Date di esistenza: sec. XIV terzo quarto -
Intestazioni:
Comune di Gualdo Tadino, Gualdo Tadino (Perugia), 1860 -, SIUSA
Comunità di Gualdo Tadino, Gualdo Tadino (Perugia), 1833 - 1860, SIUSA
Comunità di Gualdo, Gualdo Tadino (Perugia), sec. XIV terzo quarto - 1833, SIUSA
Altre denominazioni:
Comunità di Gualdo, sec. XIV fine - 1833
Comunità di Gualdo Tadino, 1833 - 1860
Gualdo Tadino fu città umbra, nota con il nome di Tarsina. Assoggettata a Roma nel 266 a.C., cambiò denominazione in Tadinum.
I Goti di Alarico, oltre 100.000 persone, dirigendosi verso Roma nel 409 d.C., saccheggiando e distruggendo quanto trovavano lungo la via Flaminia, gli inflissero un duro colpo.
Nel sec. IV era già sede vescovile. Sono ricordati i vescovi Facondino (sec. IV), Gaudenzio (499) e Martino (591).
Il suo territorio fu teatro della battaglia di Tagina (552 d.C.), durante la quale il generale bizantino Narsete sconfisse l'esercito dei Goti, guidato da Totila, che, ferito a morte sul campo di battaglia, morì presso l'odierna Caprara nel territorio di Tadinum.
Con l'arrivo dei Longobardi, il territorio tadinate entrò a far parte del Ducato di Spoleto e, probabilmente, fu sede dello sculdascio, che amministrava la giustizia e riscuoteva le tasse alle dipendenze del gastaldo che aveva sede in Nocera.
Poca popolazione rimase ancora nell'antica città in rovina, la maggior parte si ritirò sui colli circostanti. Distrutta definitivamente, sembra, da Ottone III, imperatore del Sacro romano impero, nel 996, la città cambiò nome prendendo il longobardo Gualdo, luogo boscoso: gli abitanti si rifugiarono in Val di Gorgo alle pendici del Serrasanta.
Si diede libere istituzioni comunali, ma con atto datato 25 luglio 1208 rinunciò alla propria autonomia sottomettendosi alla città di Perugia.
Distrutta ancora da un violentissimo incendio, venne ricostruita, come compare in un atto del 30 aprile 1237, intorno all'abbazia di San Benedetto, sull'attuale Colle Sant'Angelo, dominato dalla Rocca Flea.
Ebbe poi la protezione di Federico II, che nel 1239 era entrato in Umbria; fu per suo volere che si iniziarono a costruire le mura cittadine. Allla morte di Federico II i gualdesi decisero di sottomettersi di nuovo a Perugia e lo fecero con un atto del 1° febbraio 1251; Perugia provvide così ad inviare un proprio podestà.
Dalla metà del sec. XIII fu spesso in lotta con le città vicine, ora dalla parte di Perugia, ora contro. Anche Spoleto manifestò più volte pretese sul territorio gualdese.
Nel 1378 si dotò di uno dei primi statuti cittadini, ad opera di Bartolo di Sassoferrato.
Dalla fine del secolo XIV fino alla metà del successivo fu preda di vari condottieri di ventura, prima di essere consegnata allo Stato della Chiesa da Iacopo Piccinino nel 1459.
Nel 1513, grazie alla sua strategica posizione di confine tra i possedimenti della Chiesa e del Ducato di Urbino, fu dichiarata sede di Legazione autonoma da papa Leone X, governata da cardinali legati, titolo che conservò fino al 1587.
La città venne seriamente danneggiata da una forte scossa sismica il 27 luglio 1751.
Nel 1833 papa Gregorio XVI conferì all'abitato il titolo di città con il nome di Gualdo Tadino e nel 1860 venne annessa al Regno d'Italia.
Dopo l'Unità seguì le vicende amministrative, politiche ed istituzionali dei comuni italiani.
Distrutta ancora da un violentissimo incendio, venne ricostruita, come compare in un atto del 30 aprile 1237, intorno all'abbazia di San Benedetto, sull'attuale Colle Sant'Angelo, dominato dalla Rocca Flea.
Ebbe poi la protezione di Federico II, che nel 1239 era entrato in Umbria; fu per suo volere che si iniziarono a costruire le mura cittadine. Allla morte di Federico II i gualdesi decisero di sottomettersi di nuovo a Perugia e lo fecero con un atto del 1° febbraio 1251; Perugia provvide così ad inviare un proprio podestà.
Dalla metà del sec. XIII fu spesso in lotta con le città vicine, ora dalla parte di Perugia, ora contro. Anche Spoleto manifestò più volte pretese sul territorio gualdese.
Nel 1378 si dotò di uno dei primi statuti cittadini, ad opera di Bartolo di Sassoferrato.
Dalla fine del secolo XIV fino alla metà del successivo fu preda di vari condottieri di ventura, prima di essere consegnata allo Stato della Chiesa da Iacopo Piccinino nel 1459.
Nel 1513, grazie alla sua strategica posizione di confine tra i possedimenti della Chiesa e del Ducato di Urbino, fu dichiarata sede di Legazione autonoma da papa Leone X, governata da cardinali legati, titolo che conservò fino al 1587.
La città venne seriamente danneggiata da una forte scossa sismica il 27 luglio 1751.
Nel 1833 papa Gregorio XVI conferì all'abitato il titolo di città con il nome di Gualdo Tadino e nel 1860 venne annessa al Regno d'Italia.
Dopo l'Unità seguì le vicende amministrative, politiche ed istituzionali dei comuni italiani.
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
preunitario (sec. XIV terzo quarto - 1860)
ente pubblico territoriale (1860 - )
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865
Per saperne di più:
Comune di Gualdo Tadino - Si tratta del sito istituzionale del Comune che offre informazioni generali sulla città, notizie sulla struttura degli organi di governo e sulla loro attività istituzionale. E' presente una breve storia di Gualdo Tadino.
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Gualdo Tadino (fondo)
Direzione didattica Domenico Tittarelli di Gualdo Tadino (fondo)
Istituto comprensivo di Sigillo (complesso di fondi / superfondo)
Stato civile del Comune di Gualdo Tadino (fondo)
Bibliografia:
M. BIVIGLIA, F. ROMANI, Gualdo Tadino: un archivio, una storia. Istituzioni e fonti dal secolo XV al secolo XIX, Perugia, 1999 (Scaffali senza polvere, 4), 13-37
Redazione e revisione:
Robustelli Giovanna, 2010/02/24, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2013/02/13, revisione