tra i pensionati.
Gli anni Ottanta furono quelli delle lotte per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il permanere degli impianti industriali nell'area ternana.
Inizialmente, come sindacato di categoria, esisteva soltanto la FIOM; poi, con la costituizione delle altre federazioni, la struttura divenne più complessa. Nel 1946 c'erano 34 sindacati di categoria, 39 commissioni interne, 17 camere del lavoro sezionali, ridotte a 10 nel 1947 e a 7 nel 1948. Inches continuò a dirigerla in una segreteria di 8 persone; venne anche eletto un comitato esecutivo a maggioranza comunista. Gli iscritti erano 21700 e vi aderivano non soltanto le federazioni di categoria, ma anche associazioni di commercianti e piccoli imprenditori.
Nel 1948 avvenne la scissione tra i sindacalisti cristiani, socialisti e comunisti. La CGIL "si ritrovò a rispondere da sola a una stretta economica e a una ripresa di politiche aziendali destinate a penalizzare i lavoratori".
L'impegno principale fu quello di opporsi alla strategia dei licenziamenti avviata nel 1948 dalla Società Terni; non mancò neanche il sostegno alle lotte agrarie che si erano sviluppate in tutta l'Umbria a partire dalla seconda metà del 1947.
Nel congresso camerale del 1953, Inches fu sostituito da Vero Candelaresi. Intanto il peso della CGIL nelle commissioni interne veniva diminuendo e calò anche il numero degli iscritti e la loro composizione, con il rafforzamento della componente mezzadrile e la diminuzione degli operai delle grandi fabbriche.
Il 1962 rappresenta un anno di svolta nella storia della Camera del lavoro ternana: fu l'anno della crisi agraria e quello della fine della "Terni" polisettoriale, cioè di un'azienda in cui i profitti dellaproduzione elettrica compensavano le perdite del settore siderurgico e chimico. Alla generale situazione di crisi si reagì con la rivendicazione di un autonomo sviluppo regionale: e Terni assunse un ruolo di primo piano in questa battaglia.
La CGIL, d'altro canto, partecipò a questa lotta per la "programmazione", riannodando i rapporti con la CISL e la UIL.
La vera ripresa sindacale è da collocarsi alla fine degli anni Sessanta e si espresse, in primo luogo, nell'esperienza dei consigli unitari di fabbrica e nella costruzione di rapporti unitari tra le tre confederazioni, sia a livello nazionale che locale.
E' in questo periodo e nel decennio successivo che la CGIL ternana crebbe nella sua forza organizzativa : calarono ancora, tra gli iscritti, i lavoratori del settore agricolo, mentre aumentarono quelli del settore industriale, del pubblico impiego e tra i pensionati.
Gli anni Ottanta furono quelli delle lotte per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il permanere degli impianti industriali nell'area ternana.
Legal position:
privato
Type of creator:
partito politico, organizzazione sindacale
Connected institutional profiles:
Confederazione generale italiana del lavoro - CGIL, 1906 -
Generated archives:
Confederazione generale italiana del lavoro - CGIL. Camera del lavoro - CDL provinciale di Terni (fondo)
Bibliography:
La Camera del lavoro di Terni. 100 anni di storia. Catalogo della mostra, Camera del lavoro Terni Amelia Narni Orvieto, [2001]
Editing and review:
Robustelli Giovanna, 2010/03/03, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2014/01/07, revisione