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Manetti Giuseppe

fondo

Estremi cronologici: 1787 - 1817

Consistenza: Unità 1: cartella 1 con 45 tavole

Storia archivistica: I documenti di Giuseppe Manetti arrivarono all'Accademia a seguito del lascito testamentario di Emilio De Fabris (1883), che li aveva ricevuti a sua volta dal figlio di Giuseppe, l'architetto Alessandro Manetti. La donazione di De Fabris è testimoniata anche dall'etichetta della cartella contenente le tavole: "D. / Disegni e Schizzi / dell'Architetto Giuseppe Manetti / offerti / dal Prof. De Fabris / all'Accademia delle Arti / del Disegno di Firenze".

Descrizione: - Disegni: la cartella contiene 45 tavole (mm 405x555) con su incollati i disegni di Manetti, uno o più per pagina, di vario formato e realizzati con tecniche diverse come china, penna e acquerello, matita nera, sempre su carta, cartavelina, cartoncino o lucido. I disegni sono per la maggior parte schizzi e bozzetti di lavoro, prime fasi progettuali di idee che verranno poi sviluppate in fase esecutiva. Sono documenti molto preziosi per comprendere la metodologia di lavoro dell'architetto che era solito eliminare tutte le carte relative alla fase esecutiva dei suoi lavori per conservare invece, come in questo caso, solo le idee preliminari, come fosse un "campionario" forse ancora utilizzabili per impegni successivi. Dal punto di vista tematico i disegni raffigurano particolari di arredo di giardini e di parchi (parco delle Cascine, Villa del Poggio Imperiale, giardini Corsi e Serristori) o progetti di edifici di piccole dimensioni (casini di caccia e di campagna, piccole chiese e canoniche). Nella raccolta si trovano non solo disegni realizzati in Toscana ma anche schizzi raffiguranti edifici e luoghi in Umbria (Rotonda di Otricoli a Terni), Lazio (Villa Lante a Bagnaia, i mausolei lungo la via Appia), Campania (chiesa di Santa Maria Nuova a Napoli e Santa Maria Maggiore a Nocera), Sicilia (fontana del Montorsoli nel porto di Messina, parte del teatro di Taormina, la porta di Siracusa e la piazza dell'Obelisco di Catania). Le tavole, ordinate prima del lascito dal figlio Alessandro, portano spesso annotazioni e appunti manoscritti a esplicazione delle immagini.

Ordinamento: Le 45 tavole sono state ordinate da Alessandro Manetti prima del lascito del fondo. Gli schizzi seguono la topografia degli edifici raffigurati, così da creare dei nuclei coerenti al progetto.

Informazioni sulla numerazione: Le 45 tavole conservate all'interno della cartella in cartone (2 pezzi) ricoperto di carta marrone e violetta con risvolti interni e nastri in tela, sono in realtà numerate da 1 a 48, perchè 3 di esse (nn. 42, 45, 47) hanno incollati altri disegni sul verso (nn. 43, 46, 48).

Strumenti di ricerca:
Il fondo Manetti

La documentazione è stata prodotta da:
Manetti Giuseppe

La documentazione è conservata da:
Accademia delle arti del disegno di Firenze


Bibliografia:
M. Bencivenni, "Il fondo Manetti. Documenti di un 'Passatempo'", in "Alla scoperta della Toscana Lorenese. L'architettura di Giuseppe e Alessandro Manetti e Carlo Reishammer, catalogo della mostra, Firenze, 4 ottobre-23 novembre 1984, a cura di L. Zangheri, Firenze, EDAM, 1984, pp. 31-108.
Enrico Sartoni, "L'archivio storico", in "Accademia delle arti del disegno. Studi, fonti e interpretazioni di 450 anni di storia", a cura di Bert W. Meijer e Luigi Zangheri, Firenze, Olschki, 2015, pp. 677-700, 698-699

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, 2017/4, revisione
Morotti Laura, 2017/03/02, revisione
Rivalta Benedetta, 2017/02/28, prima redazione

Modalità di consultazione:
Accessibile previo appuntamento con il responsabile


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